Elena Dusi, la Repubblica 6/5/2011, 6 maggio 2011
FISICA, COSI’ L’ITALIA PERDE I TESORI DI FERMI E MAJORANA
Gli archivi del Laboratorio Nazionale di Frascati sono scomparsi per fare spazio agli uffici. Quelli dell´Enea (Agenzia per nuove tecnologie, energia e ambiente) hanno le porte sbarrate. «L´ultima volta che li ho visti, gli scatoloni erano accumulati nell´edificio che ospitava un reattore di ricerca dismesso, nella sede della Casaccia alle porte di Roma» racconta Gianni Battimelli, professore di fisica all´università La Sapienza e storico della scienza. «Recentemente sono tornato per cercarli» aggiunge Gianni Paoloni, storico della scienza e docente di archivistica nell´università romana. «La porta era chiusa. Ma li ho riconosciuti sbirciando dalla finestra. Non penso affatto che abbiano segreti da nascondere. Credo semplicemente a mancanza di interesse e incuria». La biblioteca di Vito Volterra, fra l´altro fondatore del Consiglio nazionale per le ricerche, è stata venduta ed è finita negli Stati Uniti. A Monaco intanto la ricercatrice della Sapienza Luisa Bonolis lavora alla digitalizzazione dei documenti di fisica del Deutsches Museum: «Americani e tedeschi stanno facendo un gran lavoro per mettere in rete i loro archivi. Dell´Italia non si può certo dire altrettanto».
Appesi nel limbo fra scienza e storia, gli archivi della fisica italiana (ma il problema è comune anche ad altre discipline scientifiche) che visse il suo momento d´oro con i "ragazzi di via Panisperna" galleggiano oggi nel disinteresse. «Trent´anni fa per la prima volta è nata una generazione di storici della fisica» spiega Battimelli. «Ma oggi siamo rimasti senza eredi. L´insegnamento di questa disciplina ha perso interesse. Non si creano più cattedre. I giovani laureati si rivolgono ad altri settori. Il lavoro che abbiamo fatto finora per raccogliere e catalogare i documenti di Enrico Fermi, Ettore Majorana, Edoardo Amaldi, Bruno Touschek e tanti altri, l´ultimo dei quali è Nicola Cabibbo, rischia di perdersi nei prossimi anni».
Il problema non riguarda solo i fisici. L´archivio dell´Enea contiene le tappe della politica nucleare italiana, tema di grande attualità. Le carte di Amaldi conservate al dipartimento di fisica della Sapienza permettono di spaziare dalla storia dell´integrazione del nostro continente (Amaldi fu uno dei padri fondatori del Cern, l´Organizzazione europea per la ricerca nucleare) a quella del pacifismo e dei movimenti per il disarmo. Di Enrico Fermi esistono sempre a Roma dei dischi di vinile con la registrazione di una presentazione che tenne nel 1949.
«Oggi ci mancano i fondi e il personale per consentire la consultazione a tutti» spiega Battimelli. «Eppure trent´anni fa la situazione era molto peggiore. Ricordo quando mi chiamarono perché l´ufficio di Bruno Touschek doveva essere sgombrato e le sue carte erano nel cassonetto della spazzatura. Oggi almeno i documenti importanti vengono vincolati dalla Soprintendenza». Per Paoloni, il problema è soprattutto culturale: «Le comunità scientifiche, quando si indeboliscono, hanno paura di investire per rileggere il proprio passato. Se poi facciamo di tutto per dimenticare che la nostra scienza ha vissuto grandi momenti, è più facile accettare che oggi venga lasciata in uno stato deplorevole. Si finisce col dipingere una notte in cui le vacche sono tutte nere. Ma gli archivi al contrario parlano di una storia molto luminosa».