Francesco Persili, Il Riformista 3/5/2011, 3 maggio 2011
Il grissino, le carte di Bastoni e la scopa I candidati si sfidano all’ultimo slogan Vieni avanti creativo
Il grissino, le carte di Bastoni e la scopa I candidati si sfidano all’ultimo slogan Vieni avanti creativo. Le elezioni amministrative si avvicinano e i candidati si sfidano a colpi di slogan e manifesti. Il santino elettorale, feticcio totemico della Prima Repubblica, lascia spazio a giochi di parole e doppi sensi. Libertà di stupire con frasi ad effetto, citazioni, e dialetto. A Torino, l’auto-ironia è democratica. Con il candidato sindaco del centrosinistra Fassino che distribuisce pacchi di grissini che recano il suo nome. Mentre Marta Levi si candida al consiglio comunale per il Pd giocando sul suo cognome, e sul contrasto di gambe, con l’ex segretario Ds. «Fassino’s» e «Levi’s», come due jeans, metafora di una città «dove ciascuno può trovare le sue misure», anche se poi l’ex assessore alle pari opportunità si fa un po’ prendere: «laicissima, pluralissima, inclusivissima. Levissima». Si richiama, invece, alla teoria dei colori, Maurizio Marrone, candidato Pdl a Torino, che non si inventa nulla: «Torino è in rosso, cambia colore: scrivi Marrone». Ma la battaglia per succedere a Chiamparino, oltre a Fassino versione Clint Eastwood in Gran Torino, vede in corsa per il centrodestra Michele Coppola, che Berlusconi ha definito «scopa nuova, scopa meglio», rinnovando un tema su cui si è esercitato anche un altro candidato sindaco, Gianluigi Marra, per gli amici Giangi, che imbraccia una ramazza tricolore e, come non si sarebbe sognato di fare nemmeno Macario, ci prova: «Scopiamo?...via la vecchia politica». Un doppio-senso tira l’altro, ed eccolo con due sfere in mano: «Per cambiare, bisogna averle». A Milano, Pisapia declina “il cambiamento” passando dalla “forza gentile”, che rievoca quella “tranquilla” del socialista Mitterrand, all’attenzione all’elettorato più giovane con una serie di video virali che si concludono con una esortazione mutuata dallo slang giovanilista: «Bella zia, vota Pisapia». Donna Letizia, invece, strizza l’occhio alla Lega con lo slogan «Per ona Milàn semper pussee bèlla de viv», per una Milano sempre più bella da vivere, che le vale l’encomio della Padania e la bacchettata di Gian Antonio Stella che l’accusa di aver cambiato sesso a Milano. Ma i nostalgici del celodurismo padano si possono consolare con Massimiliano Bastoni della Lega Nord, che ci mette il carico: «Per la tua Milano in Comune, cala l’asso». Suggerimento accolto da Librandi che accoglie nella sua lista l’ex golden boy Gianni Rivera, oltre a Marco Predolin. La campagna a Bologna, che può contare sulle provocazioni del “gorilla Magilla”, si è aperta nel segno dello slogan-rap del candidato del centrosinistra Merola: «se vi va tutto bene, io non vado bene». Il suo rivale del Terzo Polo ha, invece, optato per uno slogan che riecheggia il claim pubblicitario di una conserva di pomodoro: «O così, o Aldrovandi». «Bella Meravigliosa 2.0», è lo slogan scelto, invece, per la “principessa” Siena dal candidato del centrosinistra Ceccuzzi, mentre l’ex pilota Alessandro Nannini guida la coalizione del centrodestra senza rischiare nulla: «Io amo Siena». Come fa anche il candidato sindaco napoletano Lettieri, che ammicca al calcio, vorrebbe Cannavaro come assessore, e punta l’obiettivo della campagna: «Far vincere Napoli». Il candidato del Pd, Mario Morcone cattura il carpe diem vesuviano con «il futuro è mo» e accusa il rivale De Magistris di parlare per slogan. Tra i candidati al consiglio comunale, c’è nel Pdl, Federico Alvino, in guantoni da boxe: «Pronti per Napoli», mentre Patrizio Gragnano, di Sel, oscilla tra Raffaella Carrà e la pubblicità progresso: «Vogliamo far l’amore in un luogo sicuro». Giovane, competente, europeo, si dichiara il candidato sindaco Pd a Catanzaro, Salvatore Scalzo, 27 anni, che ammette: «Colpevole. Ama Catanzaro», lo slogan accompagna una foto segnaletica stile “Soliti sospetti” in cui mostra le sue generalità. Se Alberto Astolfi detto Bertino della lista Rimini per Rimini, è in canotta in mezzo al mare, a Ragusa, Emanuele Francalanza sceglie la rima baciata: «Per pescare voti in abbondanza bisogna avere molta perseveranza». Fantasia al potere e promesse come quella di Andrea Lupi, che assicura il massimo impegno per portare il mare a Nocera. Tu chiamale, se vuoi, elezioni.