Fausto Biloslavo, il Giornale 5/5/2011, 5 maggio 2011
La Osama Dinasty un esercito di ribelli (fedele al peccato) - Il figlio poeta guerriero, l’erede che lo rinnega, le cinque mogli, la figlia che scappa da Teheran e la nipote modella negli Stati Uniti sono solo alcuni dei familiari di Osama bin Laden
La Osama Dinasty un esercito di ribelli (fedele al peccato) - Il figlio poeta guerriero, l’erede che lo rinnega, le cinque mogli, la figlia che scappa da Teheran e la nipote modella negli Stati Uniti sono solo alcuni dei familiari di Osama bin Laden. Secondo i servizi segreti occidentali l’intero clan dello sceicco del terrore, disseminato nel mondo, conta circa 600 membri. Il capostipite, Awad bin Laden, povero e analfabeta, era nato nell’Hadramout, una delle regioni più inospitali dello Yemen, dove morì nel 1919. Suo figlio, Mohammed bin Laden, emigrato in Arabia Saudita è stato il vero fondatore della fortuna di famiglia, grazie ad una compagnia di costruzione che ha ristrutturato i luoghi santi dell’Islam, a cominciare dalla Mecca. Scomparso nel 1967, a causa di un incidente aereo, lasciò nel mondo terreno la bellezza di 54 figli. Il diciassettesimo, classe 1957, era Osama bin Laden. L’erede dell’impero delle costruzioni diventa Salem il primogenito, grande amico di re Fadh. Il destino vuole che pure lui muoia prematuramente precipitando con un velivolo ultraleggero nel 1988. Nella sua pericolosa vita lo sceicco del terrore ha sposato cinque donne, divorziando da due, con una prole che a seconda delle fonti varia da 12 a 26 figli. Uno degli ultimi, Khaled, sarebbe morto nel blitz dei corpi speciali, che domenica ha fatto fuori il padre. L’ultima moglie, Amal Ahmed Abdul Fatah, è rimasta ferita ad una gamba e alla spalla. Passaporto yemenita ha solo 29 anni ed è stata concessa in sposa a Bin Laden, come «dono» di una tribù. Sembra che abbia tirato fuori le unghie durante il raid per difendere il marito oppure i figli. Nel rifugio segreto di Abbottabad c’erano nove bambini di età compresa fra i 9 ed i 12 anni. Fra questi la figlia Safia, che avrebbe identificato il padre davanti ai corpi speciali Usa. Il futuro sceicco del terrore sposò la prima moglie, Najiwa, sua cugina siriana, a soli 17 anni. Nel libro di memorie «Crescere da Bin Laden » la consorte racconta come il marito preparava la prole al «martirio» e alla guerra santa. Le altre tre mogli, prima dell’ultima, giovane yemenita, erano tutte donne di cultura e ricercatrici universitarie. Molti dei figli maschi di Osama hanno seguito le orme del padre. Mohammed, nato nel 1983, si è sposato con la figlia di sheik Atef, il capo militare di al Qaida, eliminato dagli americani nel 2001, dopo il crollo dei talebani a Kabul. Osama si era fatto riprendere durante le nozze a Kandahar, la capitale spirituale dei talebani. Per l’occasione il quinto figlio, Hamza, leggeva delle strofe, forse scritte dal padre, inneggianti a mullah Omar, il leader guercio dei talebani «simbolo di virilità e orgoglio » per l’Islam. A soli dieci anni decantava in rima: «Avverto l’America che la sua gente dovrà far fronte a terribili conseguenze se cercheranno di prendere mio padre. Combattere gli americani è alla base della fede». Oggi di anni ne ha il doppio e viene indicato come l’erede del principe del terrore dentro Al Qaida. Saad è il primogenito scappato da Teheran nel 2008, dove si erano rifugiati in fuga dall’Afghanistan una moglie, sei figli ed 11 nipoti di Bin Laden. L’ intelligence occidentale sospettava, da tempo, che fosse coinvolto nella pianificazione di attacchi terroristici in Nord Africa. Non è chiaro se un drone americano l’abbia effettivamente ucciso nelle zone tribali pachistane. Omar Osama, il quartogenito, ha rinnegato le scelte terroriste del fondatore di Al Qaida. «Anche noi siamo vittime dell’11 settembre. Le colpe dei padri non possono ricadere sui figli » ha dichiarato riferendosi a chi nella famiglia ha preso le distanze o deve vivere in fuga senza colpe. Fino al 1996 ha seguito il padre prima nel suo esilio in Sudan e poi in Afghanistan, dove si è staccato dalla crociata di Al Qaida. Personaggio stravagante ha vissuto in Inghilterra ed è comparso in qualche programma televisivo criticando le scelte terroriste di Osama. Lo scorso anno è stato ricoverato per schizofrenia. Sosteneva di sentire la voce del padre nella testa, che gli parlava di guerra santa. La più furba del clan è stata Imam, una delle figlie di Bin Laden, che dopo il 2001 era scappata, con parte della famiglia, in Iran. Nel novembre 2009 in occasione di una rara libera uscita concessa dai servizi iraniani, si è rifugiata nella sede diplomatica saudita a Teheran. A soli 17 anni ha chiesto e ottenuto asilo e di tornare nella sua patria di origine. La parente più lontana come tipo, dal fondatore di al Qaida, è Wafah Dufour, che utilizza il cognome della madre per non farsi riconoscere come una Bin Laden. Nipote dello sceicco del terrore rappresenta la terza generazione del grande clan. Nata a Los Angeles, 33 anni fa, viveva a Manhattan quando il fratellastro di suo padre stava preparando l’11 settembre. Altri 13 Bin Laden risiedevano negli Usa. Il giorno dell’attacco la bella nipotina si trovava a Ginevra in vacanza, ma è tornata a New York, dove sta incidendo il primo album da cantante. Wafah da giovane ha fatto anche la modella e pure per lei la dipartita di zio Osama deve aver significato la fine di un incubo.