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 2011  maggio 04 Mercoledì calendario

NULLA DI SACRO TRANNE IL CIBO MISTER EATALY IMITA L’IKEA


“Niente di sacro tranne il cibo”: dovrebbe essere questo lo slogan della catena mangereccia di Oscar Farinetti. Altro che “Alti cibi”, lo slogan ufficiale. L’imprenditore piemontese, baffi grossi e cervello fino, con i suoi negozi Eataly (se avete problemi con la pronuncia sappiate che ce li ho anch’io) si atteggiava a elitista democratico, a distributore di eccellenze alimentari alla portata di (quasi) tutti, ma adesso ha gettato la maschera e anche lui si è buttato in pre-politica. Un po’ come Montezemolo, un altro con radici nelle Langhe, un altro che colleziona iniziative ambigue che non capisci bene dove vogliano andare a parare fino a quando, magari grazie a un bicchiere di Barolo Chinato, ecco che lo capisci benissimo.
Che poi a pensarci bene l’unica impresa farinettiana davvero un po’ ambigua è la “Crociera degli Scrittori”, un viaggio a scrocco per cuochi, cabarettisti e letterati durante il quale personaggi del calibro di Baricco, Scurati e Lella Costa dovrebbero più o meno rifondare la Nazione. Ne ha scritto su queste pagine Paolo Bianchi (uno che il prossimo Natale dubito riceverà strenne Eataly) e il titolo dell’articolo sintetizzava perfettamente il grottesco della faccenda: “I tromboni in crociera riscrivono la Costituzione”. Ambigua ma non troppo la data scelta perla partenza, il 25 aprile: difficilmente l’anticristiano Farinetti avrà inteso riferirsi a San Marco o alla Pasquetta. Ambigua ma non abbastanza la dichiarazione resa sullo scoglio di Quarto, pardon, sul molo di Genova: «Questa non è un’iniziativa né di destra né di sinistra». Magari qualche disinformato ci avrà creduto, ma noi del giro sappiamo tutti che il soggetto in questione va in brodo di giuggiole ogni volta che viene definito «il Berlusconi di sinistra». Lo ha confessato lui stesso, siccome abbiamo comunque a che fare con una persona di spirito.
L’ultima iniziativa invece non è ambigua per niente, è chiarissima. È la campagna pubblicitaria omosessualista firmata da Mister Eataly per «solidarietà a Ikea» (come se la strapotenza del truciolato avesse bisogno di solidarietà: i mobilieri brianzoli, i seggiolai friulani, i divanisti pugliesi e materani massacrati dalla globalizzazione avrebbero bisogno di solidarietà, loro sì). Avete presente i manifesti Ikea che ritraggono due signorini mano nella mano sotto il titolo “Siamo aperti a tutte le famiglie”? Siccome il sottosegretario Giovanardi, che Dio ce lo conservi, ha osato criticarli, ricavandone insulti e pernacchie, Farinetti è corso in soccorso del vincitore fotografando due ragazze, ma che dico due ragazze, due lesbiche, a fianco di una scritta falsamente coraggiosa e in verità più conformista di un programma di Fabio Fazio: “Anche noi di Eataly siamo aperti a tutte le famiglie”.
Niente di sacro tranne il cibo, come dicevo all’inizio. Niente di sacro tantomeno la lingua italiana e non c’è da stupirsi che Farinetti la violenti: si atteggia a salvatore della patria dall’alto di un piccolo impero dal nome anglofono. “Famiglia”, si guardi nel vocabolario, è il «nucleo sociale rappresentato da due o più individui che vivono nella stessa abitazione e sono legati tra loro col vincolo del matrimonio». Siccome per esserci matrimonio (l’etimologia non sbaglia mai) ci dev’essere una madre, e per esserci una madre ci dev’essere un padre, quelle di Ikea-Eataly non sono famiglie, bensì coppie sodomitiche la cui capacità di spesa è esaltata dal non avere una prole da mantenere. Puro edonismo, puro egoismo.
Mentre aspetto che su Farinetti si scateni la pioggia di fuoco che Nostro Signore ha riservato a Sodoma e Gomorra (per questo, per non rimanere coinvolto, mi guardo bene dal frequentare i suoi punti vendita) mi casca l’occhio sull’eptalogo diffuso a margine della “Crociera degli Scrittori”. Il settimo pseudo comandamento sarebbe «Meno Chiesa più Gesù». A parte che non so quanto l’ateista Odifreddi, un altro dei cabarettisti crocieristi salpati da Genova, possa essere d’accordo, la frase è priva di senso. La Chiesa è stata fondata proprio da Gesù. Alle sorgenti del Giordano. Come riporta Matteo: «Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa». Le serrande di Eataly non prevarranno anche se ogni domenica si alzano in aperta, compiaciuta violazione del terzo comandamento (quello di Mosè uomo di Dio, non quello di Oscar servo di Mammona). Non prevarranno nemmeno se Massimo Bernardi, nichilista pesarese titolare del blog specializzato “Dissapore”, esalterà Farinetti da qui alla fine dei suoi giorni, ricoprendo nel contempo di contumelie un Giovanardi definito pari pari «bestione eruttante pregiudizi con abbondanti dosi di mediocrità e inconsapevole cretino che fa pubblicità alla pubblicità». Mediocri sono ovviamente Bernardi e Farinetti azzerbinati a un presunto senso comune che, come insegna Alessandro Manzoni (uno che alla “Crociera degli Scrittori” non avrebbero mai invitato), spesso e volentieri non ha nulla a che fare col buon senso. Niente di sacro, per loro, salvo la vacca di Razza Piemontese e il riso Venere, pagani che non sono altro.

Camillo Langone