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 2011  maggio 04 Mercoledì calendario

Il Risorgimento? È roba da bar Ecco dove gustare l’Unità d’Italia - La confetteria preferita di Silvio Pellico? Il Bicerin di Tori­no

Il Risorgimento? È roba da bar Ecco dove gustare l’Unità d’Italia - La confetteria preferita di Silvio Pellico? Il Bicerin di Tori­no. Un pranzo nella sala dove nel 1848 si riunivano i venezia­ni tifosi dei Savoia? Al Gran Caffè Ristorante Quadri in piazza San Marco, lo stesso do­ve mezzo secolo più tardi avrebbe meditato Marcel Proust. Uno spuntino, palermi­tano al cento per cento, identi­co a quelli gustati da Garibaldi nel fatidico 1860?All’Antica fo­cacceria San Francesco, ai cui tavoli sostava volentieri anche Francesco Crispi, ancora re­pubblicano e mangiapreti, per parlare di politica fra un’aran­cina e un cazzillo. Sono solo tre esempi delle tante informazioni sulle pagi­ne «minori» del nostro Risorgi­mento contenute nell’edizio­ne 2011 della guida dei Locali storici d’Italia, che quest’anno presenta 12 debutti e, per il centocinquantesimo della na­scita del nostro Stato unitario, 35 menzioni ad altrettanti loca­li che sono stati t­eatro di vicen­de legate alla nostra ottocente­sca rivoluzione nazionale. La guida,pubblicata dall’associa­zione Locali storici d’Italia che raccoglie 230 fra bar, pasticce­rie, ristoranti e alberghi che ne­gli ultimi 70 anni hanno con­quistato un ruolo importante nella vita pubblica del nostro Paese, è in distribuzione gra­tuita presso i locali associati. Fra i 35 locali tricolori, che coprono l’interno territorio na­zionale ( anzi, il Grand Cafè del Porto si trova a Lugano) e apro­no le loro vetrine sulle vie e le piazze di grandi città come di ignoti comunelli, c’è l’imba­razzo della scelta. Ovviamente la parte del leone la fa Torino, con cinque locali (oltre al Bice­rin, anche il Ristorante Caffè del Cambio, dove negli anni cruciali del Risorgimento pranzò ogni giorno Cavour). Ma Venezia ne conta quattro (oltre al Quadri anche il vicino Caffè Lavena, dal 1866 ritrovo degli ufficiali della Regia mari­na). E il resto del Veneto vanta fra gli altri il caffè Pedrocchi di Padova, aggraziato e imponen­te come un tempio classico, l’Antica Locanda Mincio di Va­leggio sul Mincio e l’Antica Ofelleria Meneghina di Vicen­za, all’epoca covo di patrioti te­nuto d’occhio dalla polizia se­greta austriaca. A Pisa è segna­lato l’hotel Royal Victoria, che nel 1839 ospitò il primo con­gresso italiano degli scienzia­ti, davvero un storico esperi­mento in cui l’élite culturale dell’allora «espressione geo­grafica » provavano a costituir­si avanguardia unitaria di una nazione senza Stato. A Milano è menzionata la pasticceria Co­va, che in via Montenapoleo­ne tiene alta la tradizione del salotto meneghino. Ci andava­no anche Tito Speri, i Cairoli, Mazzini, Garibaldi... Mille e passa chilometri più a sud, a Cosenza, c’è il Gran Caffè Renzelli, dove sostarono i fratelli Bandiera già in catene e pronti per l’esecuzione. La lista completa dei 35 loca­­li, oltre che sulla guida edizio­ne 2011, nel sito www.locali­storici. it.