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 2011  maggio 04 Mercoledì calendario

Bin Laden ucciso con 2 colpi, Obama vede tutto: uno degli incursori ha una telecamera sul casco - Seduto in un angolo della situa­tion room della Casa Bianca, il volto contratto e gli occhi fissi su uno schermo, circondato dai suoi colla­boratori altrettanto tesi, col vicepre­sidente Joe Biden che tormenta un rosario con le dita e il segretario di Stato Hillary Clinton con una mano sulla bocca per l’ansia

Bin Laden ucciso con 2 colpi, Obama vede tutto: uno degli incursori ha una telecamera sul casco - Seduto in un angolo della situa­tion room della Casa Bianca, il volto contratto e gli occhi fissi su uno schermo, circondato dai suoi colla­boratori altrettanto tesi, col vicepre­sidente Joe Biden che tormenta un rosario con le dita e il segretario di Stato Hillary Clinton con una mano sulla bocca per l’ansia. Così Barack Obama ha vissuto in diretta le fasi del blitz che nella notte di lunedì scorso ha portato all’uccisione di Osama bin Laden. In diretta per dav­vero, perché - potenza della tecno­logia - le immagini dell’assalto not­turno al rifugio segreto dello sceic­co del terrore sono arrivate via com­p­uter alla Casa Bianca da una video­camera fissata sull’elmetto di uno dei 79 Navy Seals che l’hanno porta­to a termine. «I minuti sembravano giorni», ha raccontato il capo dell’antiterrori­smo John Brennan. E solo quando l’incredibile film è arrivato al finale sperato il presidente degli Stati Uni­ti s­i è lasciato andare a un grido libe­ratorio: «We got him!», l’abbiamo preso. Ma cos’hanno visto esatta­mente Obama e i suoi? Diversi det­tagli cominciano ad affiorare, cor­reggendo in parte le informazioni disponibili in precedenza. Gli eli­cotteri coinvolti erano quattro in tutto, gli specialisti in operazioni estreme dei marines 79.L’operazio­ne Geronimo ( così è stato sopranno­minato in codice Bin Laden) dura in tutto 40 minuti. In Pakistan è ap­pena passata la mezzanotte, a Washington sono ancora le tre del pomeriggio quando gli elicotteri partiti dalla base di Jalalabad in Af­ghanistan raggiungono, in una not­te senza luna, i cieli di Abbottabad. Un imprevisto, un’avaria a uno de­gli elicotteri, sembra dover compro­mettere la missione: l’apparecchio cade a terra senza provocare vitti­me, ma a quel punto l’operazione non è più segreta perché i pakistani si accorgono di ciò che sta accaden­do e allertano i loro jet. C’è il rischio di uno scontro aereo tra americani e pakistani ma l’ope­razione Geronimo continua. Gli eli­cotteri raggiungono la casa-fortez­za, un commando di 15-25 uomini penetra nel compound, al cui inter­no si nascondono 17 o 18 persone: tra queste diversi bambini e, come previsto, Osama bin Laden. Alla Ca­sa Bianca solo la voce del capo della Cia Leon Panetta rompe ogni tanto il silenzio in videoconferenza dal quartier generale di Langley con qualche secca informazione per i presenti. Ora dice: «Geronimo a ti­ro ». Si sentono tre esplosioni ravvi­cinate, poi una ben più potente. I muri delle case vicine tremano, la luce salta in tutta la zona. Comincia una sparatoria: due, tre minuti. Un uomo di Bin Laden (non lui stesso, come era stato riferito) si fa scudo con una donna, che non è comun­que una delle mogli dello sceicco: vengono uccisi entrambi, con altri due uomini tra cui sembra il figlio diciottenne Hamza. Superate le resistenze, i Navy Se­als salgono fulminei al terzo piano, dove il capo di Al Qaeda dormiva fi­no a pochi minuti prima. A Washin­gton Panetta avverte Obama: «Pos­siamo vedere Geronimo ». Si ricono­sce la sua alta figura (Bin Laden era alto quasi due metri) avvolta in una tunica. Cerca di difendersi ma non può nulla: gli sparano due colpi, uno al petto, l’altro gli attraversa il cranio provocando una vasta ferita. Osama bin Laden è morto: un mili­tare fotografa il cadavere e invia alla Cia l’immagine per l’analisi faccia­le e antropometrica. Il commando recupera preziosi dvd e computer, si porta via il corpo di Bin Laden e (secondo i servizi pakistani) un suo figlio ancora vivo. Salgono su un eli­c­ottero e in pochi secondi sono lon­tani. Nella situation room della Ca­sa Bianca risuona la voce di Panet­ta: «Geronimo killed in action».