Candida Morvillo, Novella 2000, n. 18, 05/05/2011, pp. 62-65, 5 maggio 2011
Giuliana De Sio. In Tv, negli ultimi anni, fa sempre la parte della cattiva: l’ultima è Miranda, la cinica manager della fiction Non smettere di sognare (Canale 5)
Giuliana De Sio. In Tv, negli ultimi anni, fa sempre la parte della cattiva: l’ultima è Miranda, la cinica manager della fiction Non smettere di sognare (Canale 5). *** Sul finire degli Anni ’70, a un certo punto si veste da figlia dei fiori... «Giusto: mi vesto. Perché io non ho mai sentito grandi appartenenze. Alla fine degli Anni ’70, adolescente, incontro un tizio di cui mi innamoro e lui mi porta in un posto che io pensavo fosse casa sua, al mare. Invece, era il capo di una famosissima comune hippy, quella di Terrini, in Sicilia. E scoprii che non era fidanzato solo con me, ma con tutte le altre trenta signore della comune». Hai scoperto l’amore libero. «Sì, in un modo che non mi è piaciuto, perché io volevo l’amore esclusivo. Comunque, all’epoca sembrava brutto scandalizzarsi: ho taciuto e sofferto». Però sei una donna che ha sempre fatto innamorare. Risale a quegli anni un singolare viaggio in Marocco con tre ragazzi, tutti pazzi di te. «Va be’, quando una ha 18 anni, è bella come il sole... è facile, poi io ero pure un po’ carismatica. Sono salita su una jeep con tre amici, in realtà uno era il mio fidanzato, poi, durante il viaggio, sono diventati un po’ fidanzati pure gli altri». […] Hai dichiarato che l’uomo meno maschilista che hai avuto era un produttore marocchino. «Abdou Achouba mi rispettava e rispettava tutte le mie scelte. Ed era educatissimo: uno che prima di entrare in camera da letto, e abitavamo insieme, bussava. Anche troppo educato: alla fine mi ha un po’ annoiata». […] Di uomini nascosti sotto il letto ne hai mai avuti? «Dopo il Marocco, ma lì avevo 17 anni e non vale, c’è stato un momento molto pop nella mia vita in cui ho avuto tre amanti. Ma nessuno è stato costretto a nascondersi sotto il letto». Sapevano l’uno dell’altro? «Sì, tutti. È stato un momento in cui avevo bisogno di mettere in scena il mio disprezzo per il genere maschile. E il mio modo è stato avere tre uomini». Erano in competizione tra loro? «No, io avevo detto a tutti: "Oh! Non penserai mica di essere il solo, eh?". È stato il momento più "stupido" della mia vita».