Arianna Ravelli, Corriere della Sera 04/05/2011, 4 maggio 2011
RIVOLUZIONE IN PISTA — I
movimenti tellurici che stavano scuotendo il Circus sotto traccia, attraverso voci, smentite, sussurri, sono esplosi in un terremoto. Ed è solo la prima scossa. Exor, la finanziaria della famiglia Agnelli (maggior azionista del gruppo Fiat, quindi, indirettamente anche di Ferrari), e News Corporation (il colosso dei media di Rupert Murdoch, che va da Sky al Times) vogliono comprarsi la Formula 1. Meglio, «stanno analizzando in via preliminare la possibilità di creare un consorzio con il proposito di elaborare un piano per lo sviluppo nel lungo termine della Formula 1» , come recita la nota congiunta emessa, un po’ a sorpresa, ieri sera per fare chiarezza sulle voci che si stavano diffondendo. Siamo in una fase preliminare, per l’appunto, e la prudenza è obbligatoria, anche per non turbare il mercato. Ma l’intenzione c’è e la proposta, con ogni probabilità, arriverà a essere formulata ufficialmente. Approderà, quindi, sulla scrivania di Bernie Ecclestone, colui che, da trent’anni, gestisce tutto ciò che dalla F1 si trasforma in soldi: ovvero diritti tv e d’immagine. In ogni caso, una rivoluzione. Giusto per avere un’idea: nel 2005 Bernie ha venduto a Cvc le sue società (che appunto sfruttavano diritti tv e d’immagine della F1) per 2,5 miliardi di dollari. E il valore, adesso, sarebbe di sicuro cresciuto. Sempre stime approssimative indicano gli utili annuali della F1 in 350 milioni. Condizione preliminare Ma perché i l progetto Elkann-Murdoch prosegua serve una condizione: che gli altri protagonisti (team e Federazione) diano un loro, preliminare, consenso. I colloqui cominceranno da oggi. Per dirla brutalmente: se l’intero piano venisse vissuto come un tentativo della Ferrari di comprarsi il giocattolo sotto mentite spoglie, con ogni probabilità ci si fermerebbe qui. «Nel corso delle prossime settimane e mesi Exor e News Corporation si confronteranno con potenziali partner di minoranza e con i principali soggetti coinvolti — continua la nota —. Non è possibile affermare con certezza che si arriverà a presentare una proposta agli attuali proprietari della Formula 1» . Per ora i team stanno a guardare: quel che è certo è che da tempo le squadre più importanti vorrebbero un nuovo partner interessato a investire nel futuro di questo sport, in un progetto che li veda protagonisti, magari diventando anche azionisti. I principi del piano Di certo il consorzio tra Exor e News Corporation nasce con un approccio del tutto nuovo, quasi industriale, e con l’idea di investire a lungo termine: si parla di impegnarsi per i prossimi 40-50 anni. «Qualcosa che, anche per motivi d’età, l’attuale promoter non può fare» , si sussurra in riferimento agli 80 anni di Ecclestone (in effetti il passaggio generazionale sarebbe notevole, visto che John Elkann ha 35 anni e James Murdoch 38). Stabilizzare il governo della Formula 1» è la prima linea guida del progetto. Che significa regole chiare, certezze per investitori e fan. Il secondo principio prevede «l’allargamento della base dei sostenitori» . L’idea è quella di coinvolgere nuovi utenti, che hanno un accesso alla F1 ancora irregolare, soprattutto nei Paesi emergenti, forse attraverso una più capillare distribuzione televisiva (e Murdoch attraverso le sole Sky e Fox potrebbe garantire una copertura quasi globale). Il terzo emerge di sfuggita, quando si sottolinea che la F1 per Elkann e Murdoch è «uno sport» in cui vige la competizione. Par di capire che certi stravolgimenti all’inseguimento del puro spettacolo non piaceranno. Ma... Ecclestone? Maqui ci siamo buttati davvero troppo avanti. Anche se la proposta d’acquisto sarà formulata, sarà comunque necessario che l’altra parte sia disposta a vendere. Ecclestone ieri si è prodotto in una smentita un po’ affrettata: «Vi assicuro che nessuna delle parti di cui voi parlate è interessata alla Cvc o ha parlato con me. E la Cvc non ha alcuna intenzione di vendere i diritti della F1» . Il fondo Cvc ha poi diffuso un comunicato: «James Murdoch ci ha informato che il loro approccio è amichevole, ed è ad un livello molto preliminare. Sanno altresì che la F1 è una proprietà privata di Cvc e non è in vendita. Cvc riconosce News Corp ed Exor quali investitori potenziali ma ogni investimento nella F1 ha bisogno di un accordo con Cvc» . Non sembra una porta in faccia. Comunque vada a finire, l’interessamento di nuovi partner apre una stagione del tutto nuova, forse una rivoluzione. Il fondo inglese Cvc detiene oggi il 70%della Formula One Group, che gestisce i diritti tv e lo sfruttamento delle immagini (gestisce quindi, per esempio, la pubblicità in pista e il merchandising). Ecclestone alle squadre distribuisce circa il 50%, una quota che i team non considerano sufficiente. Il Patto della Concordia, il contratto che regola appunto la spartizione della torta, scade nel 2012. Per il dopo, tutto è aperto. Exor e Newsco potrebbero comprare e proseguire, oppure lasciare a Ecclestone e Cvc un nome vuoto, «Formula 1» , e mettersi d’accordo con le squadre per ricominciare. Un nuovo campionato, con un nuovo nome e nuove regole, ma con i team più importanti. Con zero euro a Bernie. Che farebbe il primo cattivo affare della sua vita.
Arianna Ravelli