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 2011  maggio 04 Mercoledì calendario

Accordo per il salvataggio Al Portogallo 78 miliardi - Il Portogallo, dopo mesi di tentennamenti, ha raggiunto un accordo con l’Unione Europea, la Banca Centrale Europea e il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) per il piano di aiuti triennale

Accordo per il salvataggio Al Portogallo 78 miliardi - Il Portogallo, dopo mesi di tentennamenti, ha raggiunto un accordo con l’Unione Europea, la Banca Centrale Europea e il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) per il piano di aiuti triennale. La conferma è arrivata ieri sera dal primo ministro dimissionario Jose Socrates, che lo ha definito come un «buon accordo» precisando che il programma di aiuti non prevede un taglio dei salari minimi. Il piano di aiuti per il Portogallo è di 78 miliardi di euro e durerà tre anni. Prevede un calo del deficit al 5,9% del Pil nel 2011, per calare ancora al 4,2% nel 2012 e sotto il 3% nel 2013. Il programma non prevede la vendita da parte del governo di Lisbona di quote nella Caixa General de Depositos. Per il responsabile del Fondo salva-Stati, Klaus Regling, una parte degli aiuti dovrebbe andare al risanamento del sistema bancario, come per la Grecia e l’Irlanda: almeno il 10%. L’approvazione del piano da parte dell’Ecofin è attesa il 17 maggio. In tempo perché il Portogallo possa affrontare le scadenze di giugno (pari a circa 5 miliardi di euro) sul fronte dei titoli pubblici. Ma a complicare le cose c’è l’incognita finlandese. Il partito nazionalista Veri Finlandesi, uscito vittorioso dalle ultime elezioni politiche, minaccia di non votare in Parlamento il salvataggio di Lisbona. Salvataggio che, i ministri finanziari europei dovranno approvare all’unanimità. Il leader dei veri Finlanesi, Timo Soini, è stato costretto dalla base a fare retromarcia, dopo le dichiarazioni di alcuni giorni fa che erano apparse come un’apertura sul piano di aiuti portoghese. Bruxelles, comunque, mostra ottimismo: «Siamo fiduciosi che la Finlandia parteciperà al salvataggio», ha affermato un portavoce dell’esecutivo europeo. Ma già in sede di preparazione del prossimo Ecofin si starebbe lavorando ad ipotesi come un’astensione della Finlandia Tornando a Lisbona, gli aiuti serviranno a coprire il debito pubblico, gli interessi fino al 2012 e a permettere una adeguata ricapitalizzazione delle banche. A Lisbona si negozia anche il programma di austerity con un possibile taglio delle pensioni. Col Portogallo, salgono così a tre i salvataggi messi a segno dall’Ue. Dopo mesi di tentennamenti, il primo intervento dell’Ue è stato fatto un anno fa, a maggio, per salvare la Grecia, varando il più corposo pacchetto di aiuti, da 110 miliardi di euro. Poi a novembre, dopo la crisi estiva delle banche irlandesi, l’Ue ha deciso di correre ai ripari anche con Dublino con aiuti per 85 miliardi. Portogallo, Irlanda, Grecia, dei Paesi periferici, i cosiddetti Pigs, ora all’appello dei salvataggi manca solo la Spagna. Ed è qui che, temono all’Ue, potrebbe concentrarsi nei prossimi mesi l’attacco della speculazione finanziaria. Un gioco facile con la disoccupazione record al 21%, che tocca quasi 5 milioni di persone e un pil che cresce solo dello 0,6%.