Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  maggio 04 Mercoledì calendario

Nei suoi pc i segreti di Al Qaeda - Osama era così sicuro di aver trovato il rifugio perfetto da non preoccuparsi di conservare, nelle stanze della villona a tre piani, anche i documenti, i computer e i dischetti della sua Al Qaeda Inc

Nei suoi pc i segreti di Al Qaeda - Osama era così sicuro di aver trovato il rifugio perfetto da non preoccuparsi di conservare, nelle stanze della villona a tre piani, anche i documenti, i computer e i dischetti della sua Al Qaeda Inc. Una miniera di informazioni che sono finite sotto la lente degli analisti della Cia e del Pentagono, virtualmente cancellando la possibilità che i piani attualmente allo studio della situation room del terrorista possano essere portati a compimento. Il terrorismo non è morto, ma la scelta rischiosa e vincente di Obama di ordinare una missione degna di un film di Hollywood, anziché ricorrere ai droni che tutto avrebbero spianato e distrutto, sta pagando ricchi dividendi. L’America, e il mondo, non sanno ancora quanti attentati sono stati evitati grazie alla cattura di «Geronimo», il nome in codice di Osama, ma è fuor di dubbio che la morte del capo non è il solo colpo letale inferto alle fortune strategiche dell’organizzazione. I nomi, le sedi, i collegamenti con gli emissari e i contatti esterni saranno altrettante tracce che emergeranno dalla intelligence sul tesoro digitale di Osama. Nell’archivio che le forze speciali hanno perquisito nel raid ci sono almeno 10 memorie di computer, cinque pc e oltre cento strumenti per l’immagazzinamento dei dati, come dischetti, dvd e chiavette Usb. «Siamo stati nel complesso per circa 40 minuti e quindi siamo riusciti a impossessarci di un bel po’ di materiale», ha detto alla Cnn John Brennan, il consigliere capo per l’antiterrorismo della Casa Bianca. Bisogna fare in fretta a esaminarla per battere sul tempo la rete di sostegno esterno, che starà cercando di correre ai ripari. «Ciò che ci interessa scoprire subito dal materiale è se comprende tracce che possano portare a qualche complotto terroristico che potrebbe essere in preparazione», ha continuato Brennan. «In secondo luogo, stiamo tentando di scoprire se esistano o no indizi che possano condurre alla individuazione di altri soggetti all’interno della organizzazione, oppure elementi che ci facciano capire se i terroristi dispongano già di qualche particolare capacità», ha aggiunto Brennan. L’allusione è alla temuta disponibilità da parte di qualche cellula federata ad Al Qaeda di armi tecnologiche, batteriologiche o nucleari. Le immagini dell’interno del complesso, fatte vedere nei programmi della Geo Tv del Pakistan, hanno mostrato le stanze dove risiedeva Osama. Vi appaiono bottiglie che sembrano quelle delle medicine, un paio di ciabatte, uno scaffale pieno di libri, e il passaporto di una donna dello Yemen, forse non visto nella fretta della sommaria perquisizione dei locali. Alcuni oggetti sono sparpagliati sul pavimento pieno di macchie. Qualsiasi cosa ritrovata sulla scena dell’attacco, dai documenti alle cose che possono sembrare di nessuna importanza, è potenzialmente destinata a far arrivare gli investigatori molto lontano, nella cerchia dei personaggi della leadership di Al Qaeda che avevano rapporti con il capo supremo. Tutte le persone, bambini compresi, che erano presenti nel complesso e che non sono state coinvolte nella sparatoria sono sotto custodia della polizia pakistana.