Luca Peretti, varie, 4 maggio 2011
TRAFFICO SUL BLOG, PER VOCE ARANCIO
«Esiste un modo per sapere quante persone vedono il mio blog? Io avevo sentito parlare di programmi, ma non voglio una cosa a pagamento, conoscete un programma gratis per queste cose?» (Alex su answers.yahoo.com).
Chi gestisce un sito o un blog ha interesse a sapere quante persone lo visitano. Per i portali commerciali, o per quelli che hanno banner e altri strumenti pubblicitari, è un’esigenza economica, ma anche chi ha un blog amatoriale può avere la curiosità di sapere quante persone lo frequentano. Google Analytics, Shinystat, Addfreestats, ViviStats sono alcuni dei programmi che svolgono questa funzione.
Innanzitutto bisogna distinguere alcuni termini per capire esattamente di che cosa si parla, dato che ci sono vari tipi di frequentatori di un sito.
La prima, fondamentale differenza è quella tra click e visite: un click lo si fa su annunci o banner, una visita è una vera e propria sessione univoca. I visitatori sono «il numero di utenti unici che visitano il sito su base giornaliera. Tutte le sessioni di uno stesso utente in un unico giorno vengono aggregate nel medesimo utente» (dalla guida di Google Adwords). Per visitatori unici assoluti s’intendono le visite di uno stesso utente in un preciso intervallo di date. In questo modo si calcolano le visite a prescindere dai giorni e dal numero di volte al giorno in cui il sito è stato visitato. Non tutti i programmi fanno questa distinzione, ma è una buona base di partenza.
Che cosa fanno questi programmi? Monitorano le frequentazioni e gli accessi a siti e blog. Secondo la sua descrizione ufficiale Google Analytics «è una soluzione di analisi dei dati web che consente di ottenere informazioni dettagliate sul traffico del tuo sito web e sull’efficacia delle campagne di marketing». Il servizio di Google è quindi molto marketing oriented, come racconta il video che spiega nel dettaglio come funziona (link al video, ndr).
Shinystat è attivo dal 1995 ed è un prodotto tutto italiano. Probabilmente nel nostro Paese è ancora il programma più importante in questo settore. I numeri del resto sono dalla sua parte, con ben 275.000 account attivi. Si scarica dal sito ed è disponibile in tre versioni:
1. ShinyStat Free offre servizi di base per monitorare le visite al proprio sito ed è gratis.
2. ShinyStat Pro offre anche servizi di geolocalizzazione (cioè visualizza la provenienza geografica dei visitatori) e la possibilità di sapere se i contatti arrivano da Pay Per Click (in questo modo si capisce quanto funziona effettivamente la pubblicità del proprio sito). I prezzi variano se si è un privato o un’azienda e a seconda di quante visite si hanno: si parte comunque da un minimo di 24 euro l’anno più Iva;
3. ShinyStat Business amplia la gamma dei mezzi di analisi presente nella versione Pro. Prezzi più alti: da 210 euro più Iva l’anno.
«Salve ragazzi, sono Marco. Volevo un vostro consiglio: ho inserito il mio sito in Google e nei vari motori di ricerca, ho inserito il mio sito nelle directory più importanti, inoltre uso i Social BookMarking per i miei post, ma non riesco ad avere visitatori cioè ho una media di 60 al giorno considerando che il sito è online dal 23 Marzo.Cos’altro posso fare per aumentare questo traffico?» (Marco su giorgiotave.it/forum)
Da che cosa dipende il successo di un sito/blog? Da vari fattori. Indubbiamente ci sono temi che riscuotono molto successo, come lo sport e il sesso. Fondamentale è indicizzare bene il proprio portale: se si riesce in questa operazione, quando si fa una ricerca su un qualsiasi motore, il proprio sito comparirà tra i primi risultati. Wikipedia è probabilmente il miglior portale in questo senso, dato che una ricerca su Google con moltissime parole (specie nomi di personalità, luoghi geografici, eccetera) dà quasi sempre come primo risultato la popolare enciclopedia. Poi ci sono ambiti più specifici: per esempio, cercando un titolo di un film ci sono buone probabilità che uno dei primi risultati sia mymovies.com (per una ricerca in italiano) o imdb.com (per una ricerca in inglese). Per ottenere una visualizzazione migliore, data l’importanza di questo aspetto nella new economy, alcune aziende si rivolgono a esperti (Seoengline, Antezeta ecc.).
Altro modo per comparire tra i primi link che risultano da una ricerca: pagare. Su Google l’hanno fatto quei siti che si trovano in testa ai risultati e che sono evidenziati.
Per chi ha pubblicità sul proprio sito più visite significano più soldi. Questo è un vero e proprio business, come vi abbiamo raccontato in un precedente articolo di Voce Arancio (http://vocearancio.ingdirect.it/?p=47480). Con il suo Adsense, Google è leader anche nella rilevazione del comportamento degli utenti e della loro interazione con il web. Data l’importanza crescente del business su internet, le aziende ricorrono sempre più spesso ai programmi di web analytics.
Web Analytics Association (WAA) è l’associazione dei fornitori di sistemi software, insegnanti e consulenti attivi in questo campo. Ha soci in più di cinquanta paesi, tra cui l’Italia. Come definiscono la web analytics: «Misurazione, collezione, analisi e reporting dei dati internet al fine di comprendere e ottimizzare l’experience».
Woopra, servizio di statistiche web che mostra in tempo reale i dati di quanti accedono a un sito. Rispetto agli altri programmi ha una particolarità: permette di chattare con i visitatori. In pratica, appare una piccola finestra e si dialoga con chi sta dall’altra parte. Il sito ReadWriteWeb ha definito Woopra uno dei migliori prodotti del 2010. Il commento di Richard MacManus, fondatore di ReadWriteWeb: «Senza dubbio uno degli strumenti per business che più danno dipendenza. Gestire le statistiche per ReadWriteWeb è una parte cruciale del mio lavoro e Woopra dà una panoramica in tempi reale di cosa succede sul sito in ogni momento della giornata».
Buzz marketing, ovvero l’insieme di operazioni per far sì che aumenti il numero e il volume delle conversazioni riguardanti un’azienda o un prodotto. Come si monitora? Il metodo più semplice sono gli Alerts di Google: basta inserire le parole necessarie (ad esempio, ContoArancio) nel Google Alerts (http://www.google.it/alerts) e ci arriverà direttamente la mail con gli aggiornamenti. Un servizio simile è offerto da Yahoo con Yahoo Pipes. Per monitorare quanto scritto su Twitter a proposito della propria azienda si può fare una ricerca direttamente nel social network. SocialMention (www.socialmention.com) è invece un programma con cui controllare i contenuti social (Facebook, community, forum, ecc.) sulla determinata azienda o prodotto. Ci sono poi alcune aziende che offrono, a pagamento, questo tipo di servizi, il monitoraggio e lo studio della diffusione di un brand sia diffuso in rete.
Ma quali sono i siti web più visitati? Adplanner, altra branca di Google, offre un servizio in costante aggiornamento che elenca i mille siti più frequentati al mondo (esclusi portali per adulti e network pubblicitari). Al momento, com’è prevedibile, con 590 milioni di visitatori unici e 700 miliardi di pagine visitate facebook.com domina la classifica. Numeri da capogiro anche per youtube (490 milione e 85 miliardi rispettivamente) e per yahoo.com (41 e 69). Seguono live.it, wikipedia.org, msn.com, baidu.com, blogspot.com, microsoft.com, qq.com.
Google offre anche la possibilità di limitare la ricerca selezionando soltanto una categoria o un paese. Se si prende in considerazione l’Italia rimangono invariate le prime quattro posizioni e la sesta, mentre alla quinta troviamo libero.it e alla settima virgilio.it. repubblica.it, corriere.it, partypoker.it, meteo.it si trovano tra la decima e ventesima posizione.
Ma una volta raccolti i dati, in che modo si possono usare? Si legge su webanalytics.it: «Avere i dati web raccolti non risulta più un problema, esistono infatti svariati tool, gratuiti o a pagamento, più o meno complessi, che danno accesso a molteplici report. Il problema oggi sta nell’organizzazione, cioè nelle persone e nei processi: l’organizzazione non riesce a stare al passo con l’enorme flusso di dati web. È come avere una piscina in casa ma non saper nuotare».
I dati raccolti, relativi al comportamento dei visitatori, servono a capire che cosa funziona nel sito e cosa deve essere migliorato: non sempre l’aumento quantitativo del traffico porta con sé un alto livello qualitativo delle visite mentre lo scopo di chi gestisce un sito o un blog è avere traffico di qualità. Un utente interessato, infatti, si iscriverà più volentieri a una newsletter, lascerà i suoi dati, procederà con un acquisto ecc.
L’analisi del traffico permette quindi di individuare e di eliminare gli ostacoli che il visitatore incontra. Da queste informazioni è possibile ricavare “mappe di calore” con cui capire le zone della pagina su cui l’attenzione del visitatore si sofferma maggiormente e quelle che invece sono trascurato. Tutti questi dati aiutano a capire se e dove esistono degli ostacoli, aiutando, se necessario, a riorganizzare gli elementi della pagina.