Antonella Gullotti, Varie, 4 maggio 2011
TAGLIE UNIVERSALI, PER VOCE ARANCIO
«Avete presente quando incrociate due begli occhi che vi sorridono e il cuore vi si scioglie come una noce di burro su pane tostato caldo? Io mi sento così quando vedo un negozio!» (Becky nel film I love shopping).
Primo problema da affrontare e risolvere quando si fa shopping: scegliere la taglia giusta. La misura di un capo d’abbigliamento di una griffe può non corrispondere a quella di altre case di moda.
Che cosa s’intende per taglia: «In gergo sartoriale, un insieme di misure proporzionate tra loro in modo da corrispondere al più gran numero possibile di persone» (dal blog ilfilo.com).
«Ho provato dei jeans elasticizzati, la 40 mi va stretta, la 43 mi va larghissima... Jeans non elasticizzati: la 42 mi va larga, la 40 mi va stretta... Quanto cedono? Pantaloni cotone linea basic: la 38 mi va bene, la 40 ci entro due volte... Ma che taglie hanno da Zara? Non so proprio cosa portarmi in camerino, un casino... Oggi la passeggiata di shopping si è trasformata in uno stress assurdo, e non ho neanche risolto niente. Insisto da Zara o cambio negozio?» (un’utente di forum.alfemminile.com).
Le differenze tra taglie sono dovute non soltanto ai diversi standard adottati, ma anche alle caratteristiche fisiche delle persone (altezza, peso, lunghezza degli arti ecc.), che cambiano di paese in paese. Di solito, tra una taglia e un’altra c’è una differenza di due centimetri (pari a cinque chili di peso), ma il discorso può essere più complicato. Come risolvere il problema ed evitare di riempire il camerino con maglie dello stesso modello ma di diversa taglia?
Si parte dai centimetri. Viste le divergenze tra una marca e l’altra, è utile affidarsi ai numeri, prendere le misure e verificare l’effettiva corrispondenza dei capi. Certo è un metodo un po’ complicato ma è il migliore per capire se un abito è adatto o meno alle proprie misure. Dando per scontato che un po’ di flessibilità è normale, Migliorscelta.it spiega dettagliatamente che cosa fare. Per prima cosa prendere le misure di:
• ascelle per il giro seno (solo per le donne);
• torace (solo per gli uomini);
• clavicola per la misura delle spalle;
• cintura per il giro vita;
• bacino per il giro fianchi.
Il metro per prendere le misure deve essere aderente ma non stringere.
In seguito bisogna confrontare le misure con quelle del capo che si vuole acquistare: se per un motivo o per un altro (basti pensare allo shopping online) non lo si può provare, questo è il metodo migliore per capire se fa o meno al caso nostro.
Per cappotti, giacche, camicie, maglie, gilet e maglioni basarsi sulla misura delle spalle; per gonne e pantaloni su quella del giro vita.
Discorso diverso va fatto per l’intimo femminile. Occorre prendere la misura del sottoseno (punto del torace immediatamente sotto il seno) per la taglia e quella del giroseno (la parte più voluminosa) per la coppa.
Tabella della lingerie offerta da T-girl.it: (tabella, ndr)
Le maggiorate inglesi, in rivolta perché Marks & Spencer ha deciso di far pagare loro qualche sterlina in più per reggiseni di taglie forti.
Le taglie drop, o conformate, indicate da numeri da uno a dieci e riferite alla conformazione fisica. La drop 6 è adatta a una conformazione normale; dalla drop 1 alla drop 5 a conformazioni più robuste; dalla drop 7 alla drop 10 a una figura più magra. A parità di taglia può corrispondere una drop diversa.
Su Freestylextreme.com c’è una guida alle taglie degli accessori uomo e donna. Per i cappelli è fondamentale la misura della circonferenza della testa, presa all’incirca all’altezza della fronte. Per i guanti bisogna misurare la circonferenza della mano senza il pollice. (tabella, ndr)
Per venire incontro ai clienti alcuni negozi americani hanno aggiunto ai vestiti etichette più dettagliate. Su richiesta, racconta il New York Times, creano diverse versioni dello stesso capo d’abbigliamento per adattarsi alle forme del corpo.
I body scanner elettronici, che prendono le misure del corpo e indicano le taglie più adatte a seconda delle griffe.
In America il body scanner più usato si chiama MyBestFit (letteralmente “la mia forma perfetta”), registra fino a 200 mila misure del corpo e le compara con le informazioni del suo database, dove si trovano le taglie usate da alcuni marchi (Brooks Brothers, Guess, Levi’s, American Eagle, Gap ecc.). Come funziona: si entra in una cabina circolare, in venti secondi la macchina elabora le informazioni sulle misure del corpo, poi indica al cliente le griffe e i negozi dove trovare abiti più adatti alla propria silhouette.
«Io sembro certamente fantastica da Gap e terribile da Mark and Spencer»; «Ho comprato un golf da Gap perché mi stava da Dio, quando sono tornata a casa sembravo un sacco di patate» (commenti di due utenti del forum online per mamme Mumsnet).
Molte inglesi hanno protestato contro lo “specchio magico” presente in alcuni negozi londinesi. Trucco: specchio concavo o convesso, spesso leggermente inclinato alla base. Risultato: figura più magra, gambe slanciate e, in alcuni casi, anche abbronzatura. Il trucco è stato smascherato dal Sunday Times che ha indagato sui negozi di famose catene di abbigliamento. È venuto fuori che alcuni store, non solo inglesi, usano questo espediente per invogliare i clienti ad acquistare.
Il problema della taglia si complica quando si compra all’estero. Chi acquista online spesso arriva a prendere più taglie dello stesso capo pur di non sbagliare. Nel 2010 194 miliardi di dollari di vestiti comprati e restituiti, l’8 per cento del valore degli acquisti di abbigliamento (dato National Retail Federation).
«Gli stilisti sono usciti fuori di testa! Anche quando portavo la 44 a volte per curiosità provavo qualcosa di firmato tipo D&G o Armani, inutile dire che non arrivava nemmeno a chiudersi, poi da Benetton compravo addirittura la 42» (un’utente di forum.alfemminile.com).
Inch, unità di misura tipica della cultura anglosassone, che prende nome dalla larghezza di un pollice alla base dell’unghia. 1 inch corrisponde a 2,54 centimetri.
Per l’uomo le taglie partono da: 44 in Italia (la XS internazionale), 38 in Svizzera; 40-42 in Francia; 40 in Spagna; 38-40 in Germania; 12 in Gran Bretagna; 14 negli Usa; 13 in Giappone. Tutti numeri che proseguono a due a due, a eccezione del Giappone in cui le taglie sono espresse da numeri dispari.
Tabella di conversione delle taglie maschili da Migliorscelta.it. (tabella, ndr)
Per le donne, le taglie partono da: 38 in Italia (la XS internazionale), 34 in Svizzera, 36-38 in Francia, 34 in Spagna, 34-36 in Germania, 6 in Gran Bretagna, 8 negli Stati Uniti, 7 in Giappone. Tutti numeri pari che proseguono a due a due, a eccezione del Giappone in cui le taglie sono espresse da numeri dispari.
Tabella di conversione delle taglie femminili da Migliorscelta.it (tabella, ndr)
Kate Middleton, consorte del principe William, che qualche giorno prima delle nozze ha speso 225 sterline (circa 250 euro) per acquistare una camicia bianca, tre abiti e una t-shirt da Warehouse, a King’s Road a Londra. Le commesse hanno fatto sapere che porta la taglia 6, la 38 italiana.
Le misure di collant e calze, uguali in tutta Europa.
Anche per le calzature esistono tabelle di conversione messe a disposizione da svariati siti. Il numero 42 è una misura anomala sia per le donne che per gli uomini. Consiglio: seguire la regola del “melius abundare quam deficere”. Per acquistare scarpe americane o inglesi da internet è sempre meglio affidarsi alla regola latina, scegliendo il numero più grande.