CARLO BERTINI, La Stampa 3/5/2011, 3 maggio 2011
“I postini? Si vestiranno dai cinesi” - Quando è troppo è troppo. E per il Carroccio, offrire 210 euro in cambio di un kit completo di giacca a vento, tre pantaloni o tre gonne, quattro camicie, un maglione con collo a «V», due maglioni a collo alto unisex ed un cappellino, è troppo poco
“I postini? Si vestiranno dai cinesi” - Quando è troppo è troppo. E per il Carroccio, offrire 210 euro in cambio di un kit completo di giacca a vento, tre pantaloni o tre gonne, quattro camicie, un maglione con collo a «V», due maglioni a collo alto unisex ed un cappellino, è troppo poco. E induce il sospetto che un’istituzione come le Poste sia pronta a vestire i suoi «addetti al recapito», cioè i postini, con uniformi col marchio italiano ma magari prodotte in Cina. Dopo aver letto sulla Gazzetta ufficiale l’ultimo bando di gara delle Poste e grazie a qualche soffiata di ditte italiane ben informate, lo stato maggiore del Carroccio ha sentito il bisogno di presentare un’interrogazione che il capogruppo Reguzzoni ha fatto firmare a tutti i suoi deputati, rivolta al ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani. Per sapere se abbia in mente una legge per far sì che «nelle aste pubbliche i prezzi base possano essere tali da consentire alle imprese effettivamente localizzate in Europa di partecipare». La pietra dello scandalo è un bando di gara pubblicato dalla Gazzetta ufficiale l’11 febbraio per la fornitura di «79 mila completi da lavoro estivi e invernali» per un valore di circa 12 milioni e mezzo di euro. E anche se «si suppone» che il bando di gara comunitario sia rivolto ad imprese «operanti nell’Ue, i prezzi a base d’asta risultano invece sostenibili solo da imprese manifatturiere asiatiche o quanto meno con impianti delocalizzati in Asia». Perché è evidente che «prezzi così bassi non favoriscono la qualità dei prodotti e alimentano la pratica più o meno surrettizia dei subappalti che favoriscono imprese con siti produttivi delocalizzati in Asia». Tanto per avere un raffronto, grazie ai dati sulle forniture ai Palazzi del potere resi pubblici dai Radicali con la loro «operazione trasparenza», si può verificare quanto costano ad esempio i kit completi per le uniformi dei commessi del Senato, che da anni vengono prodotti e cuciti da una srl di manifatture con sede a Roma, specializzata nel ramo «forniture per enti»: 168,50 euro per la confezione di «un’uniforme su misura con interni e fodere di prima scelta»; 170 euro per un «abito uomo di rappresentanza, tre bottoni con spacchi a pettine»; 24 euro per una camicia da uomo o da donna in popeline; 3,70 euro per calzini da uomo e 3,20 euro per collant da donna. Il tutto al netto dell’Iva al 20%. E dunque, facendo le debite somme, i conti non collimano certo, pur considerando che la finitura delle uniformi del personale della «carriera ausiliare» del Senato non può essere la stessa dei postini con abiti funzionali a consegnare la posta con tutti i climi. E poichè si scopre, dopo aver sondato fonti venete del Carroccio, che la soffiata sia arrivata invece da «ditte piemontesi», non stupisce che uno dei firmatari della protesta leghista, Gianluca Buonanno, che è anche sindaco di Varallo in Valsesia, zona di manifatture tessili, si infervori sul tema: «Ma è logico che se uno è bravo a fare la pasta vada a comprare il riso o faccia fare la pasta ai cinesi? Come fanno ad arrivare a quei prezzi? Lo sanno tutti che un etto di prosciutto può costare vari prezzi ma sotto il palato poi si sente la differenza... Quanto dureranno nel tempo queste divise? Come al solito, con un bando del genere ne trae vantaggio chi lavora delocalizzato in Asia, anche se il ministro Romani ci ha fatto già sapere che le regole comunitarie non lo vietano». Per concludere con una battuta in salsa bossiana: «Ci manca solo che nel pacco che ti mandano per 210 euro ti forniscano anche il postino...» *** L’appalto delle Poste 1 giacca a vento 3 pantaloni o gonne 4 camicie 1 maglione collo a V 2 maglioni collo alto unisex 1 cappellino Ipotesi di costo per ogni voce 1 giacca a vento: 40 euro 3 pantaloni o gonne: 55 4 camicie: 55 1 maglione collo a V: 20 2 maglioni collo alto unisex: 35 1 cappellino: 5 210 euro TOTALE BASE D’ASTA 210 euro TOTALE