Chiara Persichini, http://www.gdesign.it/pages/howto/articoli/leggibil/leggibil.php, 3 maggio 2011
di Chiara Persichitti, 03 Febbraio 2003 Versione Stampabile L’articolo proviene da Webcooking.it ed è stato riprodotto per gentile concessione dell’autore
di Chiara Persichitti, 03 Febbraio 2003 Versione Stampabile L’articolo proviene da Webcooking.it ed è stato riprodotto per gentile concessione dell’autore. Non solo usabilità La questione "leggibilità" si pone per qualsiasi testo scritto e per qualsiasi media. Per leggibilità intendiamo la condizione per cui un testo è comprensibile, facile da leggere; il significato tecnico del termine però è più complesso, soprattutto se riferito ad Internet, dove sfuma nel concetto di usabilità. Leggibilità fisica Se riproduciamo un documento cartaceo sul web molto difficilmente questo risulterà altrettanto leggibile, per il semplice motivo che il monitor del computer non è molto adatto alla lettura per motivi "fisici". Essendo legata ad una proiezione di fasci luminosi su uno schermo, la lettura sul web diminuisce la capacità di concentrazione del lettore, e diventa rapidamente faticosa (più lenta del 25%-30% rispetto a quella su carta). Risultato: l’utente web legge raramente parola per parola, preferendo piuttosto "scannerizzare" la pagina alla ricerca di punti di "approdo" che attirino la sua attenzione (grassetti, titoli, spaziature, ecc...) e saltando velocemente da una parte all’altra della pagina. La conoscenza delle specificità della lettura sul web ha permesso di adattare la redazione del testo a questi nuovi vincoli, e di formulare specifiche regole di scrittura. Leggibilità linguistica Usare termini semplici è quasi un dovere nei confronti del lettore che non possiede la nostra stessa formazione e spesso decreta il successo di un testo su Internet, dove all’utente basta un clic per abbandonare un testo incomprensibile. La leggibilità linguistica, riguarda l’uso della lingua in tutte le sue componenti, dalla scelta dei termini e della sintassi impiegata all’articolazione dei contenuti. Il primo a dichiarare che la leggibilità di un testo è un concetto misurabile, è stato lo studioso americano Rudolph Flesch, che ha proposto un metodo per misurarla (Indice di Flesch, 1946): la formula calcola la leggibilità tenendo conto della lunghezza media delle parole, misurate in sillabe, e della lunghezza media delle frasi, misurata in parole. In sintesi: * una parola lunga è in genere usata meno di frequente di una breve; * una frase lunga è di norma più complessa, dal punto di vista della sintassi, di una breve. La formula di Flesch è stata adattata alla lingua italiana da Roberto Vacca. In base a questa formula un testo può essere considerato ad alta leggibilità quando il valore numerico è superiore a 60, a media leggibilità quando si colloca fra 50 e 60, a bassa leggibilità quando è inferiore a 40. In pratica la formula di Flesch adattata alla lingua italiana è la seguente: F = 206 - (0,6 * S) - P * il numero 206 è una costante che serve a mantenere i valori finali dell’applicazione della formula fra 0 e 100; * il numero 0,6 è una costante relativa alla lunghezza media delle parole dell’italiano; * S è il numero di sillabe contenute in un campione di 100 parole; * P è il numero medio di parole per frase presenti in un campione di 100 parole (o in un campione di parole in cui la fine della frase si avvicina alla centesima parola). Per calcolare la leggibilità di un testo è necessario fare un numero di campionature adeguato alla lunghezza del testo stesso. Terminata questa operazione, i passaggi successivi sono i seguenti (Vedovelli 1994): * contare le sillabe contenute nel campione seguendo le norme di sillabazione; * calcolare il numero medio di parole per frase; * moltiplicare il numero delle sillabe per 0,6, sottrarre da 206 il numero ottenuto; * sottrarre il numero medio di parole per frase. Il risultato è l’indice di leggibilità. In base a questa formula un testo può essere considerato ad alta leggibilità quando il valore numerico è superiore a 60, a media leggibilità quando si colloca fra 50 e 60, a bassa leggibilità quando è inferiore a 40. Esistono anche altri indici, tra cui il più famoso è il cosiddetto Indice GULPEASE, in grado di misurare la leggibilità di un testo non solo in valore assoluto, ma anche rispetto a vari livelli di scolarizzazione. Nel 1987 un gruppo di linguisti dell’Università La Sapienza di Roma si è riunita attorno a Tullio de Mauro per costituire il GULP, gruppo universitario linguistico pedagogico. In questi laboratori linguistici è nato l’Indice Gulpease. La scala di leggibilità secondo questo indice va da 100 (leggibilità massima) a 0 (leggibilità nulla). I lettori che hanno un’istruzione elementare leggono facilmente i testi che presentano un indice superiore a 80. I lettori che hanno un’istruzione media leggono facilmente i testi con indice superiore a 60. I lettori che hanno un’istruzione superiore leggono facilmente i testi con indice superiore a 40. Parola d’ordine: semplificare! A seguito di questi studi nel 1993 la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per la Funzione Pubblica ha approntato il "Codice di stile delle comunicazioni scritte ad uso delle amministrazioni pubbliche" - Manuale di stile (Il Mulino, 1999). Un esempio di burocratese "prima e dopo" l’uso del Manuale di stile. L’esempio, contenuto nel Manuale di stile, si trova su: http://www.prefettura.pavia.it/bassa/manuale.htm Il testo che segue è un avviso esposto in un ufficio pubblico. Escludendo il titolo e la firma, l’avviso è costituito da un’unica frase troppo lunga (76 parole). Poiché le informazioni sono incastrate l’una nell’altra, chi legge corre il rischio di non capire. PRIMA: CARTELLE ESATTORIALI ANNO IMPOSTA 1989 Al fine di ottenere una più rapida definizione delle contestazioni sulle cartelle esattoriali relative al 1989, si invitano tutti i contribuenti interessati a recarsi al CENTRO DI SERVIZIO DELLE IMPOSTE DIRETTE DI ROMA in Via Fortunato Depero ove, tramite un’istanza corredata dalla documentazione giustificativa della contestazione alla pretesa tributaria, si può ottenere la definizione senza procedere alla spedizione del ricorso che comunque sarebbe necessario dopo le semplici informazioni che si possono ottenere presso quest’Ufficio. La Direzione L’avviso può essere scritto in modo più semplice e comprensibile per tutti, mantenendo, quasi lo stesso numero di righe e lo stesso contenuto. Il testo che segue, lungo 84 parole, è composto da tre frasi. Una di esse contiene un’informazione in più, utile ai cittadini che intendano raggiungere il Centro. Poiché la via in cui si trova il Centro non è riportata sullo stradario della città, può essere utile indicare la zona (La Rustica-Acquavergine) e come arrivarci (uscita dal raccordo ed eventuali mezzi pubblici che servono la zona). DOPO: CARTELLE ESATTORIALI PER L’ANNO D’IMPOSTA 1989 I contribuenti che vogliono risolvere rapidamente le contestazioni sulle cartelle esattoriali dell’anno 1989 possono rivolgersi personalmente al CENTRO DI SERVIZIO DELLE IMPOSTE DIRETTE DI ROMA. Il Cento si trova in via Fortunato Depero (da via O. Licini a via L. Russolo, zona La Rustica-Acquavergine, uscita n.1234 del Raccordo anulare). Chi presenta direttamente al Centro la domanda e i documenti che giustificano la contestazione accelera la pratica e non deve spedire il ricorso necessario anche dopo le informazioni ricevuta da quest’Ufficio. La Direzione I suggerimenti contenuti nel Manuale di stile riguardano essenzialmente tre livelli del testo:l’organizzazione logico-concettuale del testo, la sintassi, le parole. Per ogni livello esistono suggerimenti e regole da applicare ai testi per aumentarne la leggibilità. Ne riportiamo di seguito solo alcuni: * è opportuno distinguere le informazioni principali da quelle secondarie; * scrivere periodi brevi di 20-30 parole; * evitare gli incisi; * scrivere articoli di 200-250 parole; * preferire parole di uso comune; * usare frasi coordinate piuttosto che subordinate; * preferire l’ordine Soggetto-Verbo-Complemento nella costruzione della frase; * usare verbi di modo finito evitando infiniti, participi e gerundi; * preferire la forma attiva alla forma passiva; * evitare le forme impersonali; * usare, quando è possibile, l’indicativo al posto del congiuntivo; * sostituire le doppie congiunzioni e le doppie negazioni; * usare le immagini come supporto alla comunicazione. FORMULA PER L’INDICE GULPEASE (LUCISANO-PIEMONTESE 1988) Facilità di lettura=89-LP/10+FR*3 LP = lettere per 100/totale parole FR = frasi per 100/totale parole >79 Molto facile 60-79 Facile 50-59 Difficile 35-49 Molto difficile <35 Quasi incomprensibile ESEMPI LETTERARI Gulpease Alice 75 Promessi Sposi 67 Piccolo principe 85 Pinocchio 72 FleschVacca Alice 83 Promessi Sposi 77 Piccolo principe 85 Pinocchio 81