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 2011  maggio 03 Martedì calendario

LA FAMIGLIA COME UNA TRIBU’: STRATEGIA VINCENTE DEI SERIAL —

La tv racconta quello che non c’è: in Italia le famiglie sono sempre più piccole per il calo della fecondità, l’aumento dell’invecchiamento della popolazione e la crescita dell’instabilità matrimoniale. Ma anche il modello di famiglia tradizionale — madre/padre e figli — è quasi scomparso dalle serie tv. Va di moda la famiglia estesa, anche per motivi di sceneggiatura: tanti personaggi danno tanti spunti. Come succede nel «Medico in famiglia» , arrivato alla settima stagione e sempre convincente negli ascolti su Raiuno (anche gli ultimi due episodi viaggiavano intorno ai 5 milioni di spettatori). «Le storie di famiglie allargate raccontano il quotidiano, la gente si riconosce e premia la normalità di questi personaggi — racconta il protagonista, Giulio Scarpati, Lele Martini della fiction —. In momenti di difficoltà, anche economica, il Medico è una serie rassicurante, alla fine tutto si risolve bene in casa Martini» . La tribù numerosa offre angolazioni diverse: «Il fatto che siano rappresentate tutte le fasce d’età fa sì che la fiction sia uno spaccato della realtà, dalla nascita alla terza età si racconta il vissuto di tanti personaggi: ci sono bimbi piccoli, adolescenti, genitori e nonni, storie diverse che transitano comunque sempre dentro casa Martini, che funziona come una calamita: tutti dicono la loro su quello che succede, è un modo anche per rivolgersi a un pubblico composito» . Quello che manca secondo Scarpati è il coraggio. «Bisognerebbe rischiare un po’ di più. Penso che si potrebbero affrontare temi sociali, anche piccoli, anche con leggerezza, mentre mi pare che ora prevalga un percorso di intrecci amorosi. È un problema generale della fiction italiana. Bisognerebbe alzare l’asticella, gli spettatori sono meno passivi e più intelligenti di quello che si pensa» . Il modello è quello americano: «Fanno cose completamente diverse, sono più liberi e originali: serie come Casalinghe disperate, Csi, Scrubs, Mad men, Lost hanno registri, stili e linguaggi diversissimi. I personaggi sono più sfaccettati e complessi» . In America l’esempio di «Modern family» è la serie che porta questo titolo (ogni giovedì alle 22.45 su Fox, canale 111 di Sky): realizzata come un falso documentario (in gergo mockumentary) racconta le vicende di una famiglia allargata che non corrisponde ai canoni di quella tradizionale ma vanta frotte di genitori e figli capeggiati dal patriarca Jay, sposato in seconde nozze con una colombiana molto più giovane di lui (e già madre di un ragazzo). Jay ha a sua volta due figli (avuti durante il primo matrimonio): Claire, casalinga con marito e figli (tre) e Mitchell, fidanzato con un altro uomo con cui, di ritorno dal Vietnam, ha adottato una bambina. Un albero genealogico dai molti rami. Non mancano i single con figli a carico, categoria sociale in aumento. Come Courtney Cox in «Cougar Town» (ogni lunedì alle 22.45 su Fox Life, canale 114 di Sky) dove interpreta Jules Cobb, una madre quarantenne divorziata da poco che decide di rivivere i suoi vent’anni a caccia di avventure occasionali, meglio se con uomini più giovani (di qui l’appellativo di «panterona» , cougar, del titolo). E come il giovane padre di «Aiutami Hope!» (ogni giovedì alle 23.15 su Fox): il ventitreenne Jimmy Chance si ritrova con una bimba da crescere (avuta da una serial killer finita sulla sedia elettrica...). Per farlo si fa aiutare dalla sua stramba famiglia: i suoi genitori Virginia e Burt, che l’hanno avuto da giovanissimi, la bis-bis nonna malata di Alzheimer. Intorno gli ruotano pure la cassiera del supermercato dove va a fare la spesa e la di lei cugina che gestisce un asilo in casa. In attesa che arrivino «Big Love» (su Fx, canale Sky 131, ci sarà la 5 ª stagione) con la sua super-famiglia: qui siamo alla poligamia perché Bill Henrickson (interpretato da Bill Paxton) ha un vero ménage à trois, nel senso che vive con le sue tre mogli e ha avuto sette figli. E «Parenthood» (la 2 ª stagione a novembre su Joi, il canale pay del digitale terrestre Mediaset): qui si tratta dei Braverman, tribù molto numerosa e altrettanto borghese, tre generazioni a confronto, composta dai 70enni Zeek e Camille (gli attori Craig T. Nelson e Bonnie Bedelia) e dai loro quattro figli che, ormai adulti, hanno messo su famiglia. Per trovare una famiglia classica bisogna rivolgersi ai cartoon (i Simpson) o andare ancora sul digitale terrestre: dal 13 maggio parte su Joi la seconda stagione di «The Middle» che filma le imprese familiari della supermamma Frankie Heck: è sposata con Mike e ha tre figli. La tradizione fatta a nucleo.
Renato Franco