Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  maggio 01 Domenica calendario

«NEGLI ARCHIVI COMUNISTI UN GRANDE AIUTO ALLA BEATIFICAZIONE» —

«Ovviamente, la Postulazione assieme alla Congregazione ha tenuto conto del fatto che non sarebbe stato possibile aprire tutti gli archivi di tutti i luoghi del mondo dove è stato Giovani Paolo II, s’immagini, saremmo andati avanti fino alla fine dei tempi...» . E allora come avete fatto, eminenza? «C’erano già tante biografie ben fatte, e poi abbiamo potuto consultare gli archivi del regime comunista...» . Il cardinale Angelo Amato, 72 anni, teologo salesiano nonché prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, ha un lampo d’ironia nello sguardo. Una causa di beatificazione segue due percorsi distinti e paralleli, e la ricerca di un «miracolo » ottenuto per «intercessione» del candidato è solo l’ultima tappa. Prima c’è il riconoscimento dell’esercizio «eroico» , cioè fuori dal comune, delle virtù cristiane. Si analizzano gli scritti, si sentono i testimoni (114, nel caso di Giovanni Paolo II), si passa al setaccio la vita del «Servo di Dio» . Niente affatto facile, se la vita è quella ricchissima di un uomo come Karol Wojtyla. Ma la Provvidenza, oltre che imprevedibile, talvolta ha il senso dell’umorismo. Il cardinale sorride: «Sì, in un certo senso il regime comunista aveva già lavorato per noi...» . E come? «Da giovane, da vescovo e poi da cardinale la vita di Karol Wojtyla fu scrutinata dallo Stato polacco minuto per minuto. Divenuto Papa, lo scrutinio è diventato se possibile ancora più feroce. Ci fossero state delle lacune, ombre minime, le avrebbero di certo registrate. Così sono stati controllati tutti gli schedari, come si è fatto anche per la beatificazione di padre Jerzy Popieluszko. Una vita esemplare…» . «Aiuti» a parte, dev’essere stato un bel lavoro... «I documenti della causa di beatificazione di Giovanni Paolo II occupano da soli l’intero archivio, qui al terzo piano. Quelli delle cause precedenti sono nei sotterranei: dopo quaranta, cinquant’anni vengono inviati all’Archivio Segreto. La Positio super virtutibus, che fa sintesi del lavoro fatto, è contenuta in tre volumi, quasi cinquemila pagine. Un lavoro di alto rigore scientifico» . È stata la causa più rapida della storia moderna, Wojtyla diventa beato sei anni e 29 giorni dopo la morte. Come per madre Teresa, si è cominciato subito, grazie a una «dispensa» alla regola che imporrebbe di aspettare 5 anni. Mai come stavolta le pressioni esterne sono state così insistenti. È stato un problema? «Al contrario, sia la pressione dei fedeli sia quella mediatica ci hanno fatto piacere, e sa perché? Perché indicavano l’esistenza, nel popolo di Dio, sia della "fama di santità"sia della "fama dei segni"— l’efficacia della sua intercessione presso Dio —, senza le quali non può iniziare un processo. E perché ci hanno obbligato, per così dire, a condurre la causa con grande accuratezza: "Santo subito"sì, ma soprattutto "Santo sicuro"! Un’incauta frettolosità non doveva pregiudicare l’accuratezza. Anche perché c’è una ragione che talvolta non si nota…» . Quale? «Si lavora per la storia: tutta la documentazione, le testimonianze, rappresentano un patrimonio unico per gli studiosi e le generazioni future. Ovviamente si dovrà attendere l’apertura degli archivi, tra qualche decennio: oggi, ad esempio, sono disponibili i documenti fino al 1939» . E da domani che cosa succede? «Quella aperta nel 2005 si chiama “ causa di beatificazione e canonizzazione”. Non si deve aprire un’altra causa: si prosegue. Per arrivare alla proclamazione della santità occorre il riconoscimento di un altro miracolo, la procedura è la stessa del primo: analisi delle segnalazioni, valutazione scientifica e teologica del caso scelto. In più, alla fine, verrà convocato un concistoro nel quale il Papa pronuncerà la data di canonizzazione» . Ci sono già segnalazioni di grazie? «Arrivano ogni giorno. Ma per la canonizzazione vengono prese in considerazione solo le segnalazioni di eventi successivi alla beatificazione: si ricomincia adesso» . Ci vorrà qualche anno, come per il primo miracolo? «Tutto dipende dai tempi tecnici, non possiamo fare pressioni sugli specialisti. Comunque è ragionevole pensare che sì, occorra qualche anno. Ma non va considerato un tempo vuoto: al contrario è un tempo pieno, propizio, durante il quale i fedeli sono invitati a conoscere meglio la vita santa del beato e a imitarne le virtù» .
Gian Guido Vecchi