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 2011  maggio 03 Martedì calendario

LA IERVOLINO SENATORE A VITA RIFIUTIS CAUSA

La notizia è vecchia. Talmente vecchia che eravamo convinti fosse morta (dal ridere). E invece si è risvegliata, e ci viene da piangere: vogliono fare senatore a vita Rosa Russo Iervolino, sindaco di Napoli. La (ri)proposta viene da Gianni Lettieri, candidato a subentrare (per il centrodestra) alla signora. La quale, secondo lui, merita il premio perché discende da una famiglia di grandi tradizioni politiche. Infatti, il padre fu un esponente di spicco della Democrazia cristiana.
La motivazione di tipo dinastico è un po’ debole, ma proprio per questo temiamo sia presa sul serio. In attesa della nomina, suggeriamo qualcosa di meno vago per eventualmente giustificare la cadrega senatoriale alla Iervolino. Diciamo pure che le va riconosciuta in quanto “madrina della monnezza”. Se si adotterà questa formula nessuno oserà recriminare perché è fuori dubbio che lei non ha fatto nulla, ma proprio nulla, per impedire al lerciume di seppellire la città, rendendola nota a tutto il mondo dove le immagini di Napoli insozzata sono giunte con commenti acconci.
La sindachessa (già ministro dell’Istruzione e dell’Interno) non poteva da sola risolvere il problema immondizia.
Peccato però che si sia impegnata per aggravarlo nella maniera più efficace, evitando con cura di riscuotere la tassa sui rifiuti. Occorre infatti sapere che oltre l’ottanta per cento dei napoletani la evade impunemente, privando le casse comunali del necessario per svolgere decentemente il servizio di nettezza urbana. In compenso il capoluogo campano si avvale di migliaia di spazzini (chi dice 14 mila, chi dice 20 mila) che tuttavia non spazzano, poiché considerano lo stipendio un assegno alimentare, mentre il lavoro si paga a parte.
Questa è l’Italia, questo è il Mezzogiorno che tanto amiamo ma che non comprendiamo, nonostante sforzi sovrumani. Tralasciamo di ricordare che la Regione non ha realizzato inceneritori né termovalorizzatori (eccetto quello di Acerra, acceso da Berlusconi tra mille difficoltà). Sorvoliamo sul fatto che mancano perfino discariche idonee. Evitiamo cioè di affondare il dito nella piaga. Diciamo soltanto che Rosa Russo Iervolino senatore a vita sembra un pesce d’aprile fuori stagione, una comica, una burla inventata da qualche bontempone in vena di imitare il Monicelli di “Amici miei”. Sennonché la voce che, viceversa, si tratti un’idea in procinto di diventare realtà è sempre più insistente.
Probabilmente non è uno scherzo. La signora, dopo il 15 maggio, non sarà più prima cittadina di Napoli e rischierà la disoccupazione. Come trovarle un buon posto per una serena terza età? Massì, mandiamola a Palazzo Madama, hanno pensato. L’onore del seggio eterno fu rifiutato da Carlo Azeglio Ciampi alla Fallaci, la donna più celebre d’Italia, la scrittrice che maggiormente contribuì al lustro della Patria. Napolitano saprà riparare a quel torto? Ha un solo modo per farlo: negare alla Iervolino l’ingresso al Senato. Altrimenti sarebbe per Oriana un insulto alla memoria.

Vittorio Feltri