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 2011  aprile 27 Mercoledì calendario

LA FIOM VINCE LA NONA CAUSA

Alla Tyco Electronics Amp Italia di Collegno, per i tesserati Fiom e per i non iscritti che ne facciano richiesta, si applicherà senza alcuna penalizzazione economica il contratto del 2008 fino alla scadenza del 31 dicembre 2011, al posto di quello firmato nel 2009 da tutti i sindacati eccetto le tute blu della Cgil.

Lo ha stabilito il tribunale di Torino che ha accolto il ricorso presentato dalla Fiom contro la Tyco (azienda con 500 dipendenti) – chiamata in causa per condotta antisindacale in violazione dell’articolo 28 dello Statuto dei lavoratori – dopo essersi pronunciato su un analogo caso che riguardava la Bulloneria Barge di Borgaro, impresa con 86 dipendenti. Salgono così a nove le cause vinte dalla Fiom, in altrettante aziende del torinese e del modenese, che applicavano per tutti i lavoratori il contratto dei metalmeccanici del 2009 che a regime stanzia aumenti da 110 euro, 68 di questi già sono stati erogati. La novità è che i giudici torinesi hanno esplicitato, per la prima volta, che i lavoratori potranno chiedere l’applicazione del contratto del 2008, senza che ciò «comporti o metta in dubbio gli aumenti erogati ed in corso correlati al contratto del 2009», che «competono a tutti i lavoratori dell’azienda in forza del principio di non discriminazine» stabilito dall’articolo 16 dello Statuto dei lavoratori. Principio che non era stato trascritto in alcuna delle 8 precedenti sentenze (oltre alla già citata Bulloneria Barge di Borgaro di Torino, alle modenesi Emmegi, Maserati, Rossi, Glem Gas, Ferrari, Case New Holland e Titan). Tanto che gli imprenditori stanno tuttora valutando di chiedere alle altre aziende oggetto di ricorsi di sospendere il pagamento dei 68 euro di aumento, come ha anticipato ieri il presidente dell’associazione dell’Amna (associazione delle imprese metalmeccaniche di Torino), Vincenzo Ilotte. «Alla luce di queste importanti decisioni del tribunale – è il commento di Federico Bellono, segretario della Fiom di Torino – spero che Federmeccanica lasci perdere le ritorsioni sui lavoratori ventilate in questi giorni e rilanciate anche a Torino da Ilotte». Tuttavia le diverse indicazioni che arrivano dalle sentenze torinesi e modenesi non facilitano la decisione delle imprese, chiamate al rispetto degli altri 8 dispositivi che non indicano in modo esplicito che gli aumenti vanno pagati a tutti. Secondo Federmeccanica sono una quindicina i ricorsi della Fiom: in attesa del direttivo del 3 maggio che discuterà del problema, il presidente Pier Luigi Ceccardi ha sollecitato un accordo in tempi rapidi tra i sindacati, sostenuto dal legislatore, sulle regole della rappresentanza e dell’efficacia dei contratti. La Fiom che ha promosso l’offensiva giudiziaria oggi illustrerà le prossime tappe in una conferenza stampa: l’obiettivo è il riavvio del confronto negoziale per superare l’attuale dualismo contrattuale.