RAIMONDO BULTRINI , Repubblica 29/4/2011, 29 aprile 2011
IL PICCOLO MARAJÀ DELLA "CITTÀ ROSA"
Il più piccolo marajà della storia moderna ha appena dodici anni. Padmanabh Singh, "Grande Re" di Jaipur, è stato incoronato ieri con cerimonie da Mille e una Notte nella celebre Città Rosa del Rajastan. Succede a suo nonno, il riverito eroe di guerra e sovrano della dinastia di guerrieri Rajiput dei Kachhawahas, al secolo brigadiere Sawai Bhawani Singh, morto il 17 aprile a 79 anni.
Ad onta del lignaggio di una stirpe di dieci secoli che ha dato due imperatori al potente Hindustan, il sangue del giovane Padmanabh non è al cento per cento puro Rajiput. Ma il ragazzino è stato adottato dal marajà suo nonno e designato al trono quando aveva solo 4 anni, con una cerimonia altrettanto sfarzosa di quella che lo ha incoronato ieri marajà nel Palazzo reale, costruito geomanticamente dalla dinastia appena trasferita a Jaipur all´inizio del 1700, e poi dipinto in rosa come tutto il resto in onore della visita del principe di Galles un secolo e mezzo dopo.
Pochi giorni fa era stato Padmanabh, con la sua mano ancora piccola ma ferma, ad accendere la pira funeraria dov´era deposto il corpo di suo nonno al Crematorio Reale di Gaitore Ki Chatriya, dove è bruciata nei secoli una casata gloriosa di re e regine dalla leggendaria bellezza, come la celebre Gayatri Devi, considerata tra le dieci donne più belle del mondo e diventata la leader politica più votata dall´Indipendenza.
Il compito di celebrare la purificazione rituale spetta per tradizione al primo figlio maschio, ma il brigadiere marajà ha avuto solo una femmina, la mamma di Padmanabh, che per ha per di più sposato un "comune" senza alcun blasone reale. Ma fin da quando era in fasce, il paffutello principino mezzosangue ha subito conquistato il cuore di nonno Sawai, eroe della guerra contro il Pakistan ed erede dei guerrieri che furono alleati dei Moghul e mecenati dell´arte e dell´architettura del desertico Rajastan.
I solenni funerali di Stato alla presenza di altre famiglie reali indiane sopravvissute al crollo delle aristocrazie, come quelle del Kashmir, di Patiala, Jodhpur, Jaisalmer, Loharu, Nahan, e di alte autorità dello Stato, sono stati seguiti anche da milioni di poveri e ricchi in fila alle porte del Palazzo dov´erano tenute le spoglie. Infine, subito dopo il cordoglio, il tripudio per l´avvento del nuovo monarca, un timido studente del prestigioso e storico collegio Mayo dove probabilmente tornerà a sedersi passata la festa. Gran parte delle cerimonie con l´arrivo degli ospiti in abiti regali da tutto il continente sono state seguite dagli sguardi stupiti e curiosi delle frotte di turisti che affollano ogni giorno dell´anno le magnifiche strade della Città Rosa, una delle più visitate di tutta l´India.
Il ragazzino si troverà ora alla guida di un regno non solo virtuale. Dopo che con l´Indipendenza gli aristocratici persero il diritto di riscuotere tasse dai sudditi, il suo bis-bis nonno Man Singh II fu abbastanza previdente da aprire un albergo nelle proprietà reali. Era il 1958 e fu il primo tra i blasonati a lasciar perdere l´orgoglio di famiglia e cercare il modo di non dipendere dalla carità dello Stato, già oberato da milioni di poveri da sfamare dopo la Partizione.