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 2011  aprile 29 Venerdì calendario

ARIZONA, SE LO SCERIFFO VA AL CONGRESSO

«Operation Desert Skyes» non è il nome di una delle missioni del Pentagono in Medio Oriente ma l’ennesima trovata di uno sceriffo antimmigrati dell’Arizona che, stavolta, si è addirittura creato la sua aviazione privata: trenta cittadini coi loro aerei ed elicotteri personali che, autorizzati da Joe Arpaio, pattugliano i cieli dello Stato a caccia di clandestini e trafficanti di droga. Da qualche giorno, poi, questo tutore della legge di origine italiana invita i cittadini dell’Arizona a votare online per il loro «detenuto preferito» , scelto tra le foto segnaletiche degli arrestati degli ultimi tre giorni. Una vera gogna mediatica per persone non ancora incriminate né condannate, messa in piedi da uno sceriffo che ha 79 anni ma è molto «digitale» ed è dotato di una diabolica capacità di usare gli strumenti della comunicazione. Divenuto celebre per le prigioni-tendopoli, una sorta di campi di concentramento nel deserto a sud di Phoenix che ho visitato per il Corriere un paio d’anni fa, Arpaio, che ama definirsi lo «sceriffo più duro d’America» , continua a lanciare iniziative provocatorie che suscitano indignazione, proteste e denunce, incurante del fatto di essere già oggi lo sceriffo più indagato d’America. Amnesty International e le organizzazioni Usa per i diritti civili lo hanno denunciato un’infinità di volte. Eric Holder, il ministro della Giustizia di Obama, vuole incriminarlo per vari casi di abuso di potere. È anche emerso che 100 milioni di dollari di fondi pubblici della contea di Maricopa sono stati usati dagli uffici di Arpaio per fini diversi da quelli indicati in bilancio: dalle campagne di denuncia contro i lavoratori clandestini all’acquisto di biancheria intima di colore rosa. Sì, avete letto bene: mutande rosa, perché Arpaio— convinto che i detenuti non vanno rieducati ma puniti in modo «esemplare» e anche umiliati come deterrente contro il ritorno ad attività criminali — costringe la popolazione carceraria a indossare divise vecchio stile a righe orizzontali bianche e nere, con sotto biancheria color confetto. Il cibo, poi, è «razionato» : solo due pasti al giorno basati su alimenti di bassa qualità, quando non addirittura di scarto. Eppure, nonostante i molti abusi commessi, lo sceriffo è ancora al suo posto. Le sue angherie, costruite a misura di televisioni (raid a caccia di clandestini con telecamere al seguito) gli hanno dato un’enorme popolarità tra i conservatori. Arpaio sta diventando quasi un intoccabile: chi lo incrimina rischia di farne un perseguitato. Anzi, a Washington adesso tremano all’idea di ritrovarselo al Congresso. Jon Kyl, vecchio senatore repubblicano dell’Arizona, nel 2012 non si ricandiderà e Arpaio è in testa in tutti i sondaggi (lui, per ora, dice di non aver voglia di trasferirsi tra i burocrati della capitale). Un’altra pericolosa anomalia nei meccanismi della democrazia americana.
Massimo Gaggi