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 2011  aprile 29 Venerdì calendario

RUBAVANO LE MONETE DALLA FONTANA DI TREVI DAVANTI AI VIGILI —

Da ieri mattina, alla Fontana di Trevi, le guide avvertono i turisti: «Vedete quell’uomo sul monumento? Non gettate i soldi in acqua, tanto ve li ruberà...» . L’uomo in questione è Roberto Cercelletta, detto D’Artagnan, noto «fontanellaro» , più volte fermato e poi rilasciato per aver preso le monetine che— come da tradizione — gli stranieri gettano nella storica vasca con la speranza di tornare nella capitale. Anche ieri era lì, tagliandosi ripetutamente la pancia fino a che non è stato fermato, incurante di quanto accaduto la sera prima, quando le «Iene» hanno mandato in onda un servizio choc realizzato un mese fa. Un lunedì mattina. Fontana di Trevi, il monumento del bagno di Anita Ekberg nella «Dolce vita» di Fellini e di Totò in «Totòtruffa» , è deserta. D’Artagnan, insieme al fratello ed altri due uomini che fanno da palo, entra in azione. Cercelletta è in piedi dentro l’acqua, scopa in mano. Il fratello avvicina un vigile con i capelli bianchi, gli passa qualcosa. Un pacchetto, una busta, che l’agente sembra nascondere. Una mazzetta? Il «pizzardone» si allontana ed entra in un portone. In piazza non c’è anima viva, e la banda agisce indisturbata. Il fratello passa a D’Artagnan secchio e paletta e l’uomo comincia a raccogliere le monetine. È allora che interviene l’inviato della trasmissione di «Italia Uno» : volano insulti, minacce, il fratello di D’Artagnan spinge la «Iena» Filippo Roma dentro l’acqua. E i vigili urbani? Niente, impassibili. A presidiare la fontana, a parte quello sparito nel portone, ci sono altri due agenti. Un ragazzo e una ragazza, il primo in servizio da un anno e mezzo, l’altra da due mesi. Senza troppa convinzione abbozzano un intervento. Tanto che D’Artagnan continua a minacciare e a prendersi le monete che sono destinate alla Caritas (la stima è di 14 mila euro a settimana). Mercoledì sera il sindaco di Roma Gianni Alemanno, che ha visto tutto in tv, va su tutte le furie. Chiama il comandante dei vigili Angelo Giuliani, chiede provvedimenti immediati. Ieri i tre agenti quel giorno in servizio sulla piazza vengono sospesi. Il sindaco medita di far saltare i vertici della polizia municipale (il comandante del I Gruppo Cesarino Caioni è a rischio, lo stesso Giuliani sotto esame). E ieri ha scritto una lettera aperta a tutto il Corpo: «Serve uno scatto d’orgoglio, per far dimenticare ai romani quelle immagini. Atti di lassismo non possono essere tollerati» . Alemanno aggiunge: «Mi sono vergognato» . Altre ombre pesanti si allungano sui vigili romani. D’Artagnan, nel video, accusa un uomo — da lui indicato come un agente in borghese— di essere «un pappone» , chiedendogli «dove sono andati a finire quei 600 euro che ti ho dato a Montecatini (la sede del I Gruppo, ndr)?» . Ma Giuliani non ci sta. E difende i suoi uomini: «È assurdo pensare a collusioni tra i vigili e D’Artagnan. A Fontana di Trevi, poi, ruotano 700 nostri uomini, non sono mai gli stessi. Siamo noi che gli abbiamo sequestrato i soldi, non lui che li ha dati a noi. Quella che è stata consegnata al vigile non era una mazzetta, ma la carta d’identità di Cercelletta per redigere il verbale. Questi personaggi infatti sanno che entrando nella vasca rischiano al massimo una multa» . Ma l’opposizione attacca: «Punire anche gli aggressori» , chiede Vannino Chiti (Pd), mentre il Comune è corso ai ripari: già prima del servizio delle «Iene» la giunta aveva approvato una proposta di delibera per trasformare in furto la razzia delle monetine. Un deterrente per salvaguardare una tradizione, e anche il sogno dei turisti di poter tornare — un giorno — a Roma.
Rinaldo Frignani
Ernesto Menicucci