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 2011  aprile 27 Mercoledì calendario

C´ERANO UNA VOLTA I WATUSSI ORA LE AFRICANE NON CRESCONO PIÙ

Quelli di Edoardo Vianello ogni tre passi facevano sei metri. Ma oggi persino i Watussi ne impiegherebbero un po´ di più per percorrere la stessa distanza, perché anche tra loro la tendenza è evidente: le donne africane non crescono più, anzi in molti Paesi del continente si stanno persino rimpicciolendo. E proprio il Ruanda, la patria degli «altissimi negri», è il luogo dove la statura della popolazione femminile si sta accorciando di più. Precisamente di 0,1 centimetri ogni anno.
Possibile? Ma non era il contrario: che da sempre l´altezza media dell´uomo va progressivamente alzandosi? Sì, ma solo tra chi ha la fortuna di nascere nei Paesi di vecchia industrializzazione: in alcuni di quelli in via di sviluppo, invece, capita il contrario. Quantomeno tra le donne. Dal 1994 al 2008 un team di ricercatori dell´Università di Harvard, infatti, armato di metri speciali si è preso la briga di andare a misurare donne di mezzo mondo: 365mila signore, tra i 25 e i 49 anni, di 54 Paesi con un reddito considerato basso o medio basso dalla Banca Mondiale, di cui sono state registrate anche date di nascita e parametri socio-economici, come l´istruzione e il tipo d´abitazione. Ebbene, i risultati emersi sono di quelli che dovrebbero far riflettere. Perché l´altezza, si sa, prima di essere mezza bellezza è un affidabile indicatore delle condizioni di crescita di un bambino: alimentazione, malattie, povertà. E quel che hanno rilevato gli scienziati americani è che nella maggior parte dei Paesi poveri (35 su 54) la statura media della popolazione femminile è rimasta uguale o si è abbassata. Peggio: i 14 Paesi dove le donne si stanno accorciando si trovano tutti in Africa e in uno su due l´abbassamento è di oltre 0,05 centimetri all´anno. Tra questi, le terre più flagellate da conflitti o affamate, come Ruanda, Congo, Nigeria, Mozambico e Isole Comore. Complessivamente, constatano da Harvard, le donne povere nate negli ultimi due decenni stanno peggio delle loro madri e delle loro nonne nate dopo la Seconda guerra mondiale.
Altro che adempimento degli Obiettivi del Millennio, insomma. «La fotografica generale che è che per le donne povere il mondo non sta diventando un posto peggiore», ci dice da New York il professore Sabu Subramanian, curatore dello studio "Height of Nations: a socioeconomic analysis of Cohort Differences and Patterns among Women in 54 Low-to-Middle-Income Countries". Pubblicato sulla rivista PLoS One, la ricerca evidenzia quindi il nesso diretto tra status socioeconomico e altezza. Una relazione tanto forte che in Honduras i cittadini poveri sono in media più bassi di 1,13 centimetri dei ricchi.
Altra conclusione poco rosea a cui è giunto lo studio è che al di fuori del continente africano le donne povere stanno sì diventando più slanciate, ma questa crescita è «modesta» rispetto a quella delle popolazioni dei Paesi sviluppati dopo la rivoluzione industriale. Prendiamo le abitanti del Bangladesh. Assieme a quelle del Guatemala sono le più minute del pianeta, ma le bengalesi sono anche quelle stanno crescendo più velocemente, di pari passo con le vicine indiane: un record che riflette il notevole sforzo compiuto di recente sul fronte della sanità e della cura dei neonati in una terra che per decenni è stata famosa solo per carestie e colera. Eppure quei 0,02 centimetri che si aggiungono ogni anno alla media dell´altezza di una bengalese sono davvero passi microscopici se paragonati, per dire, alla progressione verticale registrata tra gli italiani a partire dagli anni del miracolo economico. Nel 1965 eravamo alti in media 163 centimetri, nel 2005 abbiamo toccato i 170: insomma abbiamo guadagnato sette centimetri in più in 40 anni. Nello stesso arco di tempo, invece, al ritmo attuale le pigmee asiatiche del Bangladesh si alzerebbero di poco meno di un centimetro. Impercettibilmente, comunque, crescono. Proprio come le donne del Maghreb, egiziane e marocchine in testa. Che, quanto meno, un vantaggio di vivere sotto regimi o monarchie lo hanno trovato: cibo e cure più garantite che nell´Africa nera.