EGLE SANTOLINI, La Stampa 27/4/2011, 27 aprile 2011
Sotto il vestito una sexy armatura - Il passato Il reggipetto a cono ripreso da Jean Paul Gaultier e portato in tour dalla popstar Madonna era del 1950 Il futuro Anche il serio «New Yorker» celebra con un saggio lo «Spanx», tessuto miracoloso che toglie all’istante una taglia 1957 Un modello storico della collezione Triumph firmato Maggy Rouff 2011 Look rétro per uno dei modelli della collezione La Perla ShapeCouture Tutta colpa di Dita Von Teese e della moda del burlesque? Non facciamola così semplice
Sotto il vestito una sexy armatura - Il passato Il reggipetto a cono ripreso da Jean Paul Gaultier e portato in tour dalla popstar Madonna era del 1950 Il futuro Anche il serio «New Yorker» celebra con un saggio lo «Spanx», tessuto miracoloso che toglie all’istante una taglia 1957 Un modello storico della collezione Triumph firmato Maggy Rouff 2011 Look rétro per uno dei modelli della collezione La Perla ShapeCouture Tutta colpa di Dita Von Teese e della moda del burlesque? Non facciamola così semplice. Sono tanti i motivi per cui, nel ramo lingerie, c’è una gran aria di revival: e non tutti hanno a che fare con le strategie seduttive, perché qualche volta c’entra il puro e semplice desiderio di star comode, o magari di non affamarsi più del dovuto. E dunque, mentre perfino il «New Yorker» celebra con un lungo saggio lo Spanx, cioè il tessuto miracoloso che ti leva istantaneamente una taglia, un mondo di ragazze dai 16 agli 80 sta andando di corsetti, bustini, tagli strategici che assottigliano e sagomano là dove è necessario. Persino un sospetto di pancera, sennò guainette alte ben sopra l’ombelico, reggiseni carenati, giarrettiere da maggiorata; e anche culotte di pizzo deliziose ma ascellari, oppure classiche mutandone color carne alla Bridget Jones, di quelle che facevano morire di vergogna Renée Zellweger ma che invece piacevano tanto a Hugh Grant. Grazie ai nuovi materiali superelastici confortevoli e performanti, dai tempi delle stecche di balena ne abbiamo fatta di strada: eppure basta visitare la mostra appena inaugurata alla Triennale di Milano «125 Years of Celebrating Women» (fino al primo maggio, ingresso gratuito) per capire quanto, sotto il vestito, sia imperioso il ritorno al futuro. In un trionfo di citazioni, ecco che le nuove collezioni della Triumph, cioè dell’azienda che ha organizzato la rassegna per celebrare il proprio anniversario, somigliano spudoratamente ai pezzi classici messi in mostra, e cioè il glorioso reggipetto a cono Plastellina del 1950, già copiato nei Novanta da Jean Paul Gaultier e poi mandato in tournée con Madonna in tutto il mondo, oppure il modello Doreen, il primo fatto di Lycra, venduto in milioni di pezzi dagli Anni Sessanta in poi. Presente sia nelle gamme di lusso per ragazze ad alta manutenzione (Eres, La Perla, Wolford, Aubade) che nella grande distribuzione di Yamamay e Intimissimi, la lingerie old style suggerisce però qualcosa di antropologicamente rilevante. Le arti magiche della corsetteria permettono di modificarsi il corpo temporaneamente, senza ricorrere alla chirurgia estetica, e questo vale non soltanto se il problema è quello di ridurre, ma anche nel caso opposto. Olga Iarussi, amministratore delegato della Triumph: «Non è esagerato parlare di evoluzione e di consapevolezza. Oggi una donna può sfinarsi benissimo di molti centimetri in pochi secondi, il che le permette, per esempio, di mettersi un abito aderente per una serata speciale sentendosi una dea. E anche, se ne ha voglia, di ridursi un po’ il seno con un modello “minimizer”, la volta che voglia sentirsi particolarmente chic». O la volta che non le vada di sentirsi troppi sguardi addosso. Ma la migliore notizia è che l’avvento della biancheria «newstalgica» o «shape sensation» coincide con l’accettazione di una silhouette muliebre non punitiva, e anche con il superamento dei canoni estetici penitenziali di larvata tendenza anoressica. Sii come sei, gioiosamente, e l’industria ti verrà dietro. Qualcosa di analogo successe negli Anni Settanta, quando i reggiseni finirono bruciati in piazza e i produttori di biancheria s’inventarono, per non soccombere, certi modelli a triangolo quasi impalpabili, fatti proprio del minimo necessario: un pezzetto di tulle molto colorato e sotto un elastico. O quando le signore in carriera, al tempo dell’edonismo reaganiano, si destreggiavano fra la lezione di aerobica e il consiglio di amministrazione, e fu il momento dei reggipetti da jogging e dei costumi da bagno che mettevano in risalto le spalle larghe. La donna che ci racconta il revival della lingerie da boudoir è coquette, ma con un cervello: non è consigliabile sottovalutarla.