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 2011  aprile 27 Mercoledì calendario

Aleksandra Kurzak “Il mio destino si chiama Traviata” - Se la Monaca di Monza giocava con le bambole vestite da suora, Aleksandra Kurzak, soprano polacco applauditissimo in Traviata al Regio, dove canta ancora domani e il 30 aprile, giocava invece alla Violetta: «E anche all’Alfredo, a dir la verità: facevo tutte le parti, e la mia scena preferita era quella del tavolo da gioco

Aleksandra Kurzak “Il mio destino si chiama Traviata” - Se la Monaca di Monza giocava con le bambole vestite da suora, Aleksandra Kurzak, soprano polacco applauditissimo in Traviata al Regio, dove canta ancora domani e il 30 aprile, giocava invece alla Violetta: «E anche all’Alfredo, a dir la verità: facevo tutte le parti, e la mia scena preferita era quella del tavolo da gioco. Quanto mi piaceva buttare in aria quelle banconote». Tutto questo succedeva a Bratislava non tanto tempo fa (Aleksandra è sulla trentina); e tutto si spiega, anche, col fatto che la mamma è cantante lirica e il padre cornista. Già, perché nella carriera della Kurzak, soprano di coloratura al momento assai richiesto, da Londra al Met a Vienna a Valencia, e da Donizetti a Mozart a Rossini, la mamma conta eccome. E’ vero che ha debuttato sotto la sua ala? «Sì, la prima cosa che ho cantato è stata Susanna nelle Nozze di Figaro , e lei interpretava la Contessa. Esordio il 26 maggio, festa della mamma. La faccenda funzionava a meraviglia perché abbiamo un timbro di voce simile, e anche scenicamente aveva senso: ci somigliamo e stiamo bene insieme». Dunque le ha insegnato tutto? «E’ stata la mia prima e unica insegnante, la sentivo fare i vocalizzi e le andavo dietro. Perché ha dovuto ricostruirsi la voce da capo, sa? Alla mia nascita l’aveva persa completamente, io sono stata in pericolo di vita e lo stress l’aveva rovinata. Quando ho affrontato la Regina della Notte, il suo cavallo di battaglia, mi ha risolto tutti i problemi tecnici. E anche adesso, quando non mi sento in gola un personaggio, le telefono per un consiglio veloce». L’ha chiamata anche per questa Traviata ? «Dopo la prima l’ho fatta addirittura arrivare a Torino, così ci gustiamo la città e facciamo un po’ di shopping insieme. Ma nell’ultimo anno qualcosa è cambiato: sono più sicura, non devo più diventar pazza ogni volta». Violetta non era nuova per lei: girano su YouTube certi filmati un bel po’ sexy delle sue recite a Varsavia, in guêpière e reggicalze… «Divertente, vero? E’ stata una bella sfida. Era una Traviata un po’ alla Moulin Rouge, con la pro- Scala, al Met o al Covent Gar- tagonista cantante di cabaret. Ma den? anche questa del Regio mi sta dan- «Il massimo dell’emozione è stato do grandi soddisfazioni: la sera del ad Amburgo, la città dove ho visdebutto la mia posta di Facebook suto e lavorato per sei anni. E la traboccava di complimenti». Gilda della Scala, l’anno scorso? Anche i sopra- Intanto sono sali- ni usano i so- ta in palcosceni- cial network? co all’ultimo, do«Altroché. Sa po aver provato quanto è comodo un po’ soltanto al se si gira il mondo pianoforte. E poi come facciamo c’era Leo Nucci». noi? Ora mi sta aiutando a trovare Il suo idolo? un appartamento a Los Angeles, «In Polonia, quand’ero ragazzidove presto sarò Fiordiligi nel Co- na, ogni mese davano in tv sì fan tutte ». un’opera in diretta dal Metropoli- Più elettrizzante debuttare alla tan. Lui c’era spesso ed era il mio eroe. E sa che cosa mi ha detto, quando poi l’ho incontrato in scena? Alessandra, mettiti a destra: è lì che stava la Callas». Anche lei una maniaca di Maria? «Non sono una fanatica delle vecchie registrazioni. Certo ho studiato Sutherland, Callas, Beverly Sills e Devia. Ma se voglio scaldarmi il cuore scelgo Mirella Freni». Tutti la vogliono. Dopo il primo disco con la Decca, direttore Omer Meir Wellber, che cosa prepara? « Nozze di Figaro al Covent Garden, Elisir a Vienna, Hansel e Gretel al Metropolitan. Un Barbiere all’Arena quest’estate. Per la prossima stagione il mio debutto in Bohème , al San Carlo». E c’è ancora la Scala, nel suo prossimo futuro. «Sì, sarò Susanna nella stagione 2011-2012. Ma già penso a un Comte Ory di Rossini per quella successiva».