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 2011  aprile 26 Martedì calendario

Addio alla musa di Truffaut dall’eleganza cara a Sarkozy - Tutto cominciò nel ‘62 con un annuncio su Cinémonde : «François Truffaut cerca una fidanzata per Jean-Pierre Léaud

Addio alla musa di Truffaut dall’eleganza cara a Sarkozy - Tutto cominciò nel ‘62 con un annuncio su Cinémonde : «François Truffaut cerca una fidanzata per Jean-Pierre Léaud. Dev’essere semplice e ridente e avere una buona cultura media. Se troppo sexy, astenersi». La carriera di Marie-France Pisier, l’Egeria della Nouvelle Vague, iniziò così. Aveva 18 anni, era bella e veniva da una famiglia «bene», di destra e complicata: i genitori si sposarono, divorziarono, si risposarono, ridivorziarono e morirono entrambi suicidi. Lei, Marie-France, è morta a 62 anni, nella notte fra sabato e domenica, annegata nella piscina della sua villa, senza tracce di violenza. Suicidio o incidente, segue inchiesta. Truffaut le fece girare «Antoine e Colette», un episodio del suo L’amore a Venti Anni . E fu subito amore: di lei per il cinema e di Truffaut per lei: «È moderna, molto femminista, di sinistra, Sartre-Beauvoir, molto studiosa, molto franca, diretta, molto forte e nello stesso tempo molto bambina», scrisse il maestro prima di lasciare la moglie per lei e poi lasciare lei per tornare dalla moglie. Pisier si consolò con Daniel CohnBendit, la politica e il femminismo, ma senza perdere il suo accento distinto. Diventò una star del Sessantotto e una musa della «gauche caviar». Nel ‘71 firmò la famosa lettera aperta «delle 343» che chiesero la legalizzazione dell’aborto scrivendo di averne già fatto uno. Dirà poi che l’eroe della sua vita era stato il professor Baulieu, l’inventore della pillola del giorno dopo. Gli amici si chiamavano Barthes, Godard, Sartre. Al cinema, ovviamente, solo film d’autore: «Miss Cinémathèque», ironizzava Jean-Paul Belmondo. Ma che autori: Truffaut (con cui co-sceneggiò L’amore fugge ), Alain Robbe-Grillet ( Trans-Europ-Express , a pelle nuda ), Jacques Rivette ( Céline et Julie vanno in barca ), Luis Buñuel ( Il fantasma della libertà ), André Téchiné. Negli Anni Ottanta, con il riflusso, la sua stella impallidisce: recita di più in teatro e meno al cinema. Ma resta un’icona del cinema. Nicolas Sarkozy, espressione di una Francia non si può più lontana dalla sua, ne ha ricordato ieri «la suprema eleganza che nasce dalla più perfetta semplicità».