Aldo Cazzullo, Corriere della Sera 24/4/2011, 24 aprile 2011
«RACCONTO 52 PROSTITUTE, MA IO MAI SESSO A PAGAMENTO»
«Il bunga bunga di Franceschini» titolano i giornali di destra. Ma pure «L’Espresso» : «Franceschini erotico» . Franceschini, che succede? «Lasci stare. Non mi faccia dire nulla. È pure Pasqua…» . E lei, capogruppo Pd alla Camera, cattolico, tra dieci giorni manda in libreria un romanzo pieno di escort. «No. Mi rifiuto di usare quella parola. Le donne del mio romanzo non sono le escort di Lele Mora. Sono le prostitute di De André. Le ragazze di via del Campo. Bocca di Rosa. Un mondo di povertà, semplicità, e anche di valori. Chi ha fatto i collegamenti con le notti di Arcore, senza aver letto una riga del romanzo, mi ha molto divertito. Ma resterà deluso» . Niente «pagine bollenti di sesso e perversioni» ? «No» . Com’è la trama allora? «Mi imbarazza parlarne. I libri si leggono, non si spiegano» . Daccapo, il suo romanzo, non è ancora uscito. Dia qualche lume ai lettori. «Siamo a Viadana, un paese sul Po, in provincia di Mantova. Un anziano notaio, persona integerrima, di altri tempi, sposato per tutta la vita con la stessa donna, sente vicina la fine e manda a chiamare l’unico figlio. Sul letto di morte gli confessa di aver avuto un’altra vita. Segreta. E di aver avuto tanti figli, da altrettante prostitute» . Quante prostitute? «Sono tutte indicate su un quaderno che il figlio ritrova per poi andarle a cercare…» . Quante? «Cinquantadue. Il figlio che si credeva unico scopre di avere 52 tra fratelli e sorelle; e resta comprensibilmente traumatizzato. La ricerca lo porta a Ferrara, in un quartiere povero, di ladri e di puttane. Donne costrette dalla miseria, che però non hanno perso l’anima. Un mondo per lui sconosciuto…» . E lei pensava che nessuno avrebbe collegato questa storia alle notti di Arcore? «Ma io ho cominciato a scrivere molto prima che spuntassero Ruby e le altre; e comunque loro non hanno nulla a che fare con le prostitute cui pensiamo noi della nostra generazione, cresciuta con i personaggi e le storie dei cantautori. Il collegamento non mi è mai passato per l’anticamera del cervello. Vorrei essere considerato un caso rarissimo di omonimia con somiglianza fisica con il politico» . Quindi lei Franceschini con le prostitute mai… «Non scherziamo. Questo è un difetto insuperabile: se uno legge un libro di un autore sconosciuto o che fa solo lo scrittore, non si sogna nemmeno di trovare elementi biografici. Nell’uomo pubblico, peggio se è un politico, si cerca invece il riferimento alla vita, all’attualità. Per me è davvero una maledizione. Per questo, non potendo avere due vite, dico che vorrei essere considerato un omonimo» . Sta dicendo che un conto è la finzione letteraria, un altro la realtà biografica? «Se nel prossimo libro metto in scena un assassinio efferato, diranno che ho un istinto omicida? Ho girato per mail le prime reazioni alla mia traduttrice francese, Chantal Moiroud. Mi ha risposto: "Pensare che io ti ho trovato così pieno di poesia…"» . Lei ha una traduttrice francese? «Quando lesse Nelle vene quell’acqua d’argento, Chantal mi chiese se poteva proporlo a Gallimard. Risposi che mi faceva felice. Gallimard l’ha pubblicato: Dans le veines ce fleuve d’argent. Grande successo. Ho vinto il "Prix premier roman", ora esce nei tascabili. Quando Chantal ha scoperto che facevo anche un altro lavoro, mi ha scritto: "Scusi, non sapevo che lei fosse un leader politico". Le ho risposto che mi ha fatto il più bel regalo possibile» . Lei non legge i romanzi dei colleghi? «Quando li vedo, cambio scaffale. Da un politico ti aspetti razionalità, pragmatismo, freddezza. Da uno scrittore, creatività, fantasia, libertà. Come fa a farlo un politico? Le sue cose si danneggiano a vicenda. Però non riesco a rinunciare a scrivere: andare in altri tempi, in altri luoghi, in altre vite. E sono pronto a pagarne le conseguenze» . Anche lei, però: cinquantadue… «Le sembrano troppe?» . Forse è per questo che hanno scritto pure «Franceschini macho» . «Cinquantadue in tutta la vita, però! E con ognuna fa un figlio! Altro che macho… Chi l’ha letto ci ha riso sopra. Detto questo, dietro ogni persona c’è un universo sconosciuto. Sempre» .