Giovanna Gabrielli, il Fatto Quotidiano 27/4/2011, 27 aprile 2011
IL FATTO DI IERI 27
aprile 1965
Anche se un po’ in ritardo rispetto ai “paperbacks” inglesi della Pinguin e ai “livres de poche” di Francia, alla fine anche da noi, dopo quelli deliziosi ma un po’ datati nei testi, della Bur, sbarcarono i grandi tascabili di successo. Era il 27 aprile 1965 quando il primo degli Oscar Mondadori, i “libri-transistor che fanno biblioteca” – copyright geniale di Vittorio Sereni per il risvolto di copertina – apparve trionfale e multicolore, nelle nostre edicole. Lancio infallibile con “Addio alle armi” di Hemingway, frequenza settimanale, prezzo fisso 350 lire, l’equivalente di un biglietto per il cinema. Contemporanei di grido, classici evergreen, best-seller popolar-nazionali e mondiali, target giovane o emergente, questa l’idea-marketing vincente del mago Arnoldo, abile nel movimentare il mare calmo dell’editoria economica del tempo. Restando sempre leader della grande corsa al tascabile “…perché – riprendendo l’azzeccatissimo promo dell’esordio – gli Oscar sono gli Oscar dei libri… per gli operai, per gli impiegati, per i funzionari, per i professionisti, per gli studenti, per la famiglia… sempre nella vostra tasca, a casa, in tram, in filobus, in barca, in jet, in treno, al bar, in fabbrica…”.