Luca Cardinalini, il Fatto Quotidiano 27/4/2011, 27 aprile 2011
NOCERINA CALCIO, AMICIZIE, CHIACCHIERE E SERIE B
Il nome dello sponsor, intanto, abbastanza eloquente: Alfa recupero crediti. Il resto viene di conseguenza. Per la Nocerina la promozione in Serie B è arrivata il sabato di Pasqua, con la vittoria per 1-0 in casa del Foggia. Ha deciso un gol di tal Pomante, al 6’ del secondo tempo. A fine gara, nel tunnel degli spogliatoi, c’è stato qualche parapiglia, che ha visto coinvolti il presidente dei rossoneri pugliesi, Pasquale Casillo, e l’allenatore dei rossoneri campani, Gaetano Auteri. Niente di che, normale agonismo di fine partita. Auteri dice di aver ricevuto dal patron “due schiaffi”, Casillo ora spiega che “non è successo niente, tutte invenzioni dei giornali e di quel povero pazzo e cocainomane che mi aveva dato del camorrista”. Insomma, bazzecole. In verità Casillo, nell’immediato dopopartita, aveva tuonato dicendo che il suo Foggia “è una società seria, che non vende partite”. Alludeva, in particolare, alle due “sorprendenti sconfitte” della capolista Nocerina nelle ultime giornate, quella a Taranto e quella in casa contro i cugini della Juve Stabia, dirette con-correnti con il Foggia per un posto ai play off. Prima ammette: “A parlar male si fa peccato ma a volte ci si azzecca”, poi glissa, “ma no, ma no, scherzavo, la Nocerina ha vinto con merito il campionato e non ha mai regalato niente a nessuno. Anzi, sa che le dico, faccio un pronostico: faranno un altro salto, fino alla Serie A”.
L’ANNO SCORSO la società ha festeggiato il centenario. In Serie B c’è stata solo due volte, la prima subito dopo la Seconda guerra mondiale, la seconda a fine anni Settanta, quando in panchina c’era quel galantuomo di Bruno Giorgi. Stagione 1978-79, finita con la retrocessione, ma iniziata con un girone di Coppa Italia in compagnia, oltre che Monza e Taranto, di club come Fiorentina e Juventus. Si racconta che l’allora presidente della Nocerina, Antonio Orsini, accolto all’aeroporto con il solito garbo sabaudo dalla dirigenza juventina, disse piano a un suo accompagnatore: “Ma non è che questi vogliono comprarsi la partita?”. Per dire come la storia, a volte, fa un giro largo e poi ritorna. I decenni successivi sono un rosario di vittorie e sconfitte dall’eco limitata, più o meno dentro i confini regionali. La squadra è un ascensore tra Serie C e D, e capita a volte che l’ascensore si rompa, con fallimenti e dissoluzioni, storie che iniziano su un campo di calcio e finiscono in un’aula di tribunale. Sulla panchina dei rossoneri – soprannominati da sempre “molossi”, a sottolineare l’aggressività e la combattività di quella particolare razza canina – a metà degli anni Novanta, si è seduto anche Gigi Delneri. Tre anni fa a rilevare le redini della blasonata squadra campana, arriva direttamente Giovanni Citarella, 41 anni appena compiuti. La squadra è in Serie D, vince gli spareggi e approda in seconda divisione.
L’anno scorso, a causa della moria delle squadre per insolvenze finanziarie, viene ripescata in prima divisione. La famiglia Citarella, mutatis mutandis, sta a No-cera e all’agro nocerino sarnese come la famiglia Moratti sta a Milano. Storica famiglia di costruttori, per la prima volta si occupa direttamente della squadra della città. Qualcuno penserà, con approcci moderni e manageriali, come dimostrano i risultati. Sicuro, anche se qualcosa legato al ceppo ancestrale, resta: nell’organigramma societario presidente è Giovanni Citarella, suo vicario il figlio Christian. Giovanni è considerato molto vicino al coordinatore regionale del Pdl, Nicola Cosentino, ma assai di più al deputato Edmondo Cirielli, tenente dei carabinieri vate della prescrizione breve, che nel 2005 addirittura presentò un’interrogazione parlamentare per sapere come mai le imprese del gruppo Citarella erano state escluse dagli appalti dell’Anas e di Autostrade Meridionali. Interrogazione nella quale si ricostruisce anche gran parte del curriculum giudiziario di Giovanni: arrestato nel 1997, ma poi assolto dall’accusa di associazione mafiosa ed estorsione, condannato per concorso in tentato omicidio. Di recente, alcune intercettazioni, lo volevano coinvolto in un consorzio di imprese messo in piedi per partecipare – con ottime probabilità di successo, diciamo così – ad appalti per i Mondiali di nuoto di Roma, il cui commissario speciale era il presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici, Angelo Balducci.
IL PADRE, Gennaro, era un imprenditore edile molto famoso e anche molto chiacchierato, ritenuto vicino a uomini del clan Gambino. Morì all’inizio degli anni 90, davanti al cancello della sua villa, non di morte naturale, a meno di considerare tale un’arma da fuoco. Il presente di successo, azzera molte cose, anche se molte altre si assomigliano. Ad esempio il comune di Nocera Inferiore, è commissariato dal 2010, e ora si va alle elezioni. I due candidati hanno entrambi inserito, nel proprio programma, “il nuovo stadio” – che nel-l’immediato potrebbe risolversi nell’ampliamento di una curva – ma che è una sorta di riflesso condizionato del calcio attuale. Basta che uno vinca un campionato, di qualsiasi categoria, e spunta chi vuol fare o rifare lo stadio. Se poi il presidente è anche costruttore, bingo.