ItaliaOggi 27/4/2011, 27 aprile 2011
CORSIVI
Il taxi tossicchia nell’alba fresca di Milano. Una bambina di colore, intrecciando le dita, canticchia a mezza voce, tra sé e sé: «Me vo’ ’n gir / di chì e de là / mi vo’ ’n gir / a laurà / ho fa ’na pila /de cart de mila / me vegnù ’n ment / de compràm ’na Balila». Il taxista di Catanzaro, dopo un attimo di stupore, si accoda felice (spiega: «L’ho imparata in prima media appena sono venuto su a Milano»). Si unisce anche il nonno, milanese da sempre, sorpreso da fatti e con gli occhi umidi di chi credeva di vivere in una città di tutti e di nessuno, una città senza più radici. Il taxi ansima nel traffico già intasato. Ma sembra volare.