Luca Peretti, varie, 27 aprile 2011
INFORMAZIONE SU MISURA, PER VOCE ARANCIO
Attraverso Twitter e Facebook si leggono link condivisi da amici, conoscenti o semplici contatti virtuali. Grazie ai feed Rss si possono organizzare gli aggiornamenti dei blog che vogliamo seguire. E poi ci sono network con contenuti fotografici, email private e via dicendo: internet, specie nella sua variante social, ha moltiplicato a dismisura le opportunità per leggere notizie, seguire eventi a cui si è interessati, tenersi aggiornati su quello che accade intorno a noi. Ma questo enorme flusso di informazioni va governato, altrimenti rischia di farci annegare, anche perché spesso il tempo e l’attenzione disponibili alla lettura non sono aumentati come le notizie.
Come evitare di rimanere bloccati in questo infinito flusso di contenuti prodotti in Rete? Occorre migliorare l’efficienza e l’esperienza che si possono trarre dall’informazione su internet, partendo naturalmente dalla consapevolezza che non si può leggere – e condividere – tutto. Se ci sono molti modi di selezionare informazioni, in primis i feed RSS attraverso cui si sceglie cosa seguire, un nuovo aiuto ci viene da applicazioni per iPad dette “social magazine”, che stanno rivoluzionando il modo di approcciarsi all’informazione online. Queste app infatti selezionano e ri-organizzano i link condivisi dal nostro network di contatti (quelli presenti nei social network come Facebook, Twitter eccetera) riproponendoli poi in versione più accattivante, in genere proposti in una sorta di rivista – di qui il termine “social magazine”. I contenuti vengono selezionati in base ai più rilevanti secondo le nostre abitudini di lettura e interessi.
Flipboard è stata la prima app di questo tipo. È un’applicazione per iPad che raccoglie contenuti come foto, video, articoli, post condivisi dagli amici sulle varie piattaforme social. Una volta raccolti, questi contenuti vengono virtualmente impaginati in una rivista personalizzata. All’interno si può navigare, e con un click si raggiungono pagine interne, i profili dei propri amici, si possono mettere i “like” su Facebook e tutte le attività consuete dei social network. Il tutto viene aggiornato in maniera costante e in breve tempo. Entro l’estate è anche prevista una versione per iPhone. Altre novità in arrivo (presentate al festival South by SouthWest che si è tenuto a Austin a metà marzo): l’integrazione con Instagram, applicazione e community di amanti della fotografia; nuovi partner editoriali con versioni specificatamente dedicate (tra i quali, sembra, anche il gruppo musicale dei Duran Duran).
«È una delle app più eccezionali che io abbia mai visto» (l’opinione su Flipboard di Barak Berkowitz, Ceo di Wolfram Alpha, un “motore di conoscenza” che interpreta le parole chiave inserite e propone una risposta, invece di rimandare ad altri siti web).
Robert Scoble sul suo blog scobleizer.com, parlando di Flipboard: «Avete visto client di Twitter come TweetDeck or Seesmic (aggregatori o re-distributori di contenuti, ndr), ma non ne avete mai visto uno come questo. Avete visto reader come Google Reader (che gestisce i feed RSS, ndr), o, anche, gli ultimi arrivati per iPad come Pulse, ma non ne avete mai visto uno come questo. Avete visto aggregatori di news come Techmeme, Google News, Skygrid, Yahoo News, Hacker News, o Huffington Post, ma non ne avete mai visto uno come questo».
Flipboard ha vinto il titolo di applicazione iPad 2010 secondo Apple.
Come il troppo stroppia, anche l’eccessiva quantità di informazione che internet veicola può divenire incontrollabile. Con il termine information overload (diventato famoso grazie al libro di Alvin Toffler Future Shock), si intende proprio la difficoltà di una persona di prendere una decisione o di capire una questione perché in presenza di troppe informazioni.
Al South by SouthWest sono state presentate alcune application concorrenti a Flipboard. Uno di questi competitor è Zite, che ha ricevuto in pochi giorni più di 120.000 download, l’altro è BroadFeed, disponibile a 0,99 $ nell’iTunes Store.
Zite è in grado di gestire oltre 500.000 fonti e di classificare ogni notizia nei temi principali (che non sono pochi tuttavia, circa 2.000). Questo intelligent magazine si crea a partire dal profilo Twitter e dai feed Rss che si aggiungono su Google Reader. Zite si organizza proprio in base a contenuti condivisi e contatti seguiti, oltre ai blog che vengono seguiti grazie ai feed. In ogni momento è possibile aggiungere o togliere qualcosa, oltre a poter selezionare un nuovo flusso di notizie tra i topic suggeriti secondo l’analisi semantica degli interessi dell’utente.
BroadFeed è più immediato degli altri e ha un’interfaccia basic. Segue una regola quantitativa per la gerarchia delle informazioni che propone all’utente, seguendo cioè il numero dei contatti che le condividono attraverso Twitter. «Un tocco sul singolo contenuto consente di leggere la notizia o di vedere chi tra i contatti lo ha condiviso. Un’interfaccia ad hoc visualizza soltanto le immagini relative ai link, in un mosaico a tutto schermo. Un’altra sezione mostra infine la classifica giornaliera o settimanale dei link più popolari nel network, così da non perdere quanto di più importante, anche con poco tempo a disposizione. Una directory seleziona le migliori liste tematiche su Twitter, così da poterne ricevere gli aggiornamenti all’interno del flusso quotidiano» (Luca Conti su Nova24).
Ci sono anche altri modi per selezionare le informazioni a cui si ha accesso senza utilizzare application specifiche. Un modo immediato è quello di selezionare i propri amici su Facebook, scegliendo cioè di seguire gli aggiornamenti soltanto di quelli a cui si è più interessati (basta selezionare su “ignora amico” per escluderne uno dalla visualizzazione sulla propria bacheca, senza per questo smettere di essere suo amico). In questo modo, vedendo le news solo di determinati profili, si eliminano molte informazioni a cui potenzialmente non si è interessati. È di certo un rischio, perché può capitare di privarsi di link e contenuti condivisi che potrebbero in qualche modo interessarci, ma, come detto, non è possibile seguire tutto e una selezione spesso è necessaria.
I feed RSS, che si integrano anche con le application citate, sono di per sé già strumenti importanti ed efficenti. Fanno risparmiare tempo, perché organizzano i post più recenti dai blog selezionati in maniera razionale, con possibilità di dividere per categorie, e soprattutto non occorre andare ogni volta sul blog o sito interessato perché gli aggiornamenti appaiono direttamente all’interno della home dei feed. Un altro strumento semplice e immediato è quello di selezionare più siti come pagine di apertura quando si apre il proprio browser: così facendo si hanno subito davanti agli occhi i siti o blog che si vogliono vedere. Ma queste ultime sono solo soluzioni più artigianali, niente in confronto alle tre application sopra descritte. Ancora Conti: «Il comune denominatore di Flipboard, Zite e BroadFeed è la possibilità di socializzare l’informazione direttamente all’interno dell’applicazione. Da ognuna delle tre è infatti possibile sia leggere, sia rilanciare e commentare i link verso il proprio network su Twitter o su Facebook. Una soluzione intelligente per avere la meglio sull’information overload, senza perdere il piacere della lettura».
Ogni giorno nascono centinaia di migliaia di blog, aumentano i profili sui social network, vengono continuamente prodotti nuovi contenuti originali sul web. Si assiste a un progressivo spostamento del giornalismo sulla Rete: solo nell’ultimo anno in Italia sono nati tre giornali online – Il Post, Lettera43, Linkiesta – mentre anche i grandi quotidiani cartacei aumentano la produzione di contenuti web. Risulta quindi evidente come le application (che sono anche piuttosto divertenti) qui presentate rappresentano uno strumento necessario, e c’è da scommettere che ne verranno create di nuove e sempre più accurate.