ansaldo, Repubblica 23/4/2011, 23 aprile 2011
IL PAPA IN TV ALLA BIMBA DI TOKYO "IL SISMA? NEANCH´IO SO IL PERCHÉ MA DIO È SEMPRE CON CHI SOFFRE" - 1. IL TERREMOTO IN GIAPPONE
Mi chiamo Elena, sono giapponese e ho sette anni. Ho tanta paura perché la casa in cui mi sentivo sicura ha tremato, tanto tanto, e molti miei coetanei sono morti. Perché i bambini devono avere tanta tristezza? Chiedo al Papa, che parla con Dio, di spiegarmelo.
«Cara Elena, anche a me vengono le stesse domande: perché è così? Perché voi dovete soffrire tanto, mentre altri vivono in comodità? E non abbiamo le risposte, ma sappiamo che Gesù ha sofferto come voi, innocente, che il Dio vero che si mostra in Gesù, sta dalla vostra parte. Ed essere consapevoli che, un giorno, io capirò che questa sofferenza non era vuota, ma che dietro di essa c´è un progetto buono, un progetto di amore».
2. L´ANIMA E LO STATO VEGETATIVO
Maria Teresa, Italia: Santità, l´anima di questo mio figlio Francesco, in stato vegetativo dal giorno di Pasqua 2009, ha abbandonato il suo corpo, visto che lui non è più cosciente, o è ancora vicino a lui?
«Certamente l´anima è ancora presente nel corpo. La situazione, forse, è come quella di una chitarra le cui corde sono spezzate, così non si possono suonare. Così anche lo strumento del corpo è fragile, e l´anima non può suonare, per così dire, ma rimane presente. Io sono anche sicuro che quest´anima nascosta sente in profondità il vostro amore. Quindi vi incoraggio a continuare».
3. I CRISTIANI PERSEGUITATI
Iraq: Salute al Santo Padre dall´Iraq. Noi cristiani di Bagdad siamo stati perseguitati come Gesù. Santo Padre, in che modo possiamo aiutare la nostra comunità cristiana a riconsiderare il desiderio di emigrare in altri Paesi?
«Prego ogni giorno per i cristiani in Iraq. Sono i nostri fratelli sofferenti, come anche in altre terre del mondo, e noi dobbiamo fare il possibile perché possano rimanere. La Santa Sede è in permanente contatto con le diverse comunità, ma anche con i fratelli musulmani, sia sciiti, sia sunniti. E vogliamo fare un lavoro di riconciliazione, anche con il governo, aiutarlo in questo cammino difficile di ricomporre una società lacerata».
4. LA GUERA IN COSTA D´AVORIO
Signora Bintù, musulmana, Costa d´Avorio: Caro Santo Padre, qui abbiamo sempre vissuto in armonia tra cristiani e musulmani. Ora tutto è cambiato. Lei, in quanto ambasciatore di Gesù, cosa consiglierebbe per il nostro Paese?
«Ho ricevuto lettere laceranti dalla Costa d´Avorio, dove vedo tutta la profondità della sofferenza. Possiamo fare una cosa, sempre: essere in preghiera con voi, faremo opere di carità e soprattutto vogliamo aiutare i contatti politici, umani. Ho incaricato il cardinale Turkson, che è presidente del nostro Consiglio Giustizia e Pace di andare in Costa d´Avorio e di cercare di parlare con i diversi gruppi, per incoraggiare un nuovo inizio. E invito fortemente tutte le parti a rinunciare alla violenza, a cercare le vie della pace. L´unica via è rinunciare alla violenza, ricominciare con il dialogo». 5. LA RESURREZIONE DI CRISTO
Italia. Santità, che cosa fa Gesù nel lasso di tempo tra la morte e la Risurrezione? Gesù discese negli Inferi, possiamo pensare che sarà una cosa che accadrà anche a noi, prima di salire al Cielo?
«Innanzitutto, questa discesa dell´anima di Gesù non si deve immaginare come un viaggio geografico, da un continente all´altro. È un viaggio dell´anima. Quindi questa discesa agli Inferi, cioè nelle profondità dell´essere umano, è una parte essenziale della missione di Gesù, e non si applica a noi. La nostra vita è diversa, noi siamo già redenti dal Signore e noi arriviamo davanti al volto del Giudice, dopo la nostra morte, sotto lo sguardo di Gesù, e questo sguardo sarà purificante».
6. IL CORPO GLORIOSO
Italia. Santità, quando le donne giungono al sepolcro, non riconoscono il Maestro, lo confondono con un altro. Il fatto che il suo corpo risorto non abbia le stesse fattezze di prima, che cosa vuol dire? Cosa significa, esattamente, corpo glorioso? E la Risurrezione sarà per noi così?
«Naturalmente, non possiamo definire il corpo glorioso perché sta oltre le nostre esperienze. Possiamo solo registrare i segni che Gesù ci ha dato. Primo segno: la tomba è vuota. Cioè, Gesù non ha lasciato il suo corpo alla corruzione, ci ha mostrato che realmente è risorto. Ma poi ha assunto questa materia in una nuova condizione di vita, questo è il secondo punto: Gesù non muore più, cioè sta sopra le leggi della biologia, della fisica, perché sottomesso a queste uno muore. Quindi c´è una condizione nuova, diversa. Ed è la grande promessa per noi tutti che c´è un mondo nuovo, una vita nuova, verso la quale noi siamo in cammino».
7. L´AFFIDAMENTO A MARIA
Santo Padre, l´ultima domanda è su Maria. Sotto la croce, assistiamo ad un dialogo toccante tra Gesù, sua madre e Giovanni, nel quale Gesù dice a Maria: "Ecco tuo Figlio", e a Giovanni: "Ecco tua madre". Come dobbiamo intendere queste parole? E in tema di affidamento, ha in cuore di rinnovare una consacrazione alla Vergine?
«Queste parole di Gesù sono soprattutto un atto molto umano. Vediamo Gesù come vero uomo che fa un atto di amore per la madre e la affida al giovane Giovanni. Una donna sola, in Oriente, in quel tempo, era in una situazione impossibile. E d´altra parte vale anche che la Madre esprime pure la Chiesa. Non possiamo essere cristiani da soli, con un cristianesimo costruito secondo la mia idea. La Madre è immagine della Chiesa, e affidandoci a Maria dobbiamo anche affidarci alla Chiesa. E così arrivo al punto dell´affidamento: i Papi - sia Pio XII, sia Paolo VI, sia Giovanni Paolo II - hanno fatto un grande atto di affidamento alla Madonna. Io penso che adesso sia importante di interiorizzare questo atto, di realizzarlo in noi stessi. Penso che l´atto grande, pubblico, sia stato fatto. Forse un giorno sarà necessario ripeterlo, ma al momento mi sembra più importante viverlo. Quindi, al momento non avrei l´intenzione di un nuovo pubblico affidamento».