MAURIZIO CROSETTI , Repubblica 22/4/2011, 22 aprile 2011
QUELLA COPPA FINITA SOTTO IL BUS E LA MALEDIZIONE DEI TROFEI TRADITI
Il primo titulo spagnolo di Mourinho bisognerà forse chiamarlo "tritulo", visto com´è stata tritata la Coppa del re sotto le ruote del pullman sociale: una sventura biblica, uno sfregio inedito e inaudito, forse un segno del destino, dal momento che quei 15 chili d´argento il Real li aspettava da 18 anni (di guai?). È scappata di mano a Sergio Ramos mentre la mostrava al popolo in festa. Qualcosa di comico e tragico insieme. Anche se la storia degli atleti e dei loro trofei incrocia spesso furti e disgrazie, distrazioni e maledizioni (ma far cascare il Graal sotto un torpedone, questo mai).
La leggendaria Coppa Rimet, per dire, venne rubata due volte. Nel ‘66 la prese un portuale disoccupato, tal Edward Bletchley; nell´83 venne trafugata dalla sede della federcalcio brasiliana e fusa in 1.800 grammi di lingotti d´oro: addio per sempre, anche alla maledizione che accompagnava la graziosa vittoria alata. Molti si pentirono di averci a che fare, compreso il simpatico cagnolino Pickles che la ritrovò annusandola in una siepe dopo il primo furto. La povera bestia morirà soffocata dal suo stesso guinzaglio, rincorrendo un gatto.
Alberto Tomba tirò una coppa di cristallo contro un paparazzo. Mohammed Alì, quand´era ancora Cassius Clay, gettò nel Tevere la medaglia d´oro per protesta contro la discriminazione razziale. Quella di Nino Benvenuti, sempre del ‘60, la rubarono in treno: il Coni ne realizzò una copia identica, mezzo secolo più tardi, per donarla al grande pugile. Forse quell´edizione olimpica non portava molta fortuna, visto che il nuotatore australiano John Konrads si vide sottrarre il suo oro, in casa, anche se poi lo ritrovò: la polizia aveva intercettato una tentata vendita del cimelio su Internet.
Rubata anche la prima medaglia d´oro mai vinta da un atleta israeliano (Atene 2004), il surfista Gal Fridman, insieme al bronzo conquistato ad Atlanta ‘96. E gli sciacalli si accanirono contro la slittinista azzurra Gerda Weissensteiner, oro a Lillehammer: la medaglia le venne addirittura sottratta, in casa, durante i funerali del fratello, morto in un incidente. Poi, però, fu ritrovata in un prato. Può anche capitare che il ladro si penta: accadde a colui che scippò la medaglia d´oro al canottiere Matthew Pinsent, trionfatore a Sydney 2000 e tre volte olimpionico; dopo un´ora, il ladro la abbandonò su un taxi londinese, dove venne recuperata.
La Coppa Italia vinta dal Torino nel ‘43 fu battuta all´asta da Christie´s senza che il presidente Pianelli ne sapesse nulla: l´ex granata Fossati dichiarò che Pianelli gliel´aveva donata, e che lui aveva deciso di privarsene per aiutare un amico in difficoltà, però Pianelli smentì. Notevole la distrazione del presidente dell´Orizzonte Catania (pallanuoto), il quale nel 2004 lasciò la Coppa dei Campioni in auto: sparite entrambe. Di peggio fece il calciatore francese Emmanuel Petit: lui, la medaglia del mondiale ‘98 l´ha semplicemente persa: «Certi oggetti non contano niente». E c´è chi ha venduto un trofeo per bisogno, come il calciatore inglese George Cohen, campione del mondo nel ‘66, oppure l´ha donato a una bimba: lo ha fatto la maratoneta scozzese Liz McColgan, consolata dalla piccola (cinque anni) al traguardo, dopo essere stata sconfitta a Londra. La bambina le regalò la sua medaglia di Paperino, la campionessa le mise al collo quella d´argento.