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 2011  aprile 22 Venerdì calendario

Lassini Roberto

• Novara 21 maggio 1961. Avvocato. Politico. Già sindaco di Turbigo, nell’aprile 2011, candidato Pdl alle comunali di Milano, fece scandalo assumendosi la responsabilità dei manifesti fatti stampare dall’Associazione dalla parte della democrazia (e da lui pagati) recanti gli slogan “Fuori le Br dalle procure” e “Toghe rosse ingiustizia per tutti” (la Procura aprì un fascicolo per “vilipendio della Repubblica, delle Istituzioni costituzionali e delle Forze armate”») • «[...] Lassini un vecchio rancore verso la Procura lo cova: nel 1992 (all’epoca era nella Dc) venne arrestato per tangenti, fece 42 giorni di carcere (“ero in cella con Gabriele Cagliari”), anni dopo è stato assolto con formula piena. Era innocente. [...]» (Gianni Santucci, Armando Stella, “Corriere della Sera“ 18/4/2011) • «Se fossi stato a San Vittore 42 giorni per poi essere riconosciuto innocente, avrei anche io le mie ragioni di rancore nei confronti della magistratura, come questo signor Lassini che ha tappezzato Milano con quegli osceni manifesti che apparentano giudici e brigatisti. La vera sfortuna di Lassini è non avere trovato sulla sua strada una comunità politica che lo aiuti a tenere a freno i suoi impulsi. Al contrario, nel Pdl (e nelle parole del suo leader) ha trovato terreno fertile per la sua deriva. [...]» (Michele Serra, “la Repubblica” 19/4/2011) • «[...] Io voto Moratti e Lassini. È lo slogan della campagna con cui il Giornale dei Berlusconi invita il Pdl a ricompattarsi in vista delle Comunali, dopo il bisticcio fra sindaco e vertici del partito sui poster “via le Br dalle procure” [...] è lo stesso Roberto Lassini, a Porta a Porta, a rivelare di aver ricevuto una telefonata da Silvio Berlusconi nella quale il premier gli ha espresso la sua solidarietà. Attorno al 45enne avvocato di Turbigo, indagato per vilipendio per la campagna di affissioni anti-toghe e candidato per il Pdl, si sta insomma creando un vero e proprio movimento, che ora gode della benedizione del presidente del Consiglio in prima persona. Il “partito Lassini”, nato all’ombra del silenzio del premier sul caso, ha fra gli attivisti Daniela Santanchè, che Lassini lo ha anche invitato a casa, e Tiziana Maiolo, anti-giudici da sempre e nemica della Moratti. Ha l’appoggio del parlamentare Giorgio Stracquadanio, che si tiene un passo indietro, e conta su agguerriti consiglieri di zona che corrono a iscriversi alla Associazione dalla parte della democrazia che Lassini presiede. Tutti pronti ad aiutare l’uomo che ha paragonato i magistrati ai brigatisti. [...]» (Franco Vanni, “la Repubblica” 22/4/2011).