Claudio Fabretti, Leggo 21/4/2011, 21 aprile 2011
PER I LORD SOLO POSTI IN PIEDI
PER I LORD SOLO POSTI IN PIEDI -
Tempi duri per i Lord inglesi. Nel mondo sono rimasti in pochi, ma nel Parlamento di Londra sono troppi. Tutta colpa della solerzia del premier David Cameron, che, da quando si è insediato al numero 10 di Downing Street, ha iniziato a sfornare nuovi «Pari» a ripetizione. Col risultato che ora la Camera dei Lord è «full», piena.
Con l’arrivo di 117 personalità di nomina politica in meno di un anno, il ramo del parlamento non elettivo di Westminster è diventato più affollato di Piccadilly Circus nelle ore di punta. Così per i discendenti dei feudatari diretti della Corona è sempre più difficile lavorare: mancano gli scranni di pelle rossa in aula, in biblioteca non c’è spazio e per uno spuntino al ristorante bisogna sopportare file chilometriche.
Paradossalmente, a segnare la fine della Camera dei Lord caldeggiata dal laburista Gordon Brown, sarebbe proprio il suo successore conservatore: «Il timore è che Cameron la stia inconsapevolmente distruggendo attraverso il volume delle nomine», sostiene Meg Russell, direttore della Unità Costituzionale dell’Università di Londra. Del resto, lo stesso vicepremier liberal-democratico Nick Clegg vorrebbe rendere elettivo anche il secondo ramo del Parlamento. Ma il rischio è che, nel frattempo, la Camera sia «troppo pesante per funzionare», con i suoi 831 membri contro i 666 di dieci anni fa. E chissà se nel Regno Unito qualcuno esclamerà «God save the Lords».