[UNA GALANI], La Stampa 19/4/2011, 19 aprile 2011
Un prezzo “equo” del barile? Per Riad è vicino a 100 dollari - Isovrani dell’Arabia Saudita hanno creduto per molto tempo di sapere quale dovesse essere il prezzo «equo» del petrolio
Un prezzo “equo” del barile? Per Riad è vicino a 100 dollari - Isovrani dell’Arabia Saudita hanno creduto per molto tempo di sapere quale dovesse essere il prezzo «equo» del petrolio. Prima che scoppiassero le sommosse ai confini, il Regno aveva ribadito la sua tradizionale valutazione tra i 70 e gli 80 dollari al barile. Recentemente, però, gli impegni presi dal governo in direzione di un massiccio incremento della spesa su tutti i fronti, dall’edilizia residenziale alla polizia religiosa, stanno determinando un netto aumento della spesa di bilancio. Guarda caso, ora i sauditi ritengono che sul mercato vi sia un eccesso di offerta - e il prezzo equo sembra destinato a diventare più caro. Certo, l’interruzione delle forniture dalla Libia e il rischio che problemi analoghi emergano altrove hanno spinto i prezzi ben oltre il fabbisogno dei sauditi, portandolo a circa 123 dollari al barile per il Brent e a 109 per il Wti. L’Arabia Saudita non ha interesse a tenere i prezzi talmente alti da mettere a rischio l’economia globale, irritare gli alleati occidentali e fornire incentivi allo sviluppo di combustibili alternativi. Se però il livello di spesa più elevato dovesse diventare la norma e i sauditi volessero evitare di aumentare il proprio debito o di intaccare le riserve in valuta estera, dovranno evidentemente adeguare la propria idea di prezzo equo. Anche se in futuro la spesa dovesse scendere, le previsioni di rincaro sarebbero avvalorate da un altro fattore interno: la crescita esplosiva del consumo di petrolio all’interno del Paese, che secondo le stime di Banque Saudi Fransi sarebbe aumentato del 27% dal 2007. Il livello record della spesa e l’aumento del consumo di petrolio interno dei sauditi - che secondo alcune stime equivale a circa il 15% della produzione nazionale - sembrano indicare che i problemi interni costringeranno il Paese a rivedere la propria idea di prezzo equo avvicinandola ai 100 dollari al barile. I Paesi consumatori faranno bene a prenderne atto.