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 2011  aprile 19 Martedì calendario

PARMALAT, ASSOLTE QUATTRO BANCHE STRANIERE —

Svanisce lo spettro della confisca storica da 120 milioni di euro che minacciava le quattro banche internazionali imputate di aggiotaggio informativo nel crac Parmalat. Ieri i giudici della seconda sezione penale del tribunale di Milano hanno assolto Deutsche Bank, Morgan Stanley, Bank of America e Citigroup accusate di aver ingannato con comunicati falsi i risparmiatori che investivano sui bond della Parmalat fornendo prima del crollo del 2003 false informazioni sulla situazione dell’azienda di Collecchio. I pm Francesco Greco, coordinatore del pool che indaga sui reati finanziari, Eugenio Fusco e Carlo Nocerino ritenevano i quattro colossi del credito mondiale colpevoli, in base alla legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, di non aver predisposto le strutture interne necessarie ad evitare che i loro dipendenti potessero agire ai danni del mercato. Per questo motivo, i magistrati avevano chiesto una sanzione da 900 mila euro per ciascun istituto e la condanna da un anno a un anno e 4 mesi per i manager coinvolti, Carlo Pagliani, Paolo Basso (Morgan Stanley), Marco Pracca, Tommaso Zibordi (Deutsche Bank), Paolo Botta (Citi) e Glaime Cardi (Credit Suisse). I giudici, invece, hanno assolto tutti, come era accaduto per i manager di Bank of America che erano stati giudicati separatamente. Le quattro banche internazionali erano alla sbarra per le operazioni precedenti al fallimento della Parmalat, avvenuto nel dicembre 2003. Come il bond da 350 milioni emesso da Deutsche, il private placement di Morgan Stanley e l’operazione Buconero di Citi. Le banche (insieme ad altre coinvolte in un primo momento) avevano raggiunto accordi transattivi con circa 40 mila risparmiatori riconoscendo fino al 30%dell’investimento fatto acquistando le obbligazioni. Evidente la soddisfazione tra i molti avvocati difensori che affollavano l’aula alla lettura della sentenza da parte del presidente Gabriella Manfrin. Per Francesco Isolabella, che assiste Deutsche, si tratta di «una sentenza importantissima» emessa da giudici «coraggiosi di fronte a tali e tante pressioni» , mentre Guido Alleva, anche lui legale della banca tedesca, elogia «indipendenza e libertà» dei giudici milanesi e Nerio Diodà, che ha assistito Citigroup, parla di «atto di giustizia vera» . Morgan Stanley, difesa dalla professoressa Paola Severino, si limita a un «siamo soddisfatti» e Citibank ricorda di aver «sempre sostenuto di essere stata defraudata da Parmalat» . Se per la Procura, che pure aveva visto Nextra e Ubs e alcuni loro manager patteggiare una sanzione di 500 mila euro e una confisca di 1 milione di euro a testa e il patron Calisto Tanzi condannato a 10 anni in appello per aggiotaggio, si trattava di una «indagine doverosa» . Sarcastico il professor Renato Palmieri che ha assistito la Camera di Commercio di Milano costituitasi parte civile: «Evidentemente per i giudici di Milano le banche devono essere libere di assistere i propri clienti anche attraverso una comunicazione distorsiva al mercato» .
Giuseppe Guastella