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 2011  aprile 19 Martedì calendario

AGANOOR POMPILJ, VITTORIA (1855 - 1910)


La famiglia Aganoor è di nobili origini armene, passata in Persia nel XVII secolo. Nel 1813 il conte Abramo Aganoor sposa Maria Teresa Moorat, e dall’unione nascono tre figli: Giovanni, Virginia, Edoardo. Sono loro che metteranno radici in in Europa, dapprima a Parigi, e poi a Venezia (ma mantengono la nazionalità inglese). Edoardo sposa nel 1847 la milanese Giuseppa Pacini, istitutrice della sorella Virginia, a lui maggiore di quattro anni. Dall’unione nascono cinque figlie: Angelica, Maria, Elena, Vittoria (26 maggio 1855), Virginia. Edoardo non ha i nervi saldi, e un po’ tutte le figlie ereditano in un modo o nell’altro le sue peculiarità, in special modo Maria, che morirà pazza. La famiglia abita una bella palazzina detta "casa degli Armeni" in Prato della Valle, a Padova. Vittoria è nevrotica e meteoropatica, dotata di carattere battagliero e ribelle, ma sarà l’unica a rimanere attaccata alla famiglia. Studia privatamente con l’Abate Giacomo Zanella (1820-1888) a Padova, in seguito a Napoli - dove la famiglia si trasferisce dal 1874 al 1884 - con Enrico Nencioni, redattore del Fanfulla della domenica. Qui frequenta De Gubernatis e Matilde Serao, Salvatore Di Giacomo, Onorato Fava, Francesco De Sanctis, ma riceve sempre le visite dell’Abate Zanella. E’ in corrispondenza anche con Antonio Fogazzaro, Angiolo Orvieto, Neera, Eugenio Checchi (direttore del Fanfulla della domenica). Collabora a La Nuova Antologia, La gazzetta della domenica, Il corriere del mattino letterario. Nel 1884 esce una sua poesia, "Risveglio", sul Fanfulla della domenica ed ottiene subito la notorietà. Tuttavia la sua prima raccolta di versi, Leggenda eterna, uscirà solo nel 1900, dedicata alla madre, morta l’anno precedente. Le si attribuiscono alcuni amori giovanili (tra i quali anche un fidanzamento) e la frequentazione di personalità dell’ambiente letterario: Cesare Pascarella, Francesco Cimmino, Domenico Gnoli, Enrico Nencioni: la corrispondenza con quest’ultimo è firmata Fadette (Vittoria) e Landry (Nencioni). Ma è il rapporto con il conte Gnoli, alquanto controverso, di cui si parla nell’ambiente letterario. Gnoli è Bibliotecario della Biblioteca Vittorio Emanuele, poi direttore de La Nuova Antologia, poi Rivista d’Italia; si firma Dario Gaddi e inizia il carteggio con Vittoria nel 1898; al suo successivo disinteresse risponde con un nuovo pseudonimo, Giulio Orsini, pubblicando "Fra terra ed astri" dove chiaramente la figura femminile è Vittoria Aganoor: la quale, come tutti, ritiene che l’Orsini sia un giovane poeta nascente. Ma ormai Vittoria è irraggiungibile. Il 28 novembre 1901 infatti sposa a Napoli il marchese Guido Pompilj, deputato di Perugia e sottosegretario agli Esteri. Per i successivi nove anni Vittoria vive a Perugia (la coppia abita in piazza Danti, nel Palazzo Conestabile della Staffa), dove continua il suo percorso letterario, ma non solo: viaggia e tiene conferenze. Nel 1906 esce la poesia "Parabola" su Il Giornale d’Italia, anonima, e diventa un caso letterario: si tratta di una satira e nessuno pensa sia di una donna. Il 7 maggio 1910 una malattia incurabile la porta alla tomba; il marito dal dolore si spara un colpo di rivoltella sul suo cadavere il giorno seguente la sua morte. Le poesie di Vittoria Aganoor verranno ripubblicate in una raccolta completa da Le Monnier nel 1912.