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 2011  aprile 19 Martedì calendario

121. L’Auto Dal 24 settembre 1905 (a. V, n. 1) §L’Auto d’Italia§. Sottotitolo Rivista quindicinale illustrata dell’automobilismo in Italia e all’estero poi Unica rivista italiana d’automobilismo poi Organo ufficiale dell’Automobile club italiano poi Organo ufficiale dell’Automobile club di Milano poi Rivista settimanale illustrata per l’incremento dell’automobilismo

121. L’Auto Dal 24 settembre 1905 (a. V, n. 1) §L’Auto d’Italia§. Sottotitolo Rivista quindicinale illustrata dell’automobilismo in Italia e all’estero poi Unica rivista italiana d’automobilismo poi Organo ufficiale dell’Automobile club italiano poi Organo ufficiale dell’Automobile club di Milano poi Rivista settimanale illustrata per l’incremento dell’automobilismo. Luogo Milano. Durata 1° maggio 1901 (a. I, n. 1) - 5 agosto 1906 (VI, n. 31*) Periodicità Quindicinale poi settimanale. Direttore Beniamino Gutierrez-Diaz Gerente G. Missaglia poi nessuno, poi Sante Invernizzi poi Edoardo Casati Editore Casa editrice dr. Francesco Vallardi poi Tipografia G. Martinelli e C. poi Casa editrice dr. Francesco Vallardi poi Beniamino Gutierrez-Diaz (direttore proprietario) poi A. Bontempelli poi Società L’Auto d’Italia Stampatore Milano, Tipografia G. Martinelli e C. poi Tip. Dr. G. Martinelli e C. poi Soc. Tip. Editrice Popolare poi Tip. Ettore Padoan poi Stab. Tip-lit. Gius. Civelli Pagine Da 12 a 20. Formato 29x22 cm. poi [microfilm] Note La numerazione delle pagine è progressiva; contiene illustrazioni e fotografie. Si tratta di un periodico illustrato con molte rubriche e pubblicità. Molto significativi i disegni tipicamente liberty illustranti l’auto nelle sue molteplici espressioni. Gli argomenti trattati sono tra i più vari: automobili, motociclette, aeroplani, novità del settore automobilistico, tecnica motoristica, competizioni sportive, saloni dell’automobile, legislazione sull’auto, pronto soccorso, turismo, notizie utili agli automobilisti, piccola posta ecc. Nel numero d’esordio ecco come la rivista si presenta al pubblico nell’editoriale del primo numero: "Nascendo in coincidenza del Giro d’Italia in automobile e della I Esposizione internazionale dell’automobile a Milano, due solenni avvenimenti che segnano l’ingresso officiale e definitivo dell’Italia nel movimento automobilistico internazionale, L’«Auto» obbedisce non alla sollecitazione di qualche interesse particolare che vuol prevalere, ma solo alla volontà di un editore che a traverso di un nuovissimo sport scorgendo il principio di una trasformazione nei mezzi di locomozione e una complessa e feconda lotta nella tecnica e nell’industria, lancia al momento opportuno un libero organo atto a soddisfare senza alcuna limitazione gli interessi tanto sportivi quanto industriali" (Ai lettori, 1° maggio 1901). Nel primo numero pubblica anche un articolo sul Giro d’Italia in automobile, scritto dalla celebre penna del «Corriere della sera» Augusto Guido Bianchi organizzatore, per conto del giornale di Luigi Albertini, della corsa; e uno scritto su La I Esposizione internazionale dell’automobile organizzata da Enrico Minetti. Sull’esposizione milanese interviene nel numero successivo l’ingegnere Somalvico con La I Esposizione internazionale dell’automobile a Milano (15 maggio 1901). Particolarmente interessanti gli scritti apparsi in quel 1901 sul codice della strada e sull’uso dell’esame di idoneità alla guida introdotto proprio in quell’anno. Ricordiamo: Il nuovo regolamento per la circolazione degli automobili sulle strade ordinarie (1° ottobre 1901) e L’applicazione per la circolazione degli automobili (15 dicembre 1901) a firma John Sportman. Sarà invece la giunta capitanata da Ettore Ponti che regolamenterà a Milano la circolazione stradale nel 1905: Comune di Milano. Regolamento governativo di polizia stradale (27 aprile 1905). Altri articoli riguardano invece: il problema della mancanza di una segnaletica stradale, così La segnalazione delle strade (1° maggio 1902) e I cartelli indicatori del T.C.I. (4 marzo 1906); la circolazione dei veicoli all’estero: La circolazione degli automobili nei diversi Stati (17 giugno 1906), a firma dell’avvocato Cesare Gioia Gatti, tra i fondatori della FIAT nel 1899; la necessità di realizzare dei punti di rifornimento di carburante come segnala lo scritto di Vittorio Costa Una grande società cooperativa fra consumatori (1° dicembre 1901), con una entusiastica risposta del principe Scipione Borghese, futuro vincitore nel 1907 su Itala, assieme al giornalista Luigi Barzini ad al meccanico Ettore Guizzardi, del raid Pechino-Parigi. Altri argomenti riguardano invece: l’addestramento degli chauffeurs e le scuole maggiormente adatte alla loro preparazione, l’oppressivo fiscalismo verso l’auto, le problematiche relative agli idrocarburi, l’attività di organizzazioni come l’ACI o il TCI, gli articoli commemorativi di personaggi scomparsi come quello apparso in memoria del conte Emanuele Cacherano di Bricherasio, alto esponente dell’ACI e fondatore, tra gli altri, della FIAT nel 1899 (6 ottobre 1904). Tra gli articoli riguardanti l’industria dell’auto, ci limitiamo a segnalarne qualcuno relativo ad imprese nazionali: Industria italiana. Parliamo oggi di un’importante fabbrica milanese, la ditta Isotta Fraschini e C (1° giugno 1902); Il re visita la FIAT (15 settembre 1902); Lo stabilimento Bianchi (27 aprile 1905); La fabbrica d’automobili Zust (11 febbraio 1906); Automobili Brasier (Fides) (18 e 25 febbraio 1906). Interessanti i pezzi sulla fondazione dell’Automobile club di Milano - sorto nel 1903 - e sull’esposizione internazionale che si sarebbe dovuta tenere nel capoluogo lombardo nel 1905 e che si svolse invece nel 1906: L’esposizione di Milano del 1905 e l’automobile (16 febbraio 1903); L’automobilismo nella mostra internazionale del 1905 (16 maggio 1903); L’esposizione di Milano (16 giugno 1903); Il rinvio dell’esposizione di Milano (28 gennaio 1904); L’esposizione di Milano e la sezione automobilistica (1° aprile 1906); L’esposizione di Milano inaugurata (29 aprile 1906); Le feste aereonautiche e automobilistiche di Milano (6 maggio 1906). Nello spazio dedicato all’aereonautica ricordiamo: Il pallone Santos-Dumont (1° agosto 1901); L’avviatore del signor Roze (1° dicembre 1901); L’incendio del pallone "Pax" (1° giugno 1902); La caccia al pallone, il convegno e la partenza dal Club (9 giugno 1904). Tra i collaboratori di maggior rilievo, oltre al già ricordato Augusto Guido Bianchi, possiamo citare il socialista Claudio Treves, autore di uno scherzoso articolo relativo alla necessità di democratizzare l’auto (Gli amici dell’automobile e dell’auto, 5 gennaio 1905), gli scrittori Marcel Prévost (Gli insegnamenti dell’automobile, 4 febbraio 1906) ed Enrico Corradini (Il genio del noviziato. Per la corsa di Brescia, 5 agosto 1906), oltre alle firme del «Mattino» Matilde Serao (Le donne amanti dello sport, 18 febbraio 1906), Giuseppe Antonio Borgese (Un re ai giuochi olimpici, 7 gennaio 1906) e Mario Morasso. Un posto a parte merita il capitano di Stato Maggiore Giulio Douhet, futuro generale e stratega di successo ( A proposito del treno renard, 4, 11 e 18 agosto 1904). Infine diamo notizia di una querelle che divise automobilisti e letterati relativamente al sesso dell’auto: Di quale sesso sono gli automobili (1° ottobre 1901) a firma Nietta, o quello tratto da «Le Temps» dal titolo Il segreto dell’automobile (1° dicembre 1901).