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 2011  aprile 17 Domenica calendario

ALLE RADICI DEL SISTEMA FINMECCANICA

Affidereste una società del comparto difesa da 18,7 miliardi (miliardi non milioni) di euro a un “esperto in mangime”?
La risposta a questa domanda fornita pochi giorni fa dal Governo Berlusconi, è stato un sì convinto. E così Pierfrancesco Guarguaglini, uno dei simboli della gerontocrazia italiana nel mondo, è stato confermato alla presidenza di Finmeccanica nonostante la sua tenera età di 74 anni. Nominato per la prima volta nel 2002 alla guida del colosso della tecnologia militare italiana, il manager di Castagneto Carducci è riuscito, nonostante le indagini del presente sui suoi manager e su sua moglie, e quelle del passato su di lui, ad ottenere la riconferma alla guida di un gruppo che vanta in Italia oltre 42.500 addetti, e 75.200 dipendenti in tutto, con ricavi per 18,7 miliardi di euro e ordini per 22,5 miliardi di euro”.
E IN TUTTO QUESTO cosa c’entra il mangime? Per capirlo bisogna ripescare una vecchia informativa della Guardia di Finanza del 1997 depositata nell’inchiesta della Procura di La Spezia sugli affari tra Guarguaglini e Pierfrancesco Pacini Battaglia, il celeberrimo “Banchiere un gradino sotto Dio”, come lo aveva definito Antonio Di Pietro quando era emerso il suo ruolo nelle tangenti Eni nel 1992. Mentre il processo Eni si è concluso per Pacini Battaglia con una condanna definitiva a sei anni, quello di La Spezia è finito con una doppia archiviazione. La stessa Procura chiese di archiviare l’indagine perché: “Il proposito di Pier Francesco Guarguaglini non risulta abbia mai avuto concreta esecuzione, concernendo le conversazioni intercettate e riportate nella nota dello Scico, solo espressione di intenti futuri e ancora generici”. Insomma il manager non era riuscito a portare a termine i suoi piani. L’attività della Guardia di Finanza offre però spunti molto interessanti per capire la personalità del manager pubbico al quale è affidata una società quotata che ci rappresenta nel mondo. Secondo quell’informativa dello Scico riportata in luce da un’inchiesta trasmessa all’interno di Report di Paolo Mondani e poi approfondita da una serie di articoli di Claudio Gatti sul Sole 24ore, “l’accertamento ha permesso di confermare quanto già esposto circa il disegno criminoso posto in essere dal sodalizio Pacini-Guarguaglini, chiarendone le modalità operative e individuando le strutture societarie utilizzate. In particolare, dall’esame svolto è emerso, in maniera chiara e inequivocabile, il disegno criminoso ideato dal Pacini Battaglia con la partecipazione del Guarguaglini , rivolto a controllare, tramite alcune società lussemburghesi certe aziende italiane (Trs, Magint, Neftel)... Tale attività... era rivolta a sfruttare l’ormai prossima nomina del Guarguaglini quale "numero uno" dell’Alenia Spa.
IN PRATICA, il Guarguaglini, una volta ricevuta la nomina, avrebbe elargito commesse alle società controllate anche dal medesimo, tramite le societa costituite insieme al Pacini. Così facendo, il sodalizio in indagine avrebbe distratto, di volta in volta, parte delle disponibilità economiche dell’Alenia Spa, senza in alcun modo figurare”.
La Guardia di Finanza non era arrivata a queste conclusioni senza elementi. Nell’informativa si riporta un’intercettazione tra Guarguaglini e Pacini Battaglia nella quale si parla di un appalto che Alenia dovrebbe dare a una società che - secondo la Finanza - era controllata da Pacini e Guarguaglini e da altri soci, la Magint. E poi si parla della Trs, che allora come oggi, è guidata da Vincenzo della Spina, citato nella conversazione intercettata.
Guarguaglini : “Bisognerebbe fare una riunione con Della Spina”.
Pacini Battaglia: «Quando vuoi?»
G: “E è possibile venerdì... Della Spina sta per avere un ordine di 3/400 milioni direttamente dall’Alenia...”.
PB: “Lo prende come Trs?”.
G: “No, lo fa in Magint”.
PB: “Ah. Perché noi si era detto che Della Spina lo lasciamo solo alla Trs e non lo facciamo occupare tanto dalla Magint...”. (...) PB: “Sai cosa si fa? Fra me e te, si chiude la Magint e si passa tutti gli ordini alla Trs. E si carica la Trs. Perché guardiamo di capirsi fra me e te: io sono convinto che gli ordini che l’Alenia fa alla Magint li può risolvere tranquillamente la Trs... E se non sei convinto.....ricordati bene che la Trs, se tu gli dai fuoco e noi si riesce ad aiutarla, è un’azienda che ti può rendere comodamente un miliardo, due miliardi l’anno!”.
G: “Dal primo anno facciamo due miliardi di base”.
NONOSTANTE la pubblicazione sul Sole 24 ore delle intercettazioni, nessuno ha chiesto conto al manager pubblico. Nemmeno dopo avere scoperto una circostanza inquietante: la Trs, che la Guardia di Finanza allora considerava parte del disegno criminoso, avrebbe ricevuto negli ultimi anni da Finmeccanica, commesse per un centinaio di milioni di euro, da sola o in consorzio con altre imprese. Il Fatto Quotidiano ha scoperto che nell’informativa della Guardia di Finanza sono citate altre conversazioni nelle quali Guarguaglini afferma che il presidente di una società amica, (Tesis Spa) Paolo Neri, avrebbe ottenuto un appalto da un miliardo garantendo il 10 per cento, pari a 100 milioni, all’ex ministro Scotti. Questa vicenda non è stata riscontrata e quindi non ha alcun rilievo penale ma è interessante riportare le parole di Guarguaglini perché sono indicative della cultura aziendale del presidente di Finmeccanica.
Guarguaglini: "Scotti il ministro...Paolo ha detto senti... qui abbiamo anche clienti italiani, allora l’ha portato da De Benedetti in persona, Paolo... no... il quale davanti a lui ha telefonato a Caio (manager Omnitel Ndr) ... quindi Paolo e stato urgente-mente chiamato da quello a cui aveva fatto questa offerta della Olivetti, dicendo che su ordine di Caio dovevano cercare di chiudere alla svelta quest’ordine, che sarebbe un miliardo... allora a (...) un miliardo praticamente il discorso è questo: 100 milioni Ii piglia Scotti perché ha chiesto il 10 per cento (...)500 diciamo, sono Ie spese e 300 sono di mangime".
Ma di chi era la Tesis?
Secondo la Guardia di Finanza - a sentire le parole dette nelle intercettazioni da Pacini Battaglia - sarebbe stata compartecipata proprio da Pacini e da Guarguaglini.