Ilaria Bellantoni, Novella 2000, n. 14, 07/04/2011, pp. 54-58, 7 aprile 2011
Martina Colombari, ne La vita è una (Rizzoli), racconta la prima volta con Alberto Tomba. «Eravamo a Milano, all’hotel Washington, come sempre mi accompagnava mia madre
Martina Colombari, ne La vita è una (Rizzoli), racconta la prima volta con Alberto Tomba. «Eravamo a Milano, all’hotel Washington, come sempre mi accompagnava mia madre. Andammo a cena tutti insieme, poi tornammo in albergo e lui mi invitò nella sua stanza: “Non restarci tanto”, disse lei. Entrati in camera, ci catapultammo sul letto e quella fu la mia prima volta». La madre non si accorse di nulla. «Perché succedeva spesso che io e Alberto passassimo qualche oretta insieme nelle camere degli hotel e non succedeva mai niente. Si vede che quella volta non si intuiva granchè dalla mia faccia. Forse perché neanche io avevo capito cosa fosse accaduto esattamente: avevo 16 anni. A mia madre lo confessai un mese dopo. Capì». Finita la storia con Tomba cominciò a divertirsi. «Avevo 20 anni e dopo tre passati con Alberto ho avuto il rifiuto della coppia: ho iniziato a volare di fiore in fiore senza vergogna. È stata una reazione. Tra me e lui c’erano nove anni di differenza, tanti quanti ce ne sono tra me e mio marito. Ma a sedici anni hanno un peso, a 36 neanche li noti e io avevo proprio bisogno di riprendermi la mia giovinezza». Ha scritto che non crede all’amore eterno. «È vero: cambiamo, evolviamo e vorremmo vivere mille vite. Io e Billy siamo consapevoli che quello che siamo consapevoli che quello che siamo ora non lo saremo tra 30 anni. Una volta, ai tempi dei nostri genitori, non c’erano tentazioni. Si rimaneva insieme perché la realtà quotidiana era il cortile di casa e se non conosci non sei tentato. Noi ci metteremmo la firma per rimanere insieme tutta la vita però sappiamo che c’è un’incognita: non è detto che possiamo stancarci o non sopportarci più […]». Infatti a un certo punto si sono separati. «Storia vecchia. È successo dieci anni fa, non eravamo neanche sposati, ma in crisi sì. Mi sentivo trascurata e decidemmo di prenderci una pausa uno dall’altro. In quella fase mi imbattei in Sardegna in Valerio Morabito, figlio di una famiglia di costruttori, un conquistatore nato. Un’avventura che durò poco e niente. Anche Billy ebbe la sua storiella. Dopodichè tornammo insieme». Si sposarono e fecero la luna di miele a Villa Certosa. «Billy giocava nel Milan, Berlusconi ci ha messo a disposizione la sua villa perché ha un gran cuore. E noi abbiamo accettato, tutto qui. Poi quello che si dice sia accaduto nella stessa villa in seguito è discutibile, ma quello che succede a casa sua sono affari suoi».