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 2011  aprile 15 Venerdì calendario

DEBITO GRECO A RISCHIO RISTRUTTURAZIONE - WASHINGTON

Proprio quando i Grandi del mondo si riuniscono al capezzale dell´economia, riaffiorano i timore di un default della Grecia, si riaccendono le tensioni in Portogallo, la Bce non esclude altri rincari dei tassi, il Fmi lancia l´allarme-lavoro e la Banca Mondiale quello sui poveri. Chiusi nella residenza di Francia a Washington, i ministri e i governatori, in un doppio vertice del G20 e del G8, cercano soluzioni ad una crisi complessa, con mille implicazioni. Quelli europei devono fare i conti con i nuovi guai di Atene, che è già stata "salvata" un anno fa e con quelli di Lisbona.
Il ministro tedesco Schauble non esclude una ristrutturazione del debito greco se l´accertamento sui conti del paese proverà che l´indebitamento è "insostenibile"; come lui la pensa anche Standard&Poor´s. Alla sola ipotesi l´euro subisce un brusco, temporaneo calo (fin sotto 1,44 verso il dollaro) e il rendimento dei bond sfonda per la prima volta quota 13%, il top dall´ingresso nell´euro. Il numero uno del Fmi Strauss Kahn cerca di rassicurare, dice che il paese «ce la può fare». La francese Lagarde nega che sia «in discussione» l´ipotesi della ristrutturazione e un freno ex post arriva pure da fonti berlinesi. Ma tant´è. Al dunque, Atene finisce per trascinare nelle tensioni anche il Portogallo, in attesa di un salvataggio da 110 miliardi: «Ci stiamo lavorando», assicura Strauss Kahn; una missione di esperti Fmi sta partendo per Lisbona e lunedi inizierà il check ai conti pubblici. Ma intanto i titoli decennali sfondano il record storico dell´8,89, i biennali salgono fino al 9,33%. Impazzano anche gli spread di entrambe i paesi, cioè il differenziale con i bund tedeschi: quello greco schizza a quota 985, il portoghese a 599.
In questo contesto, il membro italiano della Bce, Lorenzo Bini Smaghi, lascia intravedere nuovi aumenti dei tassi in Europa: «Dipenderà dall´andamento dell´attività economica e dall´inflazione». La prima sostenuta, ma disuguale e comunque «non come la vorremmo perché il problema è lavoro, lavoro, lavoro», secondo l´analisi di Strauss Kahn che aggiunge: «siamo ancora in crisi»; la seconda destinata a restare sopra il target del 2% per tutto l´anno, stando all´ultimo Bollettino di Francoforte. Accanto agli squilibri europei ci sono quelli globali, con le economie avanzate in lieve ripresa e le emergenti in pieno boom che fanno da traino: il G20, nella cena che apre un summit destinato a durare per tutta la giornata di oggi, vuole sanarli attraverso speciali "indicatori" che dovrebbero funzionare da campanelli d´allarme.
Il G8, che pure si riunisce nel pomeriggio, guarda invece ai distrastri nucleari del Giappone e ai rivolgimenti in Africa e del Medio oriente; teme i contraccolpi sul prezzo del petrolio e delle materie prime. La Francia preme per aiutare almeno la Costa d´Avorio; l´Italia con il ministro Tremonti si preoccupa del debito "atomico" e "geopolitico". Robert Zoellick, presidente della Banca Mondiale, mette sul piatto due numeri-brivido: in un anno i prezzi alimentari sono cresciuti del 36%; per questo dallo scorso giugno 44 milioni di persone sono scivolate nella povertà assoluta. Quelli che vivono con meno di 1,25 dollari al giorno, sono 1,2 miliardi nel mondo: un orologio piazzato di fronte alla sede del Fmi tiene il conto al secondo.
Tra i mille problemi da dipanare c´è anche la successione a Strauss Kahn, se questi decidesse di candidarsi alla presidenza francese. L´interessato giudica "irrilevante" parlarne ma i media inglesi già fanno il nome del papabile: l´ex premier Gordon Brown.