MASSIMO LUGLI , Repubblica 15/4/2011, 15 aprile 2011
SPRANGATE IN PIAZZA E POLITICA SU YOUTUBE QUEI DURI DI DESTRA IN LOTTA ANCHE TRA LORO - ROMA
Ha un occhio gonfio («ma me lo sono fatto in palestra, tiro di boxe») e zoppica appena un po´. Nessuna traccia di sangue sui jeans slavati che, probabilmente, ha cambiato dopo il ricovero. Per uno che è stato appena gambizzato, Andrea Antonini, 40 anni, laurea in economia e commercio, moglie e una figlia piccola, una vita dedicata all´estrema destra e alla militanza di strada, sembra decisamente in forma. Che sia un tipo tosto, del resto, si capisce subito: fisico da lottatore, accento romano ma italiano impeccabile, gran tatuaggio multicolore sull´avambraccio sinistro che si affretta a coprire tirandosi fino al polso la manica del maglione beige. Non fa la vittima e non la butta neanche troppo in politica come, del resto, avevano già fatto i suoi camerati o "cameragni" per usare il termine con cui i duri e puri di Forza Nuova bollano quelli di Casa Pound e il loro "fascismo sociale".
«Non mi fare le domande da questurino....» replica Andrea a un cronista che insiste a chiedere qualche dettaglio in più sulla scarsissima ricostruzione della Digos. Poi, a malincuore, si arrende: «Ero in motorino, davanti all´Euclide, uscivo dal Municipio e mi si è accostato un altro scooter con due a bordo. Ho rallentato, mi hanno sparato due colpi e sono scappati. Io sono tornato davanti al municipio e mi hanno soccorso». Poi attacca col discorso che, evidentemente, si era preparato: «Episodi del genere non fermeranno la nostra attività, la nostra lotta... È ora che chi vuole soltanto distruggere venga messo definitivamente da parte». Fine del comizietto davanti al pronto soccorso e via, con un codazzo di camerati tutti ugualmente gentili e disponibili, nonostante il look da tafferugli allo stadio, per andare con la polizia a un sopralluogo sul posto del ferimento.
Se esiste un fascismo del terzo millennio, di sicuro Andrea Antonini ne è un esempio lampante, un personaggio yin e yang, pieno di contraddizioni e, a suo modo, intrigante: mediatico, attivissimo, sempre in bilico tra istituzioni e piazza, uno che non si tira indietro davanti alle sprangate ma neanche al dibattito. Il curriculum vitae è dritto come un fuso: inizia la militanza nel Fronte della Gioventù di Monza a 16 anni, fascista senza sconti, si diploma, si laurea (con la specializzazione in politica economica) si sposa ma il suo cuore batte per la politica. Si muove soprattutto nella zona del Prenestino: attivissimo. Nel 2002 entra nella segreteria politica del presidente della Regione Lazio Francesco Storace e ci resta per tre anni ma, presto, le loro strade si dividono. È un divorzio senza traumi tanto che Storace stesso, oggi, parla di «rapporti cordiali». Come tanti camerati un po´ allo sbando, Antonini approda a Casa Pound che, con l´occupazione di un palazzo di via Napoleone III, all´Esquilino, si sta conquistando un seguito e uno spazio nell´arcipelago dell´estrema destra capitolina. Partecipa alle occupazioni di case sfitte, combatte la battaglia per il mutuo sociale, va a vedere le partite della Roma sotto lo striscione nero con la scritta "Padroni di casa" e nel frattempo scala la gerarchia dell´organizzazione di cui oggi è vicepresidente nazionale. Anche Casa Pound, nel frattempo, cresce e si diffonde in tutta Italia creando fastidi e dissapori sempre più aspri con gli altri gruppi, a cominciare da Forza Nuova che non digerisce il terzomondismo e il velleitariso un po´ anarcoide dei "cameragni". «Abbiamo 4 mila militanti di cui 1500 a Roma» sostiene Simone Di Stefano, l´altro luogotenente del leader Gianluca Iannone ma si tratta di una stima, a dir poco, generosa.
Nel 2008, Andrea Antonini si candida alle comunali alla carica di presidente del XX municipio, come indipendente, nella lista della Destra-Fiamma Tricolore, raccoglie 3300 voti e poi, come gli altri di CasaPound, passa al Gruppo misto. Lo nominano presidente della commissione trasparenza e non salta una seduta anche se per vivere lavora alla Astral, una ditta di manutenzione stradale e ha perfino il tempo di fare militanza sindacale nella Ugl. Appare su Youtube, in giacca slacciata e fare compunto, in un dibattito sul degrado in cui argomenta niente male ma, nel frattempo, viene indagato per il blitz alla trasmissione "Chi l´ha visto?" (coi filmati diffusi via mail dagli stessi militanti dell´organizzazione) ed era sicuramente a piazza Navona durante i violenti scontri con gli studenti di sinistra. Lo yin e lo yang, il computer e la spranga, il dibattito e le botte. Una linea politica polimorfa che alla fine, potrebbe aver infastidito qualcuno. Qualcuno che magari, ha anche lui un cuore che batte a destra.