Giovanna Gabrielli, il Fatto Quotidiano 15/4/2011, 15 aprile 2011
IL FATTO DI IERI 15 APRILE 1961
IL FATTO DI IERI 15 APRILE 1961 - “Una banda di furiosi cinefili dal brillante avvenire”. Così vennero definiti quei “giovani turchi” che, nell’aprile ‘51 dettero vita, in un bureau al 146 degli Champs-Elysées, al mensile-cult “Les Cahiers du Cinéma”, bibbia della settima arte e laboratorio della rivoluzione della Nouvelle Vague. Artefici della magnifica avventura, André Bazin , critico di matrice sartriana, Doniol-Valcroze, seguace di Bunuel e il decano Erich Rohmer, formalista rigoroso. Crème di intellettuali a cui si aggiungeranno fuoriclasse come Truffaut, Godard, Rivette e Chabrol. Frutto dello straordinario milieu culturale della gauche parigina del dopoguerra, i “Cahiers”, mitica copertina gialla e manifesti di rottura contro la mediocrità della cinematografia dominante e dei critici salottieri, oltre a battersi contro tutti i cliché dell’estetica borghese, si propongono come vere e proprie lezioni di cinema, osservatorio speciale di tutte le nuove tendenze europee e d’oltreoceano. Icona per anni, nel mondo della cultura cinematografica, i nuovi “Cahiers” rossi, assorbiti dal gruppo anglosassone Phaidon Press, sono oggi un magazine patinato per consumatori d’élite. Lontani dal fascino di quella leggendaria revue d’avanguardia.