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 2011  aprile 15 Venerdì calendario

Listino Formigoni pieno di firme false Dieci indagati - Da Nicole Minetti, l’ex igienista dentale del Cavaliere, a Giorgio Puricelli, ex massaggiatore del Milan e fisioterapista personale del premier

Listino Formigoni pieno di firme false Dieci indagati - Da Nicole Minetti, l’ex igienista dentale del Cavaliere, a Giorgio Puricelli, ex massaggiatore del Milan e fisioterapista personale del premier. E’ per fare posto a loro, e pochi altri indicati all’ultimo momento da Silvio Berlusconi, se il famoso "listino blindato" del presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, fu sostenuto, secondo la Procura, da centinaia di firme false. Quasi 800 su 3.800. Così hanno appurato gli investigatori interrogando in questi mesi tutte le persone la cui firma appariva in calce alla presentazione della "lista regionale per la Lombardia". E di queste, almeno 770 non hanno riconosciuto né la loro scrittura né tanto meno di aver sottoscritto la lista dei consiglieri regionali "sicuri" del governatore lombardo. Una prova "granitica", così è stata definita dagli inquirenti, che ieri ha fatto scattare una decina di avvisi a comparire (che equivalgono a una contestuale iscrizione sul registro degli indagati) ad altrettanti consiglieri provinciali e comunali lombardi di varie provincie. Ovvero le persone individuate dal pm Alfredo Robledo come coloro che avrebbero certificato i falsi. Oggi dovrebbero essere consegnati nuovi provvedimenti e soltanto in serata si saprà il numero esatto degli indagati che verranno interrogati nei prossimi giorni. Il reato ipotizzato è quello di falso ideologico e materiale, punibile dai 2 ai 6 anni di reclusione. Ma la conseguenza più grave sarà, una volta conclusa l’inchiesta e depositati gli atti, la contestuale trasmissione delle risultanze investigative alla commissione elettorale della Corte d’Appello che, in via ipotetica, potrebbe perfino decidere di invalidare il risultato elettorale del 29 marzo 2010. Insomma, un terremoto politico nella regione dominata dal Pdl. Visto che, è emerso sempre dalle indagini, diverse firme false sarebbero comparse anche nella presentazione della lista ufficiale del Pdl "Berlusconi per Formigoni". L’inchiesta era nata anche in seguito a un esposto presentato dai Radicali che, attraverso una consulenza peritale avevano verificato l’esistenza di firme false nella presentazione del listino. Nonché alcuni recordmen delle autenticazioni. Come il consigliere provinciale Pdl di Milano Massimo Turci, che ne autenticò 140 in un colpo solo; o quello di Varese Franco Binaghi, che ne certificò 114; o quello di Brescia Emanuel Piona, 29. La Procura però è andata oltre, decidendo d’interrogare tutti i firmatari e scoprendo la gigantesca truffa politica. Come si ricorderà, la lista fu prima esclusa e poi riammessa dal Tar. «Noi vogliamo - dichiarò il radicale Marco Cappato - che s’indaghi non solo sugli autenticatori delle firme, ma anche sulla catena di comando che ha gestito la vicenda». In realtà sarà difficile che oltre ai responsabili dei falsi la Procura decida d’indagare anche i beneficiati delle liste e i loro responsabili. Saranno però gli interrogatori degli indagati a decidere il futuro dell’inchiesta che ha raccolto diverse testimonianze, non solo dei firmatari "fantasmi" ma anche di personaggi diventati noti alle cronache del Rubygate, come la segretaria della Minetti, Clotilde Strada.