Federico Fubini, La Stampa 15/4/2011, 15 aprile 2011
I SEGRETI DEL CASO LIBOR
La Sec e il dipartimento della Giustizia americano stanno indagando sempre più a fondo sullo strano caso del Libor, il tasso-bussola per le banche nel prestarsi denaro. Ubs, Bank of America, Citigroup e altri istituti sono sotto accusa. Il sospetto è che si sia formato un cartello fra le 16 grandi banche che ogni mattina a Londra forniscono a Thomson Reuters i dati sui loro tassi di mercato dai quali si calcola il Libor. Prima e durante la crisi avrebbero dichiarato saggi di finanziamento più bassi per non tradire le proprie difficoltà. Un giudizio di merito è prematuro, ma si può già prendere atto di due paradossi. Il primo è che il Libor, a cui sono legati prestiti per 10 mila miliardi di dollari e derivati per 350 mila miliardi, è fissato ogni giorno in privato (e in segreto) da un pugno di persone sconosciute al pubblico. Il secondo è che il loro potere dopo la crisi è aumentato con la concentrazione bancaria: i primi 25 istituti al mondo hanno oggi bilanci cumulati pari al 75%dell’economia globale.