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 2011  aprile 14 Giovedì calendario

Usa, aiuti di Stato alle casalinghe di Wall Street - Mamma America ha due portafogli, uno è segreto

Usa, aiuti di Stato alle casalinghe di Wall Street - Mamma America ha due portafogli, uno è segreto. E come certe mogli che nascondono i resti della spesa ai mariti, il conto segreto è per acquisti nascosti, qualche vizio, magari gli spiccioli per i capricci dei figli. Solo che il budget nascosto gestito direttamente dalla Federal Reserve ha qualche zero in più rispetto all’agendina di famiglia nascosta nel cassetto, e i figli capricciosi sono le mogli dei manager che hanno provocato il crac di Wall Street. Un crac, quello del 2008, da cui tutto sono usciti più poveri, eccetto loro. Ovviamente. Per capirsi, l’“altro budget” serve a congelare il denaro in attesa di tempi migliori, va da sé che quei conti si sono gonfiati a dismisura durante la crisi. Soldi che - a differenza del budget ufficiale, gestito dal presidente eletto e dal Congresso - sono distribuiti a pioggia, senza dover render conto dei criteri, da oscuri funzionari della Fed. È così che 220 milioni di dollari pubblici sono finiti nelle tasche della Talf. In Italia nessuno sa cosa sia la Talf, ma nemmeno in America. La Talf è una società che eroga prestiti per studenti e “aiuta” i contribuenti con altre spese minori, come l’acquisto della macchina. A gestirla due “casalinghe disperate”, Christy Mack e Susan Karches, mogli di due pezzi grossi della banca Morgan Stanley (uno è l’ex amministratore delegato Johnny Mack). Gente che, col suo modo disinvolto di fare affari, ha contribuito a mettere in ginocchio il Paese. È finita che la gente, rimasta senza un dollaro, ha cominciato a chiedere aiuto proprio alla Talf, ovvero alle due donne. Azione filantropica? Non proprio, perché le due si tenevano - a norma di legge - il 100% dei guadagni, e non si dovevano occupare delle eventuali perdite, visto che il 90% veniva assorbito proprio dalla Fed, ovvero di nuovo dai contribuenti. Risultato: le due casalinghe di lusso che avevano visto diminuire le entrate dei loro mariti, rimpinguavano le casse personali senza sforzi. E, dettaglio non da poco, senza nessuna esperienza. Com’è possibile? Essendo soldi segreti, nessuno era tenuto a spiegare a nessuno a chi venivano dati e perché. Poi è arrivato Barack Obama, che ha deciso di fare un po’ di chiarezza: il Congresso ha votato per l’apertura degli archivi segreti del periodo più nero. E sono venute fuori questo genere di storie. Nel mucchio, ne spiccano altre: la Fed ha dato 2,2 miliardi di dollari alla Korea Development Bank, un istituto di credito il cui unico obiettivo è promuovere lo sviluppo dentro i confini sudcoreani. Altri 35 miliardi sono finiti im prestito alla Banking Corporation of Bahrain, che apparentemente stava molto meglio dei derelitti fregati dalle banche americane. Poi ci sono questi 220 milioni regalati alle due casalinghe di Wall Street, che poi potrebbero essere di più: 150 milioni non sono mai tornati indietro e dei guadagni non c’è traccia. Ogni richiesta dei documenti legati alla Talf è sempre stata respinta al mittente. Qualcuno nasconde qualcosa, oltre ai soldi. Una spiegazione, poco elegante ma efficace, la dà Rolling Stone Usa, che ha ficcato il naso in questi affari sporchi uscendosene con un reportage scopiazzato ora dai giornali economici americani: «È come se Washington avesse fatto la lista di tutti quelli che non avevano bisogno di soldi, consegnando loro le chiavi del Tesoro». «Hanno dato denaro a gente fottutamente straricca. E per nessuna fottuta ragione». Ok, il linguaggio non è forbito, ma rende l’idea. Più circostanziato il commento di Gary Aguirre, ex nemico di Morgan Stanley, licenziato per voler vederci chiaro: «È come se avessero dato alla Talf un sacco di soldi per comprarsi delle auto. Senza però poi curarsi del costo di ogni singola vettura: 5.000 dollari? 500 mila?». A occhio, più la seconda.