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 2011  aprile 14 Giovedì calendario

IL BARBIERE ABUSIVO PIÙ AMATO D’ITALIA


La sua pagina Facebook in una settimana ha collezionato 200 “fedelissimi” in più. E il suo successo in rete sembra inarrestabile. Lui è Renato Bassetti, barbiere senza licenza e «scrittore di professione» (come si autodefinisce). Nonché novello fenomeno del web. Che ormai l’ha eletto a eroe e martire della libertà, vista la sua abitudine di finire in galera pur di esercitare – senza permesso – l’amata professione.
Ovvero, quella di barbiere. Renato gira in lungo e in largo il Belpaese, tagliando barba e baffi ai pazienti degli ospedali. Come riconoscerlo? Va in giro «con lungo trench avana, scalzo ai piedi o sandalo d’estate, scarpe bucate d’inverno con calzino non elasticizzato», si legge sul social network. Dove appena due giorni fa ha scritto un enigmatico «Ancona» come status. Che sia l’ultima meta del suo viaggio? Un modo per avvisare i clienti della sua presenza in città così da prenotare una seduta?
Renato Bassetti è nato a Sant’Omero, in provincia di Teramo, 64 anni fa. Cosa faccia nella vita non è ben chiaro: si definisce una sorta di barbiere-poeta. E nonostante sia finito più volte dietro le sbarre per esercizio abusivo della professione – negli ospedali fa barba, baffi e capelli ai pazienti, pur non avendo i permessi previsti dalla legge – non si ferma. E continua ad andare su e giù, da Nord a Sud, brandendo pettine e spazzola.
La sua ultima sosta nelle patrie galere risale a poche settimane fa. A fine marzo a Belluno è finito di nuovo in carcere: avrebbe tagliato i capelli e si sarebbe fatto pagare circa 20 euro da un paziente dell’ospedale San Martino.
Dal capoluogo veneto era già stato espulso tre anni fa, dopo una serie di furtarelli che avevano fatto spiccare contro di lui un divieto di ritorno nella città. Divieto, a dire il vero, per nulla rispettato: da qui la detenzione. Che ha fatto fare alle sue quotazioni on line un bel balzo in avanti. L’arresto è avvenuto dopo che Bassetti è stato beccato lo scorso 27 marzo dentro l’ospedale. A quella data, su Facebook, aveva già 187 seguaci. Ebbene, il 3 aprile i fedelissimi erano diventati quasi 400.
Ma chi è questo fuggiasco di 64 anni in perenne tournée che, con punto esclamativo, si autoproclama «Barbone!»? Nel suo profilo web si definisce uno scrittore: «Ho pubblicato migliaia di libri grazie alla fantomatica casa editrice a nome di mia madre, faccio il barbiere illegale in giro per gli ospedali e ospizi italiani esclusivamente a tempo perso, quindi sempre. Sono un vagabondo, pluripregiudicato, a volte mi sbattono in galera, altre volte ci vado volentieri specie se d’inverno».
Uno spirito libero, insomma. Deciso a rimanere tale. «Purtroppo la sanità mentale mi ha lasciato da tempo», aggiunge. Gli “amici” del web ne hanno fatto un eroe (e poco importa che sia un evasore fiscale e un habitue delle sbarre). Tanto da invocarne la libertà, con commenti come: «Libero subito, in galera i veri ladri e magnaccioni». Salvo poi paragonarlo al bel René Vallanzasca. Altro che icona.

Alessandra Corica