Paolo Sarandrea, Corriere della Sera 13/04/2011, 13 aprile 2011
IL LICEO DIVENTA ELETTRONICO. IN CLASSE SI ENTRA COL BADGE
Il grande fratello spegne le telecamere e accende i microchip. Un pò come in fabbrica e in ufficio, le ore di entrata e di uscita al liceo classico «Dante Alighieri» di Latina d’ ora in avanti saranno certificate da un badge magnetico. Da ieri mattina preside, prof, studenti e genitori hanno avviato la sperimentazione di un nuovo modello di scuola che tiene sotto controllo i ragazzi e i docenti praticamente h-24, ora dopo ora. Con tessere magnetiche, lavagne interattive e perfino registri elettronici consultabili online. Un cervellone custodirà tutti i dati. Per cominciare quelli relativi agli ingressi e alle uscite di ogni studente, con le ore di lezione svolte e saltate, materia per materia. E poi l’ andamento delle lezioni, i voti, lo svolgimento del programma. Ma soprattutto, il database accenderà la spia rossa quando la situazione diventerà problematica da richiedere la convocazione delle famiglie. «Già da oggi un sms in tempo reale avvisa le famiglie delle assenze» spiega la preside Giovanna Bellardini. Situazione che però ricorda quella già vista in altre scuole. «Già, ma noi faremo molto di più. Il progetto ci costa quarantamila euro, stiamo acquistando i programmi per la gestione dei registri elettronici e delle lavagne interattive». Sotto controllo, insomma, ci saranno anche i professori. «Interrogazioni, spiegazioni, compiti in classe saranno registrati su un computer - aggiunge la preside -. Ai dati potranno accedere anche i genitori attraverso una password e così potranno seguire in tempo reale l’ attività dei docenti e i risultati dei ragazzi». Una spesa coperta tramite sponsor. «Un’ agenzia di viaggi ci sta dando una mano, noi in cambio organizziamo con loro le gite scolastiche». L’ obiettivo è aprire le porte degli istituti fin dove consente la tecnologia, inventare la scuola del domani. Ieri, all’ uscita, dopo il primo giorno di sperimentazione, facce divertite e tante battute. «Certo adesso le firme false sulla giustificazioni non basteranno più - dice Leonardo, quarta ginnasio -. Però magari un giorno si riuscirà trovare un modo per truccare anche il microchip, no?» . La preside è soddisfatta. «I ragazzi recepiscono le novità, sono curiosi e secondo me anche convinti della bontà del progetto». E i docenti? «Loro magari ci metteranno più tempo a digerire questa svolta hi-tech. Del resto se uno insegna latino e greco...».
Paolo Sarandrea