Erika Dellacasa, Corriere della Sera 13/04/2011, 13 aprile 2011
GENOVA FISSA LE REGOLE PER DIFENDERE LE FORMICHE —
Non solo cani e gatti. Nel regolamento per la tutela degli animali del Comune di Genova da ieri in vigore (51 articoli) si stabilisce come vanno trattati gli animali di qualunque tipo, da quelli esotici ai più comuni, dai cinghiali (se non sono «di proprietà» non si può nutrirli) ai colombi, dalle aragoste alle formiche, fino ai topi che da animali «nocivi» diventano animali «critici» . «Nocivi per chi? — dice Edgar Meyer, che ha lavorato al regolamento —. Per noi uomini. Ma questo è il nostro punto di vista. Non voglio dire che non si debbano fare le campagne di derattizzazione, anzi Genova ne ha appena avviata una, ma noi cerchiamo di spostare l’intervento dal massacro dei topi alla pulizia della città» . Non si rischia di estremizzare, di portare l’amore per gli animali oltre ogni limite? «No, l’obiettivo è costruire la convivenza trovando un punto di equilibrio fra tutte le specie che abitano i centri urbani. Dall’antropocentrismo al biocentrismo» .
Così si arriva alle formiche. Gli insetti sono protetti pure loro, api, libellule, grilli, cicale. E formiche: «Nei parchi, nei giardini e nelle aree verdi di proprietà comunale— recita l’articolo 47 — le formiche svolgono un insostituibile ruolo per l’equilibrio biologico ed è perciò fatto divieto di distruggere i formicai» . Ciò significa che se un bambino dà un calcio a un formicaio scatta la multa da 50 a 500 euro? «Ma no — dice Meyer —, l’intenzione è educare, far crescere avendo attenzione a tutti gli esseri viventi. Anche le formiche, perché gli insetti sono importanti. Un paio di anni fa i naturalisti hanno lanciato l’allarme per il rischio di estinzione delle api minacciate da un pesticida poi messo fuori legge» . E l’odiosa zanzara? Annidata nell’articolo 46, sotto forma di obbligo per tutti i cittadini di «svuotare e pulire ogni 10-15 giorni i sottovasi da fiori» .
Dalla tutela per i pipistrelli (si promuove la costruzione di bat-box), si passa al divieto di tenere le aragoste vive esposte sul ghiaccio, di potare gli alberi da marzo a luglio per non distruggere i nidi (se rimossi vanno riposizionati sull’albero) e si arriva alle più comuni norme per animali d’affezione. Vietato vendere animali ai minori di 18 anni (con l’eccezione dei cavalli), vietato tenere «sempre» il cane sul balcone inibendogli la socializzazione con l’uomo, vietato abbandonare pesci e tartarughine nelle vasche cittadine. Ampio capitolo sui gatti, fra le novità: in caso di morte della gattara il Comune si impegna a sostituirla e a sfamare i felini rimasti orfani. Chissà, chi, materialmente, fra i dipendenti comunali avrà l’incombenza. Erika Dellacasa
Erika Dellacasa