Americo Bonanni, varie, 13 aprile 2011
LA GUERRA DEI BROWSER, PER VOCE ARANCIO
Può apparire strano che una delle principali guerre commerciali in atto nel mondo infor-matico si combatta su prodotti gratuiti, con i quali apparentemente le aziende non guadagnano nulla. Ma stiamo parlando di browser web, l’applicazione più usata dai possessori di computer, smartphone e tablet. Gratuito, certo, ma è attraverso questo software che passano le informazioni richieste dagli utenti, le pubblicità, le mail, i social network e i servizi di acquisto e prenotazione. Attorno al browser, insomma, si sviluppa il vero mercato, e la corsa alla supremazia in questo campo è frenetica. Chi domina la navigazione Internet ha un posto privilegiato nell’olimpo della tecnologia.
Come avviene per i sistemi operativi, scegliere un browser è spesso questione di filosofia, di un modo di vedere la rete e di usarla. In passato si sono visti veri e propri scontri tra culture, dove a essere soppesate non erano tanto le caratteristiche tecniche di ciascun programma, ma l’esperienza offerta. Il panorama disegnato dalle aziende che raccolgono dati sui browser usati per visitare i siti mondiali (Wikimedia, Statcounter e altri) vede gareggiare due colossi: Internet Explorer di Microsoft al 43,6%, seguito da Firefox con il 29.
Da pochi giorni quest’ambiente è tornato a farsi caldo con l’uscita di due nuovi prodotti: Internet Explorer 9 e Firefox 4. Entrambi innovativi, segnano cambiamenti evidenti rispetto al passato. In molte caratteristiche, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto e l’usabilità da parte degli utenti, i due software hanno inseguito il browser di Google, Chrome. Non è ancora un co-losso sulla scena in termini di utilizzo (13,9%), ma ha aperto strade importanti proprio nel campo dell’usabilità.
La notevole diffusione dei computer portatili e dei netbook ha fatto emergere un proble-ma: lo spazio verticale. Con una risoluzione tipica di 1366 x 768 pixel, questi schermi difettano molto in altezza, e ogni pixel verticale conta. Quelle icone di navigazione e menu situate in cima alla pagina ne rubavano una percentuale notevole, a discapito della leggibilità della pagina web, per la quale rimaneva uno spazio troppo limitato. Alla Google l’avevano capito dall’inizio, e og-gi anche IE9 e Firefox 4 sorprendono mostrando una seria cura dimagrante per icone e menu: 54 pixel per il primo e 64 per il secondo. In cima allo schermo c’è una striscia che lascia molto spa-zio ai contenuti veri e propri. Dieci pixel di differenza sembrano insignificanti, ma è bene ricor-dare che rappresentano una riga di testo in più visibile sulla pagina visitata. Internet Explorer ha guadagnato pixel soprattutto grazie alla sistemazione delle diverse schede aperte all’interno della finestra del browser. I nomi delle schede sono a fianco dello spazio in cui si digita l’indirizzo web, Firefox li tiene sopra. I menu tradizionali, per i nostalgici, sono ancora lì, ma gli accorgi-menti ideati dai programmatori di entrambi i software li rendono quasi inutili.
Chi sceglie IE9 avrà i siti web preferiti direttamente sulla barra delle applicazioni. Grazie alla cosiddetta Jump list, anche le più frequenti attività sulla rete, come l’accesso a un social network, potranno essere eseguite con un solo click, senza dover prima aprire il browser.
Una volta installato, la prima cosa che si nota nell’usare IE9 è la sua velocità: l’avvio del programma è rapidissimo, le schede aggiuntive si aprono in un baleno. Si tratta di una conse-guenza del fatto che IE9 è progettato per dividere tra più componenti del computer il compito di interpretare una pagina. Ad esempio, per video e altri contenuti multimediali, può indirizzare l’elaborazione verso la scheda grafica del computer. Il risultato è la cosiddetta accelerazione hardware, già vista nei videogiochi, in cui la scheda grafica gestisce situazioni complesse la-sciando libero il processore centrale. Inoltre Microsoft ha migliorato il suo motore interno per la gestione del linguaggio Javascript, usato dai siti internet.
Anche Firefox 4 usa l’accelerazione hardware, e ha anche il supporto WebGL, un’estensione dello javascript già usato in Chrome e destinato alla grafica 3D. La Microsoft, su questo aspetto, continua a difendere i propri sistemi grafici, con Silverlight 5 che sta entrando nella fase di test.
All’utente finale gli aspetti tecnici possono interessare relativamente poco mentre è molto importante la velocità. In quanto tempo sarà caricata quella pagina, o magari quel gioco? En-trambi i browser sono molto veloci quindi non è su questo piano che probabilmente si decide la scelta di quale browser usare. Anche perché, in termini di scaricamento pagine, entrambi vengo-no spesso battuti da Chrome.
Quando si scarica una pagina un vantaggio Firefox 4 lo mostra: sappiamo che cosa sta succedendo. L’interfaccia del programma permette di sapere come sta andando lo scaricamento, se a che velocità e quanto resta da fare.
Altra questione, la sicurezza. È stata implementata la tecnologia chiamata “do not track”, che punta a impedire che il browser racconti in giro le pagine che stiamo visitando e le nostre a-bitudini. I due programmi la concepiscono in modo diverso. Su IE9 si ha una lista di siti (da cre-are) che vogliamo tenere all’oscuro, con Firefox c’è un pulsante chiamato “Do not track” che, una volta attivato, informa tutti i siti del nostro desiderio di non essere monitorati.
In conclusione, i due prodotti sono entrambi molto validi. Sul piano dell’efficienza, le differenze a vantaggio di uno o dell’altro si vedono solo se visitiamo siti internet molto “pesanti” dal punto di vista multimediale.